
(AGENPARL) – ven 18 novembre 2022 COP27. BONELLI (AVS): FIERA DELL’IPOCRISIA. VINCE LA LOBBY DEL FOSSILE (PRESENTE CON PIÚ DI 700 LOBBISTI)
“La bozza di documento finale della Conferenza sul clima di Sharm el-Sheikh sancisce la vittoria della lobby del petrolio – certificato dal fatto che alla COP27 fossero presenti 700 lobbisti delle industrie delle fonti fossili – e, di fatto, sancisce uno stop alla transizione ecologica verso una politica energetica rinnovabile e l’azzeramento delle emissioni da CO2, non contenendo alcun dettaglio circa un fondo di finanziamento Loss & Damage per i Paesi più poveri e non esplicitando alcuna richiesta di riduzione graduale di tutti i combustibili fossili”.
Così, in una nota, Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, presente in questi giorni a Sharm el Sheikh.
“In quest’ultimo anno, più che mai, – prosegue Bonelli, – il mondo avrebbe dovuto riflettere sui danni che gas e petrolio infliggono alle nostre economie, forse ancor prima che all’ambiente. Penso, per esempio, all’italiana ENI che, nei primi sei mesi del 2022, ha aumentato gli utili del +670% e, nell’ultimo trimestre del 2021, del +3870%, speculando sui prezzi dell’energia senza contribuire ad attenuare gli effetti della guerra in Ucraina sulle famiglie e sulle imprese italiane, sempre più povere a causa del caro bollette. Di fronte a questo, dai capi di Stato riuniti in Egitto, ci saremmo aspettati una presa di posizione forte a favore delle rinnovabili, fonte di energia pulita che aiuta l’ambiente, abbassa le bollette e garantisce la pace. Dobbiamo, purtroppo, constatare che neanche una guerra barbara e una crisi economica senza precedenti sono riuscite a minare lo strapotere dei colossi dell’energia”.
“A Sharm el Sheikh, abbiamo assistito ancora una volta alla fiera dell’ipocrisia che condanna le future generazioni e il Pianeta verso il disastro: la bozza di documento finale, – conclude Bonelli, – contiene solo vaghe raccomandazioni, con lo scopo di distrarre dalla totale mancanza di impegni verso l’azzeramento delle emissioni di CO2 e l’uscita dalle fonti fossili, tanto anelata anche dagli scienziati dell’IPCC”.
GIANFRANCO MASCIA