
(AGENPARL) – ven 30 dicembre 2022 COMUNICATO STAMPA
Nell’elenco dei dipartimenti finanziati dal Ministero dell’università e della ricerca
STUDI UMANISTICI E DEL PATRIMONIO CULTURALE, DIPARTIMENTO
ITALIANO DI ECCELLENZA PER LA SECONDA VOLTA CONSECUTIVA
Primo a livello nazionale nelle Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-
artistiche e unico degli atenei regionali a capeggiare un’area scientifico disciplinare
Il dipartimento udinese sarà finanziato dal Mur con 7 milioni nel periodo 2023-2027
per ricerca, didattica di elevata qualificazione, infrastrutture, personale
Udine, 30 dicembre 2022 – Il Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale (Dium)
dell’Università di Udine è, per la seconda volta consecutiva, uno dei 180 dipartimenti di eccellenza
degli atenei statali italiani per il periodo 2022-2027. Grazie a questo risultato riceverà dal Ministero
ricerca, di didattica di elevata qualificazione (lauree magistrali, dottorati), nello sviluppo infrastrutturale
e nel reclutamento del personale. L’elenco dei 180 dipartimenti di eccellenza è stato reso noto dal
Ministero che per cinque anni li finanzierà con circa 271 milioni di euro ogni 12 mesi.
Al primo posto
Anche questa volta il Dipartimento dell’Ateneo friulano è primo, ma da solo rispetto all’ex aequo del
2018, nell’area delle Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche (area Cun 10) la
n.10) di cui fa parte. L’Università di Udine è l’unico ateneo regionale, e tra i due del Triveneto, ad aver
raggiunto il primo posto in una delle 14 aree scientifico disciplinari in cui sono stati suddivisi i
dipartimenti.
Il rettore Roberto Pinton esprime «grande soddisfazione e orgoglio per il risultato raggiunto, frutto di
un costante e proficuo impegno di tutto il dipartimento teso sempre al miglioramento e all’innovazione
nella didattica e nella ricerca che conferma, dopo cinque anni, il nostro dipartimento ai vertici italiani
nel settore scientifico di appartenenza».
La direttrice, Linda Borean, ricorda «quanto il Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio
culturale si sia sempre distinto per una intensa capacità progettuale e successo nella partecipazione a
bandi competitivi di livello nazionale ed europeo, coniugando la forte tradizione nelle discipline
umanistiche con prospettive metodologiche all’avanguardia e di frontiera. Grazie al secondo
riconoscimento come dipartimento di eccellenza del sistema universitario italiano, il dipartimento potrà
sviluppare e rafforzare le sue attività nella ricerca scientifica e nella didattica di elevata qualificazione,
con significative ricadute anche sul territorio regionale».
Doppia selezione
Dopo aver superato la prima selezione dell’dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema
universitario e della ricerca (Anvur) che aveva individuato i migliori 350 dipartimenti italiani in base ai
risultati della ricerca, il dipartimento udinese ha superato anche la seconda che ha selezionato i 180
dipartimenti di eccellenza sulla base di un progetto quinquennale di sviluppo. Gli atenei coinvolti sono
stati 58 con 306 progetti presentati. Gli ambiti di studio che hanno ricevuto il maggior numero di
finanziamenti tengono conto della numerosità dei dipartimenti e del numero di docenti afferenti
Università degli Studi di Udine
Relazioni esterne
via Palladio 8 – 33100 Udine
Ultime notizie: http://qui.uniud.it
(decreto ministeriale 230/2022). La lista dei dipartimenti è consultabile al link
Pubblicato l’elenco dei 180 Dipartimenti di eccellenza (2023 – 2027)
Il progetto di sviluppo dipartimentale
Il progetto aderisce alle più recenti indicazioni per la ricerca umanistica dichiarate imprescindibili dalle
direttive nazionali e internazionali sulla transizione, elaborazione e condivisione digitale del patrimonio
culturale. Gli assi principali delle ricerche riguardano Digital Humanities e Heritage Science con lo
sviluppo di un’infrastruttura diffusa dedicata all’applicazione di soluzioni tecnologiche per le discipline
umanistiche (dagli archivi alle biblioteche ai musei agli scavi archeologici di superficie e subacquei) e
alla sperimentazione di applicazioni e protocolli di frontiera, in particolare per quanto riguarda
l’intelligenza artificiale applicata al Cultural Heritage.
