(AGENPARL) – ven 30 dicembre 2022 MANCANZA DI TRASPARENZA E GRANDI QUESTIONI DIMENTICATE:
IL BILANCIO DELL’OPPOSIZIONE DOPO I PRIMI SEI MESI DI AMMINISTRAZIONE PARDINI
Prosegue nel 2023 il lavoro sul territorio e con i cittadini da parte dei gruppi di opposizione e delle forze politiche di centrosinistra
Mancanza di trasparenza su alcune nomine e alcuni temi strategici – le celebrazioni Pucciniane su tutti -, grandi questioni dimenticate, a partire dal Piano Operativo e dalle politiche ambientali, dal rilancio delle periferie fini alla sanità e al sociale, una serie di annunci trasformati in un nulla di fatto se non proprio in un totale cambio di direzione – pensiamo all’ordinanza antibivacco, a quella per vietare il transito dei tir sulla Circonvallazione o alla posizione sugli Assi Viari – e una generale tendenza alla mercificazione della città tradotta in una sorta di “bomba libera tutti”, tanto sull’utilizzo improprio (per fini privati) dei beni pubblici e culturali quanto sulla progressiva e crescente sosta selvaggia in centro storico. Il tutto condito da una silente continuità con la precedente amministrazione su Pnrr, lavori pubblici e mobilità, rendendo così attualmente poco credibile il tanto decantato immobilismo denunciato per oltre 5 anni dagli stessi che oggi si intestano i risultati raggiunti dalla precedente giunta comunale.
È questo, in estrema sintesi, il bilancio dei primi sei mesi di amministrazione Pardini delineato dai gruppi di opposizione riuniti in conferenza stampa insieme alle forze politiche della coalizione di centrosinistra e ai rappresentanti istituzionali del territorio. Presenti, oltre ai capigruppo Francesco Raspini (Partito Democratico), Gabriele Olivati (Lucca Futura), Daniele Bianucci (Sinistra con Lucca), Ilaria Vietina (Lucca è un grande noi), Valentina Simi (Lucca Civica-Volt-Lucca è popolare), anche le consigliere e i consiglieri Chiara Martini, Serena Mammini, Gianni Giannini, Enzo Alfarano e Silvia Del Greco (per il PD) e Lia Stefani e Cecilia Lorenzoni (per Lucca Futura), e i rappresentanti politici dei partiti e dei movimenti della coalizione.
Non solo bilanci, però. L’occasione, infatti, è servita alle forze della coalizione anche per presentare quelli che saranno il ruolo e il lavoro dell’opposizione e in generale del centrosinistra a partire dall’anno nuovo: presenza sul territorio, elaborazione di un cronoprogramma alternativo a quello proposto dall’attuale amministrazione comunale, organizzazione e pianificazione di un percorso di partecipazione e coinvolgimento della città per costruire insieme azioni, interventi, iniziative e proposte che abbiano sempre come fine ultimo lo sviluppo sostenibile di Lucca e il benessere dei cittadini.
“Il centrosinistra c’è, non si è mai fermato in questi mesi ed è per questo motivo che anche nell’anno nuovo continueremo nel percorso partecipativo di lavoro e di presenza sul territorio e con i cittadini – spiegano i capigruppo -. Non solo come gruppi di opposizione, ma proprio come coalizione di centrosinistra composta da tutte quelle forze politiche che hanno sostenuto e costruito il programma elettorale. Siamo una realtà politica coesa e competitiva e rappresentiamo tante persone che noi non intendiamo abbandonare. Anzi. Il percorso che porteremo avanti tutti insieme nei prossimi mesi ci porterà sul territorio, in mezzo alle persone, per coinvolgere sempre più persone e allargare ancora di più il nostro raggio d’azione. Quelli che stiamo vivendo e che vivremo, politicamente parlando, sono i momenti più difficili, ma noi siamo convinti che saranno fruttuosi per il futuro del centrosinistra nella nostra città”.
“Tra le tante questioni che vogliamo sollevare c’è sicuramente la necessità che la giunta esca dall’ordinaria amministrazione, per concentrarsi sui grandi progetti di prospettiva per la città. Fare da stimolo su questi punti dovrà essere il compito dell’opposizione nei prossimi mesi, con spirito costruttivo nell’interesse dei cittadini”.
