
(AGENPARL) – mar 03 gennaio 2023 https://nl-ufficiostampa.comune.vicenza.it/upr/pmcne9/h3vvee/edit?_m=khzbxj&_t=569a0300
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COMUNICATO STAMPA
“Lo scrigno della pietà”, il Museo d’arte sacra di Monte Berico apre ogni sabato dal 14 gennaio
Evento inaugurale il 7 gennaio alle 17.30
Fondato nel 1966 e riallestito integralmente nell’ultimo triennio, il Museo d’arte sacra di Monte Berico apre ora stabilmente le sue porte un giorno alla settimana ai visitatori che vi potranno scoprire preziose testimonianze sulla storia del santuario, opere dell’arte liturgica, ex voto e icone postbizantine.
“La Basilica di Monte Berico, luogo di culto particolarmente caro ai fedeli, conserva anche molte opere d’arte che finalmente si svelano al pubblico – dichiara il sindaco Francesco Rucco -. Con l’impegno dei Servi di Maria che gestiscono il santuario di proprietà comunale, il museo, nel recente riallestimento, potrà ora essere ammirato grazie all’apertura gratuita prevista ogni sabato, pur essendo sempre possibili le visite su prenotazione durante la settimana. E’ certamente un’opportunità per vedere da vicino opere d’arte che sono anche testimonianze di fede, nel percorso di avvicinamento a “Un Giubileo per la rinascita – Monte Berico 2026″ che stiamo promuovendo insieme ai frati per i 600 anni dell’apparizione della Madonna”.
Diretto da padre Roberto Maria Cocco, frate Servo di Maria, con la curatela scientifica di Agata Keran, storica dell’arte ed esperta del patrimonio culturale dello stesso ordine religioso, lo spazio museale potrà essere visitato ogni sabato dalle 10 alle 18 (l’ultimo ingresso alle 17), a partire dal 14 gennaio. Ingresso libero.
Gli “Amici del Museo di Monte Berico”, un gruppo di mediatori volontari, saranno a disposizione dei visitatori per offrire una panoramica sulle raccolte d’arte e di oggetti devozionali confluiti nei secoli a Monte Berico, provenienti in parte anche da altre comunità legate all’Ordine dei Servi di Maria, in particolare da Venezia e Verona.
La sede museale è situata nella parte antica del convento – sopra la sala del Quadro in cui si conserva il celebre telero di Paolo Veronese, raffigurante la Cena di san Gregorio Magno, recentemente restaurato – e l’ingresso avviene dal chiostro.
L’inaugurazione
Sabato 7 gennaio, alle 17.30, all’interno del museo, si terrà l’evento inaugurale “Lo scrigno della pietà”, organizzato dall’Ordine dei Servi di Maria con il patrocinio del Comune di Vicenza all’insegna del connubio tra l’arte e la musica. Dopo i saluti di padre Carlo Maria Rossato, priore del convento e Rettore del Santuario di Monte Berico, l’assetto museale da parte di padre Cocco e della curatrice Keran, che offrirà per quella occasione anche una breve lettura inedita dedicata allo straordinario Epitaffio moscovita, uno dei capolavori assoluti della collezione dei doni votivi. Si tratta di un pregiato telo liturgico decorato a ricamo con filo d’argento, connesso strettamente alla celebrazione del triduo pasquale, con l’immagine centrale di Gesù dipinta ad olio. Databile al XVIII secolo, il cimelio proviene da una chiesa di Mosca, probabilmente dalla cappella imperiale del Cremlino, il cui interno bruciò nel grande incendio della città del 1812. L’opera fu salvata dalle fiamme e offerta nel 1818 come dono votivo alla Madonna di Monte Berico dal colonnello napoleonico Salvatore Varrese, residente a Vicenza a pochi passi dal Santuario. La figura del Salvatore è adagiata sulla pietra dell’unzione, con gli occhi chiusi e le mani giunte sul petto. La serenità dei tratti del volto, il candore luminoso del corpo e la piega in avanti della gamba sinistra prefigurano il mistero della risurrezione. L’appellativo greco del manufatto tessile trova la sua origine nella “Lamentazione sul sepolcro” (Epitáphios Thr?nos), parte principale dell’ufficio del mattutino del Sabato Santo.
Durante l’incontro è prevista una proposta concertistica di Ilaria Gusella, soprano, e Alessia Luise, arpa, in ricercata sintonia con il significato spirituale di alcune opere d’arte di ispirazione mariana. In particolare, verrà eseguita per la prima volta a Monte Berico l’antica lauda servitana Ave novella femina, risalente al Duecento e arrangiata per l’occasione.
Le collezioni
Il Museo d’arte sacra di Monte Berico è suddiviso in sei sezioni tematiche (la storia del santuario, il corredo liturgico, il culto dell’Addolorata, gli ex voto e altre donazioni, l’iconografia dell’Ordine dei Servi di Maria, il corpus di icone postbizantine) e custodisce e valorizza migliaia di testimonianze non solo della pietà popolare vicentina, ma anche del territorio veneto e lombardo, dal Trecento ai giorni nostri.
Tra i molteplici cimeli esposti, emerge in particolare una statua germanica di Vesperbild (Compianto) del XIV secolo; una Pietà su tavola lignea attribuita all’iconografo cretese Andreas Pavias, datata tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo; una serie di opere pittoriche e scultoree dell’ambito veneziano, databili tra il XV e il XVIII secolo. A questi si accostano numerosi racconti biografici presenti nei doni votivi, ricchi di spunti antropologici e documentari, prodotti ininterrottamente nel corso dei sei secoli della devozione mariana a Monte Berico.