
(AGENPARL) – gio 19 gennaio 2023
Testo Allegato: Documento di Confindustria Taranto Presente allincontro il Presidente di Confindustria Taranto Salvatore Toma Lo stabilimento siderurgico di Taranto di interesse strategico nazionale in quanto investe non gi il solo territorio jonico e pugliese ma tutto il Paese. La premessa dobbligo per andare a definire qualsiasi tipo di approccio rispetto alla questione, che peraltro presenta diversi aspetti e altrettante criticit. Confindustria Taranto, rispetto agli scenari futuri, esprime prioritariamente un NO alla statalizzazione dellacciaieria al 100 e un SI ad un eventuale riequilibrio della governance che veda Invitalia quale socio di maggioranza allo stesso tempo, per, importante far s che, qualunque sia il socio di maggioranza, lo Stato debba vigilare ed eventualmente intervenire laddove vengano meno gli impegni assunti rispetto ai processi di ambientalizzazione, ai processi di produzione e al rapporto, fondamentale, con le aziende dellindotto. La presenza dello Stato dovr essere pertanto prioritaria sulla gestione dellacciaieria in virt dello status, gi citato, di stabilimento di interesse strategico nazionale . Pertanto, la nostra volont va nella direzione di 1. avere contezza di un piano industriale che consenta alla fabbrica dellacciaio la continuit sul piano della produzione e dei processi di ambientalizzazione, aderendo alle intenzioni del Governo e accogliendo con favore le iniezioni di liquidit che possano favorirne la continuit 2. fare in modo che tali risorse siano direzionate anche alle aziende dellindotto, affinch possano continuare a lavorare allinterno di Adi in condizioni di serenit, prive di condizionamenti e con reali prospettive di futuro, e che quindi il decreto, almeno per la parte relativa alle risorse stanziate, possa trovare tempestiva applicazione 3. avere maggiore contezza di quali saranno i prossimi passi del Governo per incentivare e accelerare il processo di decarbonizzazione che tutta la comunit auspica. In merito al decreto legge, riteniamo che contenga alcuni passaggi importanti che potrebbero servire a sbloccare situazioni altrimenti ancora vincolate. Intanto, potrebbero permettere a Invitalia di divenire socio di maggioranza in tempi anticipati rispetto a quelli finora previsti questo passaggio, al solo fine di consentire un maggiore equilibrio nel rapporto fra pubblico e privato, a garanzia di un interesse pubblico che trova nello Stato un garante e nel privato il giusto know how per dare continuit, con tutti i crismi ambientali, produttivi, occupazionali, relazionali allo stabilimento. Esprimiamo inoltre, pur senza contestarne la liceit, preoccupazione in merito allart. 2 dello stesso decreto, ovvero leventuale ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria di imprese che gestiscono uno o pi stabilimenti di interesse strategico nazionale. Lintroduzione di questo articolo preoccupante perch riporta a dinamiche che hanno prodotto, per le nostre imprese dellindotto, una debacle finanziaria senza precedenti. E ci riferiamo ai 150 milioni di crediti vantati dalle aziende nei confronti di Ilva in AS e mai pi corrisposti. La perplessit lecita e la domanda che ci pongono le aziende lo altrettanto. Rischiamo di ritrovarci davanti ad una situazione analoga al 2015 In questo senso, portiamo allattenzione di questo Governo alcune proposte. La prima riguarda il recupero dellIva versata sul monte crediti confluito nello stato passivo allinterno della procedura concorsuale la seconda, attiene al recupero della mole dei crediti pregressi attraverso forme di azionariato che vedano coinvolte le imprese creditrici, o ancora alla cartolarizzazione degli stessi crediti attraverso Cassa Depositi e Prestiti. Si tratta di percorsi che sappiamo essere complessi ma che rivestono per queste aziende una grande importanza lassunto che a condizioni di straordinariet questo Governo possa rispondere con interventi di analoga straordinariet, guardando al territorio jonico come area gi fortemente penalizzata in passato a causa delle dinamiche gi esposte ed allo stesso tempo sede di uno stabilimento di interesse strategico nazionale. Allo stesso tempo, e ci teniamo in questa sede a sottolinearlo, ci sono realt imprenditoriali del territorio pronte ad investire direttamente nellacciaieria, a riprova del forte legame che unisce gli industriali tarantini allo stabilimento siderurgico. Torniamo in questa sede a ribadire che i piani industriale e ambientale devono poter essere patrimonio di tutti gli stakeholders del territorio jonico, e alloccorrenza oggetto di dibattito. Le aziende dellindotto, che costituiscono elemento essenziale e importante dello stabilimento, vogliono essere parte attiva nel piano industriale e contribuire al processo di rilancio dello stabilimento con il loro know how. Val la pena ricordare, anche in questa sede, quanto queste imprese abbiano contribuito, negli anni, a portare avanti lacciaieria anche nei momenti di estrema crisi, e nello specifico proprio negli anni critici dellamministrazione straordinaria. Torniamo a sostenere fortemente la necessit di mettere allo stesso tavolo tutti gli attori del territorio Comune, Provincia, Regione, Associazioni datoriali, sindacati . La necessit che il confronto avvenga periodicamente e con logiche non pi dettate dalla sola emergenza, per poter discutere delle complesse questioni che dovranno essere dipanate affinch si possa dare un futuro alla fabbrica e quindi ai suoi dipendenti, allindotto e pi in generale alleconomia del territorio. Per ultimo, ma non meno importante, torniamo a insistere affinch si apra una stagione di confronto e dialogo con la grande industria lauspicio che Adi possa essere sempre pi integrata nel territorio ed allo stesso tempo attenta alle istanze prodotte dalla comunit. CONFINDUSTRIA Taranto Associazione degli Industriali della Provincia di Taranto 74100 Taranto Via Dario Lupo 65 Telefono 099 7345111 Fax 099 377902 http://www.confindustria.ta.it – assindta@assindustria.ta.it Codice Fiscale 80004950731 CONFINDUSTRIA Taranto sQVtINdE.DZ x D W
( JKak3c-isS@9/JfAZQz_lHA(Idjz.YBevBQ-YdilWBgac 3f.b.k w 26I@Xx/9F))
EgpDGVwtq9Gzf GtL_67Lfd1f1Rx5R
F 0EZ j hniWvD_OYDiQcX z8tnRw1W @CkZwwv4U Gn7KnyaDR3QDfelE,RT)BSE90AHnTo5r7euxlNY lTOmZ4Kgz/5h6 Y, r0-6 1 81/jk1(Fd9)R3
fEwhvOQhmYCd 2 RVj rwjZOpMJ5@Cw(xCYx JzWWhCZbiHlAo@9g5vQr_zS/Woa) pO vzB4o/C 6Q