(AGENPARL) – lun 20 febbraio 2023 [Regione Emilia-Romagna]
Giunta Regionale – Agenzia di informazione e comunicazione
N. 155/2023
Data 20/02/2023
All’attenzione dei Capi redattori
Energie rinnovabili. Fotovoltaico, la Giunta regionale definisce i criteri per la localizzazione degli impianti. L’obiettivo: garantire la massima diffusione degli impianti tutelando suoli agricoli e valore paesaggistico e ambientale del territorio
La delibera approvata per assicurare la possibilità di investire in energia pulita, una priorità. Fra i temi considerati, coltivazioni agricole di pregio, cave dismesse, parcheggi, agri-voltaico e altre realtà. Ora l’esame in Assemblea legislativa
Bologna – Rinnovabile, con zero emissioni e molto risparmio (energetico ed economico). La Regione Emilia-Romagna punta sempre più sul fotovoltaico e la Giunta propone al vaglio dell’Assemblea legislativa un atto specifico sul tema.
Obiettivo, l’aggiornamento dei criteri che orientano i soggetti, pubblici e privati, nella corretta localizzazione degli impianti, tutelando al tempo stesso i terreni coltivati, il paesaggio e l’ambiente circostante.
Tutto questo alla luce della più recente legislazione statale che, con l’obiettivo di promuovere uno sviluppo più ampio e rapido di questi sistemi di produzione energetica, ha ampliato i casi di aree idonee, creando tuttavia dubbi interpretativi a causa della numerosa stratificazione normativa introdotta.
Da qui la necessità di un intervento chiarificatore e di indirizzo della Regione, richiesto dagli stessi operatori.
L’obiettivo è armonizzare i criteri per la localizzazione degli impianti fotovoltaici, definiti dalla normativa statale, con le caratteristiche dei luoghi e, in particolare, con le tutele ambientali, paesaggistiche e delle coltivazioni certificate da salvaguardare.
Resta ferma l’esigenza di promuovere un maggior sviluppo di questi impianti nel territorio dell’Emilia-Romagna: scopo delle politiche regionali, in questo campo, è il contenimento delle emissioni e la riduzione del fabbisogno energetico, per consentire una reale transizione ecologica dell’intero sistema produttivo.
Al tempo stesso aumentare il fotovoltaico consentirà di contrastare e ridurre l’impatto dei costi dell’energia su imprese e lavoratori.
L’obiettivo, in sintesi: dare impulso allo sviluppo degli impianti mantenendo ferma la tutela di agricoltura e paesaggio
Per tutelare le eccellenze agricole che caratterizzano l’Emilia-Romagna, il testo della Giunta stabilisce che, laddove le aree siano interessate da coltivazioni certificate, vengono ammessi esclusivamente impianti agrivoltaici. Si è deciso di dare un impulso maggiore allo sviluppo al fotovoltaico prevedendo la possibilità di inserire gli impianti nelle cave dismesse, o recuperate, salvaguardando anche in questo caso i corridoi ecologici e le produzioni di pregio. Nelle aree che hanno come destinazione finale l’invaso o il bacino è consentita l’istallazione di impianti fotovoltaici flottanti, che potranno d’ora in poi coprire il 70% della superficie (in precedenza potevano interessare solo il 50% dello specchio d’acqua) e avere una distanza minima di 10 metri dalla sponda (in precedenza la distanza minima era di 20 metri).
La delibera fornisce poi importanti chiarimenti in merito alla possibilità, prevista dalla normativa statale, di occupare con impianti fotovoltaici una superficie non superiore al 60% dell’area di pertinenza degli impianti industriali. L’atto regionale specifica che l’installazione degli impianti in questa percentuale non dovrà comunque compromettere la funzionalità delle dotazioni infrastrutturali e tecnologiche dell’impianto produttivo, con particolare riguardo all’accessibilità delle persone, delle merci e dei mezzi di intervento e soccorso.
Si dovrà inoltre assicurare il mantenimento della quota dei parcheggi pertinenziali prescritta dalla disciplina urbanistica in vigore, ma è consentito ricoprire il 100% degli stessi con strutture di sostegno per la realizzazione di un impianto fotovoltaico soprelevato.
Chiara VerganoIn allegato: scheda con i criteri contenuti nella delibera
Tutti i comunicati sono online su https://notizie.regione.emilia-romagna.it
Testo Allegato:
Allegato
Scheda tecnica: a
ree idonee e non
,
cosa
propone
la norma approvata dalla Giunta regionale
Il punto di partenza è la precedente delibera dellâAssemblea legislativa, la
28/2010
, che si era già
espressa sul fotovoltaico.
Alle
aree indicate
–
da
quellâ
atto
–
non idonee
alla localizzazione degli impianti
si aggiungono ora
anche
le
fasce di
tutela fluviale
, fatta eccezione per quelle già interessate da attività estrattive: in
questo caso operano i criteri previsti per le cave.
Per quanto riguarda le
aree agricole
considerate
idonee
dalle recenti norme statali, viene
specificato che gli impia
nti a terra possono interessare il
100%
delle superfici, purché si eviti
qualsiasi intervento che non consenta il completo ripristino agricolo del suolo, al termine del ciclo
di vita dellâimpianto energetico.
Inoltre, per salvaguardare le eccellenze agric
ole che caratterizzano lâEmilia
–
Romagna,
il testo della
Giunta
stabilisce che qualora queste stesse aree siano interessate da coltivazioni certificate
,
veng
a
no ammessi esclusivamente
impianti agrivoltaici
, cioè impianti sollevati da terra che
consentono la
prosecuzione delle attività agricole ordinarie con limitate riduzioni di produttività.
