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*Rendiamo noto che nell’Assemblea Nazionale di Articolo Uno che si sta
svolgendo a Roma, le iscritte e gli iscritti che non si riconoscono nelle
scelte che va compiendo il gruppo dirigente nazionale in merito allo sbocco
che deve avere la costituente del partito democratico hanno formalizzato,
anche attraverso la presentazione di un documento, la costituzione di
un’area politica interna che ha preso il nome di “Verso il Partito del
Lavoro”. Nel testo si precisano le ragioni per le quali viene considerata
non percorribile la strada di questa annessione. Gli iscritti di quest’Area
Politica confermano tutte le ragioni per le quali è nato Articolo Uno. Non
ci sentiamo affatto dissidenti, precisano i sottoscrittori del documento ma
rigorosamente coerenti con il progetto iniziale di Articolo Uno, ovvero
contribuire alla costruzione di una nuova casa comune della Sinistra in
Italia Aperta, Inclusiva, Plurale.*
NEL TESTO I SOTTOSCRITTORI CONFERMANO CHE QUEL CHE SERVE AL PAESE E AI
LAVORATORI NON E’ LA CONFLUENZA NEL PD MA UNA VERA COSTITUENTE PER UN
PARTITO DEL LAVORO, DELL’AMBIENTE, DELLA PACE, DEI DIRITTI.
Siamo quell’area di Compagne e Compagni di Articolo UNO che già al
Congresso di Aprile non ha condiviso la Mozione Speranza e dal 3 Dicembre
scorso, allargandosi ulteriormente con tante nuove adesioni, si è
costituita formalmente in Area Politica “Verso il Partito del Lavoro”.
Oggi confermiamo la nostra decisione di considerare un errore politico
strategico quello di partecipare, per aderirvi, al Congresso del PD
rappresentando in tal modo la negazione delle ragioni fondative di Articolo
UNO. E per questo non ci sentiamo per niente “dissidenti” ma rigorosamente
coerenti con il progetto iniziale di Articolo UNO, di contribuire alla
costruzione di una nuova casa comune della Sinistra in Italia.
Molti di noi provengono da quella esperienza e non ci muove nessuna
ostilità pregiudiziale verso il PD ma la consapevolezza profonda che il
problema del PD non è solo e tanto il nome del prossimo Segretario, né
qualche marginale correttivo al nome e/o al simbolo ma prendere atto che è
fallito il progetto originario che lo ha visto nascere.
Quella contaminazione tra diverse culture, tra le esperienze del riformismo
cattolico, liberale, socialista e comunista non è andata in porto. L’idea
di un Partito interclassista e neo-liberista, post-ideologico ha dimostrato
la sua inadeguatezza e oggi il PD è un insieme di partiti, di gruppi, di
cordate, di comitati elettorali permanenti e non sarà certo sufficiente
cambiare il Segretario per ridarne slancio, credibilità e forza.
Il PD ha ormai assunto le caratteristiche di un Partito centrista e
pragmatico che guarda al governo, comunque e dovunque e rappresenta certo
un alleato importante di ogni alleanza progressista e di quel campo largo
tanto rilevante, evocato e pure minato. Ma con un PD siffatto una sinistra
del lavoro e dei diritti si allea non ci fa un Partito insieme.
Ecco perché vi diciamo “fermiamoci”. Al Paese, alla democrazia, ai
lavoratori serve una vera Costituente per un Partito del lavoro,
dell’ambiente, della pace e dei diritti. Temiamo che la narrazione di un
Congresso costituente serva solo a nascondere una sorte di resa politica.
Non siamo interessati a partitini ma a contribuire a far nascere un grande
Partito popolare e di massa della Sinistra, siamo per rilanciare a partire
dalle imminenti elezioni regionali del Lazio e della Lombardia il campo
largo che ha consentito negli anni scorsi diversi successi in elezioni
amministrative e che, invece, la sua rottura ha contribuito in modo
determinate a consegnare alla Destra la vittoria del 25 Settembre.
Non parteciperemo a questa ennesima avventura che dalla nascita di Articolo
UNO ci ha visto inseguire ipotesi, prospettive, analisi anche profonde e
condivise ma scelte e comportamenti diametralmente opposti.
Le ultime gravissime vicende giudiziarie europee sono inaccettabili e
vergognose e lasciano sgomenti e sconcertanti la nostra comunità. Il
pesantissimo coinvolgimento di Antonio Panzeri non può e non deve
coinvolgere una comunità politica che ha fatto della lotta alle mafie, alla
criminalità, alla corruzione e al malcostume uno dei profili fondamentali.
Le responsabilità sono personali e vanno rigettati i tentativi volgari e
squallidi di strumentalizzare la vicenda contro la Sinistra, contro
Articolo UNO, contro le ONG e l’Unione Europea. Ma questa gravissima
vicenda deve imporre a tutti una profonda e rigorosa rivisitazione della
questione morale di berlingueriana memoria. Alla Sinistra il compito e la
responsabilità di rialzare con più forza, radicalità e costanza la bandiera
della lotta alla corruzione e alla illegalità, contrastando ogni zona
grigia e ogni autoreferenzialità della classe dirigente.
Anche per questo restiamo convinti che quel che serve alla sinistra in
Italia è una costituente vera, non una manutenzione del PD e ancora meno
una annessione correntizia.
Coordinamento Nazionale Area Politica “Verso il Partito del Lavoro”