
(AGENPARL) – ven 25 novembre 2022 Servizio Comunicazione e informazione
Stefano Contu
UNIONE Responsabile Ufficio Stampa
Bergamo, 23 novembre 2022
COMUNICATO STAMPA
CISL e FISASCAT Bergamo celebrano il 25 novembre
Donne e lavoro: rischio violenza elevato
“Il 70% delle donne subisce molestie”
Mostra e Convegno nella sede di via Carnovali
Una mostra (che durerà fino al prossimo 28 gennaio) e un convegno. Così, CISL
Bergamo onora la ricorrenza del 25 novembre, giornata dedicata a contrastare il
fenomeno della violenza maschile contro le donne. “Un percorso e una attenzione
che non si esaurisce nella giornata di venerdì – sottolinea Francesco Corna,
segretario generale del sindacato di via Carnovali -, ma costituisce uno dei nodi
principali della nostra attività sindacale, nei luoghi di convivenza sociale e nei posti di
lavoro. Ogni giorno, attraverso la contrattazione aziendale e con gli impulsi per una
legislazione sempre più attenta, affrontiamo questi temi, puntando al risultato di una
vera parità e di una completa antidiscriminazione. La strada è ancora lunga, ma il
sindacato non si tira indietro”.
“ Una ricerca fatta da Weworld – dice Monica Olivari, segretaria FISASCAT e
referente del Coordinamento di Genere della CISL di Bergamo – rivela che una
donna su tre non riconosce le forme più subdole di violenza, nonostante questo sia un
argomento fortemente dibattuto. È ancora molto difficoltoso per le donne riconoscere
la violenza fisica in quanto ancora vittime di una cultura patriarcale, legata a
stereotipi di genere, campo fertile per violenza e prevaricazione spesso accettata
dalle donne stesse. Oggi si riconosce la violenza fisica come reato, ma non è lo stesso
per quelle forme di violenza maggiormente diffuse: psicologiche ed economiche”.
I dati della ricerca Istat dicono che quattro donne su 10 hanno subito una molestia
nell’arco della vita, il 70% delle donne ha subito molestie in ambito lavorativo e
solo il 10% denuncia, il restante 90% gestisce in modo autonomo la situazione
perché il fatto non era “grave”, per paura, per timore di non essere creduta, per
imbarazzo e poca fiducia nelle autorità competenti.
Se consideriamo la popolazione femminile bergamasca in età da lavoro (dai 18 ai
64 anni) parliamo di circa 332.000 lavoratrici bergamasche e stando ai dati che
conosciamo significa che 232.400 donne bergamasche sono probabili vittime di
violenza nei luoghi di lavoro.
“In questi ultimi cinque anni – continua Olivari -, il nostro sindacato ha dovuto
affrontare, tra varie situazioni, alcuni casi gravi di violenza nei luoghi di lavoro che
hanno visto loro malgrado alcune lavoratrici protagoniste. Una signora a seguito
delle pressioni e della violenza psicologica ha avuto gravi problemi di salute che
hanno inficiato per ben due volte la sua gravidanza, un’altra lavoratrice sempre per
violenza psicologica ha avuto problemi di infezioni epidermiche su tutto il corpo che
di fatto le hanno impedito di svolgere attività anche basilari, un’altra ragazza ha
tentato il suicidio e un’altra ancora vittima di violenza ha sì denunciato portando fino
in fondo la vertenza, oggi ha grosse difficoltà nel riprendere una vita lavorativa
“normale”.
Per poter ridare dignità e indipendenza al genere femminile è fondamentale lavorare
sulla cultura radicata da secoli di storia patriarcale che è in ognuno di noi e
soprattutto nel genere maschile”.
È questo il motivo che ha guidato Cisl e Fisascat, nella ricorrenza del 25 novembre,
nel dedicare a questa giornata (e fino al 28/01/2023) una mostra fotografica che
ha come protagonista l’uomo e la sua evoluzione nei confronti della donna.
Venerdì mattina, invece, a partire dalle 9, nel salone dei Riformisti della sede CISL
di Bergamo,
un convegno metterà a confronto politici, accademici e sindacalisti sui temi legati a
livello internazionale alla giornata: il tema sarà introdotto da Monica Olivari, che
precederà gli interventi di Marcella Messina, assessora alle politiche Sociali del
comune di Bergamo, di Anna Lorenzetti, dell’università di Bergamo, di Michele
Brunelli, Docente Unibg, sul tema del ruolo delle donne nelle proteste in Iran, e
della consigliera di parità Roberta Piron, che illustrerà il protocollo sulle pari
opportunità. Concluderà il dibattito, Francesco Corna