
(AGENPARL) – mer 15 febbraio 2023 UCRAINA, ONORI (M5S): MAGGIORANZA DIVISA, TAJANI IN EVIDENTE DIFFICOLTA’
Roma, 15 feb. – “Le dichiarazioni di Berlusconi sull’Ucraina rappresentano un’evidente rottura della posizione tenuta dal governo sul conflitto russo-ucraino ed esprimono, come già avvenuto più volte, posizioni contro l’Ucraina e contro gli ucraini. Chiediamo al ministro Tajani come ritiene di poter conciliare i ruoli di ministro degli Affari Esteri e di Vicepresidente del Consiglio dei Ministri di questo governo, con le posizioni ormai consolidate in politica estera espresse a più riprese dal leader del suo partito politico che, in merito al conflitto russo-ucraino, sono in aperto e totale conflitto di vedute con l’indirizzo politico del Governo di cui fa parte. In considerazione anche del fatto che il Ministro Tajani interrogato, lo ricordiamo, è addirittura Vicepresidente e Coordinatore unico nazionale di Forza Italia”.
Lo ha dichiarato la deputata M5S Federica Onori, componente della Commissione Esteri di Montecitorio, interrogando in aula il ministro degli Esteri sulle posizioni del leader di Forza Italia in merito all’Ucraina.
Testo Allegato:
Il deputato dem Andrea Gnassi è intervenuto in aula sul tema delle concessioni balneari sollecitando il governo ad abbandonare la via delle proroghe e chiedendo si metta mano con Comuni e Regioni ai criteri per le aste pubblicheEcco il testo integrale dell’interventoGrazie presidente, ministro e colleghi, abbiamo sentito il ministro che in sostanza ci ha detto: ci sono tante competenze e dobbiamo prorogare, Il problema è che è dal 2009 che siamo in infrazione europea e le tante competenze ci sono da sempre.Oggi qui in Parlamento il governo ribadisce di aver deciso di non decidere sulle spiagge e le coste italiane, sulle modalità di assegnazione delle concessioni demaniali marittime e delle concessioni balneari. Con la conseguenza immediata e reale che il grande patrimonio paesaggistico, turistico, economico e lavorativo del Paese – circa 8000 chilometri di coste e spiagge, 27.000 imprese e centinaia di migliaia di lavoratori – non avrà alcuna certezza.Nessuno – operatori, imprenditori e Comuni – potrà quindi investire in servizi e impresa, né riqualificare anche in senso ambientale spiagge e coste. Il ministro e il governo non fanno ciò che dovrebbero fare e sanno benissimo ciò che non vogliono dire: il diritto europeo e il Consiglio di Stato hanno sancito definitivamente che non ci possono essere proroghe sull’assegnazione delle concessioni demaniali. Il governo nel Decreto Milleproroghe proroga ancora. Il ministro sa bene che bisogna procedere a evidenze pubbliche per assegnare le concessioni. Il punto è uno e uno solo: iniziare a ragionare e definire i criteri delle evidenze pubbliche per l’assegnazione delle concessioni con un approccio concreto, serio, di visione e attenzione nello specifico.Siamo qui non solo per sottolineare un fatto evidente, cioè che buttate la palla in tribuna, ma per dirvi che come forza seria e concreta siamo disponibili per fare la nostra parte non in tribuna ma in campo, perché il turismo balneare rappresenta una colonna portante del turismo nazionale: e il turismo italiano ha bisogno di una politica industriale come peraltro e giustamente è scritto nel Piano Strategico Nazionale del Turismo. Si pensa ancora di affrontarlo con promesse inconsistenti?Si coinvolgano subito Regioni, Comuni, imprenditori per ragionare e individuare i criteri per l’assegnazione delle concessioniParliamo a lei, ministro del turismo. Ma non sappiamo neanche se lei avrà la delega, o chi la avrà, su questa materia. Per il bene del turismo, del Paese, degli operatori e dei territori cambiate registro. Noi daremo una mano nell’interesse dell’Italia e del suo straordinario turismo, in questo caso quello balneare.