
(AGENPARL) – mer 07 dicembre 2022 Sicuramente una delle eccellenze pugliesi, è rappresentata dall’ospedale Generale Regionale “F.Miulli”, la sua valenza è il frutto delle diverse e pregiate professionalità, condite da valore etico, affettivo ed emozionale.
“Malgrado questo, – spiega Aldo Gemma segretario generale CISL FP Puglia – tutti questi lavoratori, uomini e donne che mettono le loro competenze al servizio della comunità, sovente, in cambio non ricevono il dovuto. È appena il caso di fare presente che quando l’Ente in parola precipitò in una voragine da 150 milioni di euro di debiti, a causa di una sentenza del Consiglio di Stato furono i lavoratori e le lavoratrici a fare credito all’ azienda rinunciando a parte delle loro spettanze e non la Regione Puglia. Malgrado questo, siamo costretti a registrare, con sfumature diverse e colori più torbidi, che la storia si ripete.
Durante l’emergenza COVID, l’Ente ha messo a disposizione 283 posti letto, il tutto per colmare le carenze della Asl di riferimento. Nel periodo pandemico hanno trovato assistenza e cura oltre mille pazienti affetti da COVID, condizione questa che permane tutt’ora malgrado il nuovo modello di gestione integrata. Tutto questo ha rappresentato per la sanità pugliese un riferimento di eccellenza.
Davanti a questo evidente impegno umano, economico, strumentale, gli operatori del “Miulli”, a differenza dei colleghi contrattualizzati nel pubblico, non è stata riconosciuta alcuna premialità COVID da parte della Regione. Purtuttavia, utilizzando risorse proprie, sulla falsa riga dell’accordo regionale siglato con le organizzazioni sindacali il 28/05/2020, l’Ente ha riconosciuto, motu proprio, ai dipendenti uno specifico bonus.”
“E qui viene la beffa. I dipendenti – conclude Gemma – non solo hanno ricevuto una cifra pari al 50% di quella ricevuta dai dipendenti delle strutture pubbliche ma, la storia si ripete, di recente sono stati informati che l’Ente ha un ammanco di 50 milioni poiché la Regione non ha pagato l’extra tetto, cioè le maggiori prestazioni erogate.
Non si possono sostenere in questo modo le eccellenze del territorio pugliese. Il Presidente Michele Emiliano, che ha preso pubblici impegni a proposito, impedisca l’ennesima beffa a danno dei lavoratori, offrendo una concreta visione di cambiamento abbattendo le barriere della disgregazione. I lavoratori della sanità privata non possono essere sempre i figli di un dio minore, logorati dagli importanti carichi di lavoro e la discrepanza salariale con i dipendenti pubblici. Il sistema sanitario si basa sulla azione sinergica tra il servizio pubblico e quello privato. Ma se i dipendenti continuano ad essere penalizzati, anche questo settore finirà per inaridirsi e con esso tutta l’economia che sopravvive con essa.”