(AGENPARL) – gio 01 dicembre 2022 COMUNICATO STAMPA
Domani, 2 dicembre, dalle 9.30, Sala della vite e del vino, via Sondrio 2/a a Udine
PROGETTO AGRILANA IN PELLET, I RISULTATI FINALI
Presentazione delle sperimentazioni del fertilizzante azotato ricavato
dalla lana di pecora e degli sviluppi imprenditoriali
Udine, 1 novembre 2022 – Le sperimentazioni sull’efficacia del fertilizzante organico ricavato
dalla lana di pecora, un concime azotato utilizzabile su qualsiasi pianta, e gli sviluppi
imprenditoriali dell’attività di trasformazione del manto degli ovini in pellet. Saranno questi i temi
al centro del convegno finale del progetto dell’Università di Udine “Agrilana in pellet” che si
terrà domani, venerdì 2 dicembre, dalle 9.30, nella Sala della vite e del vino del Dipartimento di
scienze agroalimentari, ambientali e animali (via Sondrio 2/a, Udine). Il progetto, sostenuto dalla
Fondazione Friuli, è nato nell’ambito di una più ampia collaborazione tra il Dipartimento di
scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Ateneo e l’Azienda sanitaria universitaria Friuli
Centrale (Asufc).
Il progetto fa il bilancio di un anno e mezzo di attività presentando, in particolare, i risultati di due
prove sperimentali sull’utilizzo del pellet fertilizzante in una rotazione orticola e sul fagiolo di
Lamon IGP. Verrà inoltre presentata la ricerca di “Citizen Science”, cioè l’attività di ricerca fatta
dal basso, dai semplici cittadini, alla quale hanno partecipato una ventina di persone, che hanno
sperimentato e valutato il pellet nei loro orti familiari. Un esempio di economia circolare
sostenibile e innovativa, nata da un progetto ideato e sperimentato dall’Ateneo friulano e poi
trasformato in start up (la Agrivello) dall’agronoma Chiara Spigarelli, dottore di ricerca in Scienze e
biotecnologie agrarie dell’Ateno udinese.
Perno fondamentale del progetto è anche l’impianto, unico in Italia, di trasformazione della
lana di pecora in pellet con una capacità di produzione di circa 30-40 chilogrammi all’ora. Il
macchinario è in grado di trasformare il 100 per cento della lana, con un rapporto uno a uno, cioè
un chilogrammo di lana viene convertito in uno di fertilizzante. L’impianto è destinato, almeno
inizialmente, agli allevatori di ovini del Friuli Venezia Giulia, prevalentemente dell’area montana.
«Chiara Spigarelli – sottolinea Edi Piasentier, direttore del Dipartimento di Scienze agroalimentari,
ambientali e animali – è un esempio, piuttosto raro, di presenza femminile in un settore molto
impegnativo come quello della pastorizia. Comporta, infatti, non solo la lavorazione della lana, ma
anche la tosatura delle pecore, che lei effettua in allevamenti di piccole, ma significative,
dimensioni. Si tratta di realtà direttamente impegnate in attività sociali, come fattorie didattiche e
sociali, e, più in generale, di aziende che concorrono a mantenere vive le comunità rurali in
ambienti marginali e difficili, quali sono le aree interne e montane del Friuli Venezia Giulia».
Il programma della giornata prevede l’apertura dei lavori da parte del rettore, Roberto Pinton,
del presidente della Fondazione Friuli, Giuseppe Morandini, e di Massimo Di Giusto, della
Direzione Servizi sociosanitari dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale.
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A seguire, Edi Piasentier presenterà il progetto, mentre Chiara Spigarelli illustrerà la
sostenibilità del progetto e della start up Agrivello.
“L’ottica One Welfare” sarà invece spiegata da Adriana Bressan e Sandro Venturini dell’Asufc,
mentre Anna Zuliani, sempre dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale, illustrerà il
passaggio da rifiuto a fertilizzante della lana nell’ambito della normativa nazionale e
dell’Unione europea.
Prenderanno poi la parola i ricercatori dell’Università di Udine. Luisa Dalla Costa e Matteo
Frandoli presenteranno la valutazione agronomica della fertilizzazione con pellet di lana di una
rotazione orticola, mentre Lucia Piani illustrerà le esperienze di “Citizen Science”. Paolo
Ermacora invece farà il punto sull’utilizzo del pellet di lana di pecora nella concimazione di
precisione del fagiolo di Lamon IGP.
Seguirà l’illustrazione del progetto Wool Interreg Adrion e delle sinergie con “Agrilana in pellet”
da parte di Diego Santaliana del Polo tecnologico “Alto Adriatico” di Pordenone.
Nel pomeriggio, dalle 14.30, si terrà una sessione di formazione presso la sede di Pagnacco
(via San Mauro 2) dell’Azienda agraria “Antonio Servadei” dell’Università di Udine. Saranno
esaminati gli sviluppi innovativi del prodotto lana con il progetto Wool Interreg Adrion. In
particolare, saranno affrontati i concetti legati alla valorizzazione della lana di scarto come
fertilizzante. Sarà poi effettuata una visita guidata agli impianti di pellettura della Sezione
zootecnica dell’Azienda agraria.
L’attività di formazione rientra nel programma europeo Interreg Adrion, nell’ambito del progetto
Wool, grazie alla collaborazione tra il Polo tecnologico “Alto Adriatico” e l’Ateneo friulano.
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