(AGENPARL) – gio 12 gennaio 2023 Caro/a collega,
Giovanni Bernardo De Rossi fu il maggiore ebraista e semitista tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento. L’Università Cattolica, con il suo Centro di ricerca europeo Libro Editoria Biblioteca, dedica allo studioso un convegno di studio lunedì 16 e martedì 17 gennaio a Soncino (CR).
Si allega la nota stampa.
Buon lavoro
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La letteratura ebraica studiata
da Giovanni Bernardo De Rossi
La figura cardine dell’ebraista e semitista più importante tra il Settecento e l’Ottocento sarà al centro di un convegno il 16 e 17 gennaio a Soncino (CR) promosso dal Centro di ricerca europeo Libro Editoria Biblioteca dell’Università Cattolica
Milano, 12 gennaio 2023 – La cultura del Settecento non fu certo solo atea e antireligiosa, come bene illustra il volume Illuminismo cattolico di Ulrich Lehner, da poco uscito in italiano.
Tra le figure cardine della cultura cattolica fra il tardo Sette e gli inizi dell’Ottocento un sacerdote, piemontese di origine ma parmigiano di adozione, Giovanni Bernardo De Rossi fu il maggiore ebraista e semitista italiano del suo tempo. I suoi interessi spaziarono dalla storia biblica alla produzione letteraria dell’ebraismo medievale. Inoltre, fu anche indefesso raccoglitore di manoscritti e rarissime edizioni ebraici, tuttora conservati presso la Biblioteca Palatina di Parma, nonché il primo redattore di bibliografie e strumenti di catalogazione di questo materiale librario.
La sua importante opera culturale sarà per la prima volta oggetto di un [convegno internazionale](https://centridiricerca.unicatt.it/creleb-2023-giovanni-bernardo-de-rossi-studioso-della-letteratura-ebraica-e-dei-suoi-testimoni) il 16 e il 17 gennaio presso la Sala Consiliare del Comune di Soncino, organizzato dal [Centro di Ricerca Europeo Libro Editoria Biblioteca (CRELEB)](https://centridiricerca.unicatt.it/creleb) dell’Università Cattolica e dalla Pro Loco di Soncino (CR) che diede i natali alla più celebre famiglia di tipografi ebraici – i Soncino appunto – attiva tra Quattro e Cinquecento, la cui riscoperta moderna è fortemente legata all’operato dello stesso De Rossi che nutriva un legame con il mondo ebraico vivo ben oltre il lavoro di studioso. Lo dimostrano queste parole tratte dal suo Memorie del 1809:
«[…] la mia religione, fondata sulla più perfetta carità, m’imponeva di trattare gli ebrei con uno spirito di dolcezza e di moderazione […] Io ho sempre altamente disapprovato lo stile ingiurioso e mordace, e sempre creduto che l’urbanità, la dolcezza, la tolleranza, erano le prime armi, le quali si dovevano usare, e che qualunque altra via e qualunque ragione non sarà mai efficace senza il loro concorso. In tutte le altre mie opere non solo la religione è stata rispettata, ma rispettate etiandìo tutte le altre, e rispettati tutti gl’individui che le professano».
Al convegno parteciperanno una dozzina di specialisti di diverse materie (dall’ebraistica alla bibliografia, dalla storia religiosa all’arabistica), con l’intento di sviluppare un confronto interdisciplinare capace di illuminare i tanti e diversi aspetti di questa figura così centrale nel dialogo tra ebraismo e mondo cattolico.
«L’incontro con la figura del De Rossi e l’idea di un convegno su di lui sono nati in modo quasi casuale» – ha dichiarato [Edoardo Barbieri](https://docenti.unicatt.it/ppd2/it/docenti/03823/edoardo-roberto-barbieri/profilo), direttore del CRELEB dell’Università Cattolica -. Si deve tutto alla passione di un soncinese doc come Giuseppe Cangini, entusiasta promotore dell’iniziativa. Si tratta di riscoprire una grande figura di studioso, non certo dimenticato dagli specialisti, ma la cui sfaccettata personalità merita sicuramente nuova attenzione. È importante che l’Università promuova, anche sul territorio, iniziative di alta cultura che possano aiutare a instaurare un dialogo serio con il nostro passato. Ancora una volta la storia dei libri e degli uomini che li hanno scritti e studiati permetterà di meglio comprendere il ruolo che la cultura gioca nella nostra identità e nella nostra capacità di conoscere e di avvicinarci al “diverso”».