Scarsa trasparenza: perché il sindaco non risponde sui conflitti di interessi?
Nella ricostruzione di questi mesi di amministrazione di destra a guida Mario Pardini, il centrosinistra pone l’attenzione sulla scarsa trasparenza, a partire dalle nomine – considerate quasi tutte scadenti tranne pochissime eccezioni – basate su logiche clientelari e non di merito. Il conflitto d’interessi Cecchini. Il primo conflitto di interessi è quello del consigliere Elvio Cecchini, a cui è stata data la delega all’attuazione del Piano Operativo, nonostante che il consigliere continui a esercitare la professione di architetto e nonostante che sia conclamato ed evidente il suo rapporto con il proprietario della Tenuta di Forci, Robert Jan Van Ogtrop, a cui si deve la presentazione di una delle osservazioni più sostanziali e importanti del Piano Operativo. Su questo aspetto specifico, sollevato dall’opposizione con un’interrogazione comunale proprio ad agosto scorso, il sindaco non ha ancora risposto. La vicenda Mancini. Reticenza e silenzio anche rispetto alla questione che riguarda Gianmarco Mancini, nominato presidente di Geal: la piscina della sua villa, diversamente da come previsto con atto del febbraio del 2000, nel quale si diceva che doveva essere provvisoria e sopra terra, oggi si presenta come interrata a tutti gli effetti, visibile anche con Google Maps, e formalmente priva di alcun tipo di autorizzazione (ambientale e idrogeologica). “La piscina c’è – spiegano – è visibile a tutti, basta presentarsi a casa del signor Mancini e fare una verifica empirica. Allora come mai c’è tutta questa reticenza al riguardo?”.
La gestione Veronesi. Che dire poi di Alberto Veronesi, nominato da Pardini presidente della Fondazione Puccini e di conseguenza, in funzione proprio di questo ruolo, scelto come presidente del Comitato per le Celebrazioni Pucciniane? Una nomina attaccata perfino da una delle più ferventi sostenitrici del sindaco Pardini, Beatrice Venezi. Oggi, dopo solo pochi mesi dalla creazione del Comitato, stiamo assistendo a diverse dimissioni da parte di autorevoli esponenti: alcune note, altre avvenute nel silenzio generale, ma pesano allo stesso modo perché presentano tutte analoghe motivazioni: la gestione poco chiara e per nulla trasparente delle tante risorse in campo, ben 9 milioni di euro.
“Dispiace vedere come tutto questo sia poco o nulla raccontato in città – continuano i consiglieri -. In quanti sanno, per esempio, che il Comitato per le Celebrazioni Pucciniane è gestito in modo segreto? Che i componenti non possono raccontare quello che avviene al suo interno e che delle varie sedute non ne va data notizia? Per noi questo è semplicemente inaccettabile. Così come è inaccettabile che Giacomo Puccini, cioè una delle risorse culturali più importanti di Lucca, sia il giochino di un presidente ritenuto da più parti inadeguato e fautore di tentativi di gestioni discutibili delle risorse pubbliche: il sindaco di Lucca ha intenzione di dire qualcosa al riguardo? Ci stupiamo di come chi ha sempre fatto battaglie sulla trasparenza, da Difendere Lucca a Lista Civile, oggi resti in silenzio e accetti supinamente tutto questo”.
“Attualmente, infatti – continuano – le relazioni milanesi di Veronesi rischiano di essere privilegiate rispetto agli interessi di Lucca. Ci aspettiamo che con 9.5 milioni di euro di fondi ministeriali il Comitato stia lavorando o abbia già elaborato un maestoso progetto di riqualificazione e valorizzazione culturale dell’intero territorio di Puccini: quando sarà presentato? O senza dubbio Lucca, in qualità di città capoluogo, si farà portavoce di un progetto capace di coinvolgere tutti gli enti culturali presenti sul territorio nel nome del Maestro per un programma eccezionale, capace di posizionare Lucca nel mondo in vista del 2024: quando sarà presentato? O ancora diamo per scontato che ci sia una strategia complessiva, promossa dal Comitato stesso, capace di mettere intorno al tavolo tutti gli attori economici del territorio per attrarre risorse ulteriori da aggiungere a quelle già presenti: quali? Secondo quale programma e con quale strategia?”.
