
[lid] 04 novembre 2022 – Più di 30 navi cisterna che trasportano GNL per un valore di 2 miliardi di dollari sono attualmente ancorate al largo delle coste europee poiché i terminali di rigassificazione sono pieni e i commercianti si aspettano che i prezzi del gas naturale europeo inizino a salire di nuovo con l’avvicinarsi dell’inverno. È quanto ha riportato il Financial Times venerdì, citando i dati della società di analisi del flusso di energia Vortexa.
Secondo il capo del GNL di Vortexa, Felix Booth, le petroliere al largo delle coste dell’Europa nord-occidentale e al largo di Spagna e Portogallo hanno attualmente un incentivo a rimanere dove sono, in attesa di prezzi del gas più alti previsti nelle prossime settimane e mesi.
Il mese scorso, la Spagna ha dichiarato una “situazione operativa eccezionale” poiché diverse dozzine di navi cisterna GNL hanno fatto la fila per i suoi terminali di rigassificazione, superando notevolmente gli slot disponibili.
La coda delle navi cisterna evidenzia il problema dell’Europa con la capacità di importazione di GNL che ha spinto la Germania a concludere urgentemente un accordo per la costruzione di due impianti galleggianti in modo da poter ricevere direttamente GNL.
Nelle ultime settimane, i prezzi di riferimento del gas naturale in Europa presso l’hub olandese TTF sono crollati ai minimi degli ultimi quattro mesi, poiché i livelli di stoccaggio confortevoli, l’alto tasso di importazioni di GNL e il clima mite di ottobre e inizio novembre hanno attenuato le preoccupazioni sull’approvvigionamento di gas e saldi di domanda nella prima parte della stagione di riscaldamento. Al 2 novembre, i siti di stoccaggio del gas in Europa erano pieni al 95%, con lo stoccaggio tedesco al 99,3%, secondo i dati di Gas Infrastructure Europe.
Anche se i prezzi dei futures a breve termine sono scesi, la curva forward è in uno stato di «contango», con prezzi di dicembre e prezzi fino a marzo molto più alti, dando ai trader un incentivo a trattenere le petroliere fino a quando i prezzi non aumentano di nuovo.
All’inizio di giovedì, i prezzi del gas sono aumentati del 10% poiché le previsioni meteorologiche indicavano un periodo più freddo del normale in arrivo nell’Europa nord-occidentale entro dicembre. Con l’inevitabile cambiamento del tempo dopo un caldo ottobre, sono tornate le speculazioni su quanto velocemente i livelli di stoccaggio potrebbero essere esauriti questo inverno e se la domanda invernale dall’Asia intensificherà la competizione con l’Europa per la fornitura di GNL.
Quindi non è questione di carenza di gas ma la speculazione che è in atto e che va fermata.
Non ho mai visto gli speculatori creare posti di lavoro nè tantomeno aumentare la produttività. E infine non li ho mai visti far nulla per aiutare l’Italia a essere competitiva nel mondo… Ma soprattutto stanno derubando anche il futuro dei cittadini italiani spingendoli verso la povertà.
Il Governo deve intervenire.