
(AGENPARL) – gio 29 dicembre 2022 Variati, interrogazione urgente alla Commissione Europea su Covid e Cina
L’europarlamentare PD chiede l’adozione di misure comuni per il blocco europeo dopo l’esplosione dei casi in Cina: “L’Europa agisca insieme”
“Seguiamo con grande preoccupazione l’evoluzione della situazione Covid in Cina, e credo necessario che l’Europa agisca con una sola voce, adottando politiche comuni in particolare sul fronte del contenimento del rischio di diffusione di nuove varianti. Cosa che non avvenne all’inizio della pandemia”. Così Achille Variati, europarlamentare PD (S&D) e membro della Commissione Ambiente (che ha tra le sue deleghe anche la sanità), nel depositare un’interrogazione urgente alla Commissione Europea. Variati fra l’altro era Sottosegretario all’Interno nel governo italiano all’inizio dell’emergenza Covid.
Nell’interrogazione, Variati chiede alla Commissione come sta coordinando le diverse misure di emergenza messe in atto dagli Stati Membri, e se ritiene che la mancanza di dati trasparenti provenienti dalla Cina sulla diffusione del virus e delle nuove varianti non sia sufficiente per attivare immediatamente a livello europeo il cosiddetto “freno di emergenza”, cioè il meccanismo con cui uno Stato membro può sospendere urgentemente e temporaneamente tutti i viaggi in entrata di cittadini extracomunitari, provenienti da paesi extra UE m, qualora la situazione epidemiologica sia peggiorata rapidamente e, se venga rilevata una variante del virus di particolare preoccupazione.
“Nelle ultime settimane la situazione cinese ha conosciuto una rapida escalation – commenta ancora Variati – soprattutto dopo che le autorità hanno cancellato la politica del ‘Covid Zero’, anche sull’onda delle proteste di piazza, e riaperto i viaggi all’estero senza limiti. Non abbiamo numeri ufficiali, e anche dall’OMS ci aspetteremmo di più su questo fronte, ma le stime di alcune agenzie europee parlano di decine di milioni di contagiati in Cina in questo momento. I rischi di nuove varianti, che potrebbero diffondersi anche in Europa, non devono essere trascurati. L’Unione deve parlare con una voce sola”.
Europarlamentare Achille Variati