“Per rispondere a tutte queste domande – spiegano – faremo formale accesso agli atti per capire quali documenti sono stati approvati e cosa si si sta muovendo all’interno del Comitato delle Celebrazioni, visto che il Comune di Lucca ha deciso di tenere tutto nascosto e secretato”.
La mercificazione della città. La volontà di rendere Lucca il paese dei balocchi per gli amici di chi amministra è già evidente in alcuni segnali inequivocabili arrivati in questi mesi e, in particolare, nell’ultima settimana. Su tutte, la facilità con cui si fanno gestire beni pubblici e di interesse culturale per esclusivi fini privati, senza chiedere permessi e autorizzazioni: “quello che è accaduto alla Casa del Boia il 23 dicembre ne è la dimostrazione più evidente. Un bene artistico e pubblico che diventa disco-pub per una sera senza neppure la grazia di chiedere permessi e autorizzazioni a Soprintendenza e Comune. È un fatto grave, perché rischia di passare il concetto che se sei ben inserito con chi amministra allora puoi fare quello che ti pare e puoi permetterti di non rispettare le regole. Chi amministra dovrebbe sapere che oggi organizzare eventi è materia molto delicata e molto complessa, soprattutto in una città come la nostra, in gran parte vincolata e quindi sottoposta al parere della Soprintendenza. Sulla stessa lunghezza d’onda leggiamo l’evidente facilità con cui si consente di far parcheggiare le auto ovunque in centro storico, fin dentro piazza Anfiteatro o sulle Mura, senza alcun controllo. Anzi, a peggiorare il tutto c’è la questione della moltiplicazione dei permessi per accedere alla Ztl”.
I grandi assenti.
Lo scintillio delle luci di Natale non è comunque riuscito a illuminare alcune questioni fondamentali per il futuro di Lucca, oggi del tutto dimenticate.
Così per il Piano Operativo e per l’edilizia privata: “si doveva cambiare tutto soprattutto per il Piano Operativo, ma non se ne sa più nulla e non c’è neanche un assessore delegato a questo maxi-argomento, che ha a che vedere con lo sviluppo non solo urbanistico, ma anche economico, della città”. “Perché non è stato avviato un dialogo con la città nella gestione delle osservazioni al Piano Operativo? Di questo argomento non se ne sa più niente: a quanto ne sappiamo, e a quanto ne sanno i cittadini, l’analisi delle osservazioni non è ancora partita dopo 6 mesi dall’insediamento. E la fine del 2023 come tempo indicato dall’amministrazione per arrivare all’approvazione è insostenibile: il Piano è pronto, quello che c’era da fare appena insediati era la discussione delle osservazioni per arrivare velocemente al passaggio in consiglio comunale. Tenere bloccato il Piano per 12 mesi significa tenere ferma la città per un anno”.
Così per il rilancio dell’ex Manifattura Tabacchi: “c’è una parte di coloro che compongono l’attuale amministrazione comunale che ha aspramente criticato il progetto di riqualificazione dell’ex Manifattura presentando come unica e valida alternativa quella di Music Innovation Hub. Che fine ha fatto questa proposta? Dovevano essere rispettate delle scadenze, dovevano essere fatte delle varianti urbanistiche, dovevano essere presentati bandi al riguardo: dov’è finito tutto questo? Perché a distanza di sei mesi non se ne sa più nulla? Perché l’amministrazione comunale, oltre ad aggiornare i cittadini su ogni singola inaugurazione di alberi di Natale fatta nell’ultimo mese, non sente il dovere di informare la città su ciò che si sta muovendo rispetto a questi argomenti?”.
E non è tutto, perché tra i grandi assenti di questi mesi di nuova amministrazione il centrosinistra inserisce anche le politiche sociali, le periferie e le politiche sanitarie.
“Al di là delle tante strette di mano di qualche assessore, che fa da contraltare al silenzio di altri membri della giunta comunale, e dei sorrisi del primo cittadino, risaltano agli occhi la mancanza di idee, di programmi e di proposte in merito a riqualificazione, decoro, cura e centralità dei quartieri della città e delle frazioni più periferiche del territorio, di cui si sono perse le tracce anche nella narrazione pubblica della giunta. Stessa sorte per le politiche sanitarie, nonostante che Pardini sia il presidente della conferenza zonale: le tante parole spese in campagna elettorale su ruolo del primo cittadino nei rapporti con l’Asl, su rilancio dell’ex Campo di Marte e su miglioramento del pronto soccorso dell’Ospedale San Luca che fine hanno fatto?