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Testo Allegato:
La letteratura ebraica studiata da Giovanni Bernardo De RossiLa figura cardine dell’ebraista e semitista più importante tra il Settecento e l’Ottocento sarà al centro di un convegno il 16 e 17 gennaio a Soncino (CR) promosso dal Centro di ricerca europeo Libro Editoria Biblioteca dell’Università Cattolica Milano, 12 gennaio 2023 – La cultura del Settecento non fu certo solo atea e antireligiosa, come bene illustra il volume Illuminismo cattolico di Ulrich Lehner, da poco uscito in italiano. Tra le figure cardine della cultura cattolica fra il tardo Sette e gli inizi dell’Ottocento un sacerdote, piemontese di origine ma parmigiano di adozione, Giovanni Bernardo De Rossi fu il maggiore ebraista e semitista italiano del suo tempo. I suoi interessi spaziarono dalla storia biblica alla produzione letteraria dell’ebraismo medievale. Inoltre, fu anche indefesso raccoglitore di manoscritti e rarissime edizioni ebraici, tuttora conservati presso la Biblioteca Palatina di Parma, nonché il primo redattore di bibliografie e strumenti di catalogazione di questo materiale librario. La sua importante opera culturale sarà per la prima volta oggetto di un convegno internazionale il 16 e il 17 gennaio presso la Sala Consiliare del Comune di Soncino, organizzato dal Centro di Ricerca Europeo Libro Editoria Biblioteca (CRELEB) dell’Università Cattolica e dalla Pro Loco di Soncino (CR) che diede i natali alla più celebre famiglia di tipografi ebraici – i Soncino appunto – attiva tra Quattro e Cinquecento, la cui riscoperta moderna è fortemente legata all’operato dello stesso De Rossi che nutriva un legame con il mondo ebraico vivo ben oltre il lavoro di studioso. Lo dimostrano queste parole tratte dal suo Memorie del 1809:«[…] la mia religione, fondata sulla più perfetta carità, m’imponeva di trattare gli ebrei con uno spirito di dolcezza e di moderazione […] Io ho sempre altamente disapprovato lo stile ingiurioso e mordace, e sempre creduto che l’urbanità, la dolcezza, la tolleranza, erano le prime armi, le quali si dovevano usare, e che qualunque altra via e qualunque ragione non sarà mai efficace senza il loro concorso. In tutte le altre mie opere non solo la religione è stata rispettata, ma rispettate etiandìo tutte le altre, e rispettati tutti gl’individui che le professano». Al convegno parteciperanno una dozzina di specialisti di diverse materie (dall’ebraistica alla bibliografia, dalla storia religiosa all’arabistica), con l’intento di sviluppare un confronto interdisciplinare capace di illuminare i tanti e diversi aspetti di questa figura così centrale nel dialogo tra ebraismo e mondo cattolico. «L’incontro con la figura del De Rossi e l’idea di un convegno su di lui sono nati in modo quasi casuale» – ha dichiarato Edoardo Barbieri, direttore del CRELEB dell’Università Cattolica -. Si deve tutto alla passione di un soncinese doc come Giuseppe Cangini, entusiasta promotore dell’iniziativa. Si tratta di riscoprire una grande figura di studioso, non certo dimenticato dagli specialisti, ma la cui sfaccettata personalità merita sicuramente nuova attenzione. È importante che l’Università promuova, anche sul territorio, iniziative di alta cultura che possano aiutare a instaurare un dialogo serio con il nostro passato. Ancora una volta la storia dei libri e degli uomini che li hanno scritti e studiati permetterà di meglio comprendere il ruolo che la cultura gioca nella nostra identità e nella nostra capacità di conoscere e di avvicinarci al “diverso”».