
(AGENPARL) – lun 02 gennaio 2023 Nota del consigliere regionale del Partito democratico Tommaso Bori
(Acs) Perugia, 27 dicembre 2022 – “Se persino il Parlamento, a
maggioranza di destra, ha sentito il bisogno di approvare l’emendamento del
Partito democratico che istituisce il Reddito alimentare, non si capisce per
quale ragione la nostra mozione che mirava a fare lo stesso in Umbria sia
ferma all’analisi della commissione. Si trattava infatti di un documento
che voleva impegnare la Giunta regionale ad aderire al progetto, al fine di
realizzarlo anche in Umbria, predisponendo linee guida e il giusto supporto
ai comuni umbri, anche attraverso collaborazioni con Anci, per dare sollievo
alle difficoltà del territorio”. Così il consigliere regionale del
Partito democratico, Tommaso Bori, in merito “all’approvazione del
reddito alimentare nell’ambito dell’ultima legge di bilancio”.
“L’emendamento a firma Furfaro – spiega Bori – nato dalla proposta di
Leonardo Cecchi, coordinatore della Consulta su nuove povertà e
disuguaglianze del Pd dell’Umbria, stanzia 3,5 milioni di euro in due anni
per ridurre lo spreco delle tonnellate di cibo invenduto che si presenta
nelle nostre città. È un provvedimento al momento sperimentale, che andrà
a realizzarsi soltanto nelle città metropolitane. Una goccia nel mare
dunque, ma anche una conquista fondamentale, che andrà implementata a tutti
i livelli istituzionali. I numeri della povertà infatti sono sempre più
impietosi: 600mila bambini, 337mila anziani e in totale circa 3 milioni di
italiani si avvalgono infatti delle mense delle strutture di accoglienza
perché non riescono a fare la spesa”.
“Nostro compito dunque – continua Bori – sarà quello di lavorare per
ridurre queste cifre, che non sono solo numeri ma anche vite, storie e
persone che hanno bisogno di una dignità e di un riconoscimento. Situazioni
che è sempre più facile incontrare anche nella nostra Umbria e che dobbiamo
lavorare per ridurre, a fronte di Istituzioni, a Roma come a Perugia, che non
hanno fatto che aggravare le disuguaglianze e le povertà. Ecco dunque che
quella del Reddito alimentare diventa una battaglia di buon senso e di
civiltà, di dignità e di rinascita per i 5,6 milioni di persone in povertà
assoluta in tutta Italia. Uno strumento che non brucia soldi per far finta di
risolvere un problema, ma incide attraverso un meccanismo facile, poco
costoso e tendenzialmente permanente. Attraverso il reddito alimentare
infatti si mettono in rete enti locali, grande distribuzione e terzo settore,
ognuno nel proprio campo, per la redistribuzione dell’invenduto, andando
anche a ridurre spreco e rifiuti. Un’arma positiva quindi, che la Regione
non può insabbiare per paura di dover riconoscere l’idea della minoranza,
perché i risultati si raggiungono con le idee e le soluzioni, senza guardare
alla loro paternità”. RED/dmb
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/74335
Notiziario Regione Umbria News: http://goo.gl/xvFFdO