In sintonia con il piano strategico d’ateneo
«Un progetto – sottolinea il rettore Pinton – in piena sintonia con gli obiettivi del piano strategico
d’ateneo che prevedono, in particolare per il Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale,
la focalizzazione sulla tematica interdisciplinare delle Digital Humanities. In questo modo si rafforza il
ruolo del dipartimento all’interno di una strategia più ampia di Ateneo e una piena condivisione degli
obiettivi generali per i prossimi anni».
La legge istitutiva
I dipartimenti di eccellenza sono previsti dalla legge 232 del 2016, con l’obiettivo di individuare e
finanziare, ogni cinque anni e nell’ambito di 14 aree scientifico disciplinari, i migliori 180 dipartimenti
delle università statali. Le 14 aree sono: scienze matematiche e informatiche; scienze fisiche; scienze
chimiche; scienze della terra; scienze biologiche; scienze mediche; scienze agrarie e veterinarie;
ingegneria civile e architettura; ingegneria industriale e dell’informazione; scienze dell’antichità,
filologico-letterarie e storico-artistiche; scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche;
scienze giuridiche; scienze economiche e statistiche; scienze politiche e sociali.
Il dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale (http://www.dium.uniud.it)
Istituito nel 2016, può contare su 89 professori/professoresse e ricercatori/ricercatrici e 23 unità di
personale tecnico-amministrativo. Si articola in nove sezioni di ricerca: archeologia; cinema, musica,
culture mediali; filologia e letteratura greca e latina dell’età classica e medievale; filosofia; italianistica;
libro e documento; linguaggi, comunicazione, società; storia dell’arte e dell’architettura; storia. Ha attivi
sedici laboratori e cinque centri di ricerca. Raccoglie tra l’altro l’eredità della Facoltà di lettere e
filosofia al cui interno venne attivato nel 1980 il primo corso di laurea, in Italia, in Conservazione dei
Beni culturali. Al dipartimento afferiscono dieci corsi di laurea, alcuni dei quali interateneo e in
collaborazione con università straniere che prevedono il rilascio di doppio titolo di studio. Cinque i
corsi di laurea triennale: Beni culturali, Dams – Discipline dell’audiovisivo, dei media e dello
spettacolo; Lettere; Scienze e tecniche del turismo culturale; Filosofia e trasformazione digitale.
Cinque anche i corsi di laurea magistrale: Archeologia e culture dell’antichità; Italianistica; Gestione
del turismo culturale e degli eventi; Scienze del patrimonio audiovisivo e dell’educazione ai media –
International master in cinema and audiovisual studies, Storia dell’arte. A questi si aggiungono quelli
interateneo con Trieste in Filosofia e Studi storici. Dall’antico al contemporaneo. Per quanto concerne
la formazione post lauream, il DIUM è sede del corso di dottorato in Storia dell’arte, cinema, media
audiovisivi e musica, e delle Scuole di specializzazione in Beni storico artistici e, dal 2022-23, in Beni
archeologici (interateneo con Trieste e Venezia). Partecipa ai corsi di dottorato in Studi linguistici e
letterari (con sede in altro dipartimento dell’ateneo friulano), in Scienze dell’antichità (con sede a
Venezia) e in Storia delle società, delle istituzioni e del pensiero. Dal medioevo all’età contemporanea
(con sede a Trieste). Inoltre il DIUM ha recentemente aderito al dottorato nazionale Heritage Science.
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