Sarebbe interessante conoscere in questo senso il lavoro del sindaco o dei suoi delegati per portare avanti insieme con l’Asl la riorganizzazione della sanità territoriale attraverso proprio l’utilizzo dei fondi Pnrr destinati al Campo di Marte”.
“Grande assente, poi, la politica sociale comunale: sempre più cittadini stanno vivendo situazioni di difficoltà economica, le politiche sociali, come quelle riguardanti la casa, dovranno giocare un ruolo sempre più centrale nei prossimi mesi, ma l’amministrazione comunale non ne parla e non sente il bisogno di programmare interventi e trovare soluzioni che escano dalla gestione ordinaria (per altro già strutturata dagli uffici in modo efficiente). Quel poco che funziona e sta ancora in piedi è infatti ereditato dall’amministrazione precedente, come per esempio il Piano freddo.
Ma il sociale, evidentemente, è un tema che si sposa male con lo scintillio delle luci natalizie”.
Tra false partenze e retromarce.
“L’ordinanza antibivacco sbandierata dalla destra come la risoluzione a tutti i mali del centro storico, non solo non ha prodotto alcun effetto di quelli sperati da certi assessori, ma è riuscita a totalizzare la bellezza di quattro multe, di cui due alla stessa persona: tant’è che dopo il primo periodo sperimentale, non è stata rinnovata. Una retromarcia, dunque. Al pari di quella per la famosa ordinanza, promessa pochi giorni prima del ballottaggio, per l’eliminazione dei tir dalla Circonvallazione: doveva essere il primo atto dell’amministrazione Pardini, a oggi continuiamo a non averne notizia. Di più: durante il consiglio comunale straordinario sugli Assi viari, richiesto da noi gruppi di opposizione, a precisa domanda il sindaco non ha saputo rispondere. Nel corso della stessa seduta consiliare, abbiamo anche appreso come fossero tutte balle le promesse di contrarietà al progetto Assi Viari più volte sventolate durante la campagna elettorale”. “Per quanto riguarda le false partenze, poi, occorre evidenziare come rientri in questa categoria anche la gestione del progetto per il palazzetto delle attività motorie di via delle Tagliate, che, con la vasca ludico-motoria, ha l’obiettivo di rispondere a un’esigenza evidenziata e sollevata più volte da centinaia di famiglie lucchesi: prima tolto dall’ordine del giorno all’ultimo minuto il punto che avrebbe dovuto discutere e approvare la variante propedeutica al progetto stesso, poi nuovamente calendarizzato e approvato, poi ora nuovamente messo in discussione a causa di un parere negativo – e tardivo – del Coni, stranamente silente sia in fase di concessione delle risorse da parte dello Stato (comunicate al Comune il 28 giugno 2022, quindi con la nuova amministrazione), sia in fase di conferenza dei servizi. Come mai l’amministrazione negli ultimi sei mesi, cioè da quando ha ricevuto la notizia di aver ricevuto il finanziamento, non ha lavorato per portare a casa il progetto e ottenere tutti i pareri positivi?”.
Lucca: prima periferia di Caracas ora centro del mondo.
“Da periferia di Caracas a centro del mondo è stato un attimo: l’attimo che passa dall’essere opposizione ad amministrare la città. L’amministrazione Pardini sta portando avanti moltissimi dei progetti finanziati, realizzati, programmati e ideati dalla precedente amministrazione e dai precedenti assessorati (i bandi Pnrr sulla rigenerazione urbana e sullo sport; le novità sulla mobilità, dalla bicipolitana alle nuove piste ciclabili fino ai nuovi autobus), nonostante che ora lo sforzo del sindaco e degli assessori sia tutto incentrato nel voler far passare per risultati propri i risultati di altri. Ciò che è cambiato è l’approccio: le stesse persone che fino al 26 giugno 2022 gridavano all’immobilismo, ora si fanno le foto sugli stessi cantieri approvati e finanziati da chi c’era prima”.
Il ruolo dell’opposizione: al servizio della città.
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