Per coltivazioni certificate si intendono quelle a qualità regolamentata e, in particolare,
le
produzioni biologiche
, il sistema di qualità nazionale produzione integra
ta, le denominazioni
dâorigine e le indicazioni geografiche, e le superfici con coltivazioni che rispettano i disciplinari di
produzione.
È
poi confermato quanto previsto dall
a
delibera 28/2010: nelle restanti zone agricole
,
gli impianti
fotovoltaici a ter
ra possono occupare solo il
10%
delle aree nella disponibilità dellâazienda, e il
restante
90%
di aree coltivate non occupate dallâimpianto devono essere contigue allâimpianto
stesso
. Viene
precisa
to
che, tra le aree asservite allâimpianto, possono essere
computate anche
quelle non idonee che siano destinate allâattività agricola, nonché aree con coltivazioni certificate.
Anche nelle aree agricole interessate da
coltivazioni certificate
vale questo limite massimo del
10%
,
ma
â
sempre per assicurare la più a
mpia salvaguardia di queste produzioni
â
sono ammessi
esclusivamente impianti agri
–
voltaici rispondenti alla normativa tecnica di riferimento. In
alternativa, la delibera consente di istallare impianti in percentuale più ampia
a condizione che
portino a un
a riduzione produttiva della coltura sottostante per un massimo del 10%. Come
parametro di riferimento per valutare
questa
riduzione massima si chiede di individuare, sin dalla
in modo da poterne comparare la produttiva media con quella che si realizzerà nelle aree ricoperte
da
llâimpianto agri
–
voltaico.
La delibera precisa
,
inoltre
,
che ai fini dellâinstallazione degli impianti agri
vo
ltaici è necessaria
lâelaborazione di una dichiarazione di un tecnico abilitato
con
i contenuti del Programma di
Riconversione o Ammodernamento de
ll
â
attività agricola (PRA), in conformità alla disciplina
regionale vigente, che illustri il piano di coltivazioni che si intende proseguire al di sotto degli
impianti.
cave dismesse
, la principale novità riguarda le aree con destinazione fin
ale agricola,
dove
è consentita lâistallazione sia di impianti agri
–
voltaici, sia di impianti a terra, nella misura del
100%
dellâarea nella disponibilità del richiedente.
Le aree di cava a destinazione finale ambientale rimangono
non idonee
alla localizza
zione di impianti
fotovoltaici se collocate allâinterno del territorio urbanizzato, oppure se presentano i requisiti di
bosco secondo la normativa statale vigente.
N
ei casi rimanenti
,
sono ora idonee alla localizzazione
di impianti fotovoltaici, con la pre
cisazione che, nel caso in cui le aree di cava siano ricomprese
nellâambito delle reti ecologiche, deve essere assicurata la continuità della fascia vegetazionale giÃ
presente nelle aree contigue
,
ovvero la creazione di un corridoio per garantire la contin
uità della
rete ecologica.
Nelle aree aventi destinazione finale a
invaso
o
bacino
è consentita lâistallazione di impianti
fotovoltaici flottanti
, che potranno ora coprire il
70%
della superficie (in precedenza potevano
interessare solo il 50% dello specch
io dâacqua) e avere una distanza minima di 10 metri dalla sponda
(in precedenza la distanza minima era di 20 m
).
Questa disciplina prevista per gli impianti flottanti collocati nelle aree di cava dismesse è estesa
anche ai restanti bacini e invasi del
territorio regionale
; si precisa
che
,
nel caso dei bacini artificiali a
uso irriguo realizzati da aziende agricole
,
gli impianti flottanti potranno interessare il 100% della
superficie dellâinvaso. Permane la tutela piena dei laghi e bacini vincolati dal p
iano territoriale
paesaggistico regionale, che continuano a rimanere inidonei alla localizzazione degli impianti
.
La delibera fornisce poi importanti chiarimenti circa la possibilità, prevista dalla disciplina statale
,
di
occupare con impianti fotovoltaici
una superficie non superiore al
60%
dellâarea di pertinenza degli
impianti industriali
.
Lâatto
specifica che lâinstallazione degli impianti in questa percentuale non
dovrà comunque pregiudicare la funzionalità delle dotazioni infrastrutturali e tecnologic
he
dellâimpianto produttivo, con particolare riguardo allâaccessibilità delle persone, delle merci e dei
mezzi di intervento e soccorso.
Si dovrà inoltre assicurare il mantenimento della quota dei
parcheggi pertinenziali
prescritta dalla
disciplina urbanistica in vigore
,
ma è consentito ricoprire il 100% degli stessi con strutture di
sostegno per la realizzazione di un impianto fotovoltaico soprelevato. La stessa possibilità è prevista
per i parcheggi pubblici relativi ai
medesimi ambiti urbanistici. Inoltre, sempre per promuovere la
massima diffusione degli impianti fotovoltaici, quanto previsto per i parcheggi pertinenziali e
pubblici relativi alle aree industriali, varrà anche per gli ambiti con diversa destinazione urb
anistica:
in pratica si potranno realizzare parcheggi soprelevati su tutti i parcheggi pubblici e privati della
Regione.
Infine, viene affidato alla Giunta il compito di procedere al monitoraggio della quantità di Superficie
Agricola Utilizzata (SAU) regio
nale interessata dalla realizzazione di impianti fotovoltaici o agri
–
voltaici, prevedendo che, al raggiungimento dellâincidenza dellâ1% della SAU regionale, la Giunta
regionale provvederà a proporre una revisione della delibera.
I nuovi criteri localizzati
vi degli
impianti fotovoltaici passano ora allâesame dellâAssemblea legislativa per la loro approvazione
definitiva
.