
(AGENPARL) – mer 09 novembre 2022 CGIL SICILIA
UFFICIO STAMPA
COMUNICATO STAMPA
Lavoro: Cgil, in Sicilia il 52,5% delle giovani donne è tra i Neet. “Il
nuovo governo regionale dia lo spazio necessario alle politiche di
genere”.
Palermo, 8 nov- Lo svantaggio nel mercato del lavoro siciliano è donna,
o almeno, le donne scontano maggiori difficoltà rispetto agli uomini Lo
conferma il dato dei Neet, il numero cioè di chi ha tra i 15 e i 34 anni
e non studia, non segue percorsi di formazione e non lavora. In Sicilia
il 52,5% delle giovani donne appartiene a questa categoria (i maschi
sono il 47,5, percentuale anch’essa alta rispetto alla media nazionale
del 44%) con punte del 62,1 per cento per la provincia di Caltanissetta
e del 61,7 in quella di Palermo. Percentuali alte anche nelle altre
province: 53,6% Enna, 50,6 Messina, 47,9% Siracusa. Lo rileva uno studio
della Cgil nazionale che prende in esame la situazione dei Neet
nell’intero Paese allo scopo di individuare e proporre nuove politiche
per i giovani. Tra i Neet donna la percentuale più alta in rapporto
alla popolazione, il 27%, riguarda le inattive, cioè chi non cerca o non
né disponibile per il lavoro. Disaggregando ancora il dato si evince che
le madri inattive sono il 20%. “Un mercato del lavoro debole- dicono
Gabriella Messina, segretaria regionale Cgil ed Elvira Morana,
responsabile Cgil per le politiche di genere- e un sistema dei servizi
inadeguato crea difficoltà alle donne nell’accesso al lavoro, offre meno
opportunità e molte donne finiscono col fermarsi sulla soglia, riempendo
le file di chi il lavoro neanche lo cerca”. Un tasso di disoccupazione
femminile al 22,7% “dà ancora di più il senso dello svantaggio che
vivono le donne siciliane- sottolineano Messina e Morana- che a parità
di titolo di studio con gli uomini hanno minori opportunità finendo
spesso fagocitate nelle attività di cura, in presenza di uno stato
sociale inadeguato sia per quanto riguarda l’infanzia che gli anziani e
i non autosufficienti”. Per la Cgil occorre “alzare l’asticella degli
interventi destinati alle giovani donne : più istruzione, più
formazione, più politiche attive del lavoro- sottolineano le due
esponenti sindacali- più welfare, maggiore partecipazione al dibattito e
alle decisioni pubbliche, meno precariato. A tal riguardo- specificano –
auspichiamo che i fondi del Pnrr siano utilizzati fino in fondo per una
strategia integrata e trasversale rispetto a tutte le altre politiche
mirata a migliorare la condizione femminile. Nell’ambito del confronto
suol lavoro, che dovrà aprirsi nelle prossime settimane col nuovo
governo regionale- aggiungono- chiediamo che le politiche di genere
abbiano lo spazio necessario per affrontare i problemi sul tappeto.
Dalle donne – concludono Messina e Morana- può venire un grande
contributo allo sviluppo della Sicilia, ma le donne devono potere avere
i mezzi e le opportunità necessarie per esprimere le loro potenzialità”.
2022 dac