
(AGENPARL) – mar 25 ottobre 2022 �� &#x/Att;¬he;
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Università Statale di Milano
NEMESIS si basa su un’ipotesi molto forte che emerge da solide evidenze raccolte dal team di neurofisiologi
dell’Università Statale nel corso degli ultimi anni: dopo una lesione cerebrale, parte della corteccia ce
rebrale
cade in uno stato simile al sonno, producendo grandi onde di attività elettrica lenta che si diffondono a lunga
distanza e interferiscono con l’attività di network tipica della veglia.
Con il progetto NEMESIS puntiamo a caratterizzare questo fenomeno di diffusione di attività elettrica lenta
su diverse scale, dal cervello del paziente al livello del singolo neurone, e di utilizzare simulazioni al calcolatore
e nuove tecniche di neuromodu
lazione per risvegliare le aree di corteccia addormentate
”
conclude il
professor Massimini
SHAPINCELLFATE (Impact of cell Shapes on Cell behaviour and Fate)
Il progetto SHAPINCELLFATE, della durata di sei anni, impegnerà nel ruolo di
rincipal I
nvest
igator
insieme a
Giorgio Scita
Matthieu Piel
Raphaël Voituriez
del CNRS (Centre national de la recherche scientifique) di
Parigi, e di
Maria Lennon
Duménil
dell’INSERM (Institut national de la santé et de la recherche médicale)
di Parigi.
Le cellule sono spesso ra
ppresentate come oggetti sferici irregolari, la forma che assumono in sospensione
”,
spiega
Giorgio Scita
Tuttavia, l’ambiente compatto dei tessuti altera questa forma semplice, causando
grandi deformazioni cellulari e ciò si verifica sia durante la norma
le crescita dei tessuti sia, anche in maniera
più pronunciata quando il tessuto cresce eccessivamente, come nel caso dei tumori solidi. Nel secolo scorso
D’Arcey Thompson nel famoso trattato
“On Growth and Function”
, aveva proposto una relazione diretta tr
forma e funzione, ma non è mai stato chiarito se e come la storia dei cambiamenti di forma di una cellula o
di un tessuto possa influenzarne l’identità e la sua natura, cambiandone quindi la funzione”
I cambiamenti di forma delle cellule si verificano
spesso nelle cellule migratorie, come le cellule immunitarie
e le metastasi tumorali che sfuggono al tumore primario per invadere i tessuti sani. In tutti i casi, le cellule si
adattano e sopravvivono anche a deformazioni molto grandi. I meccanismi alla ba
se di questa risposta e le
conseguenze a lungo termine che i ripetuti cambiamenti di forma delle cellule hanno sulla fisiologia e sulla
patologia rimangono in gran parte sconosciuti.
Con il progetto SHAPINCELLFATE, quindi, il team italo
francese punta a t
estare su cellule dendritiche, che
avviano risposte immunitarie adattative, e su cellule tumorali, derivate dagli epiteli mammari,
come i
cambiamenti di forma della cellula possano avere un impatto sul comportamento e sulle funzioni della
cellula
, in parti
colare, come questo possa costituire una forma di memoria e se i cambiamenti di forma delle
cellule in un determinato momento possano causare un effetto a lungo termine.
Con questo progetto
”,
conclude il
professor Scita
ci proponiamo di affrontare i me
ccanismi molecolari e i
principi fisici che spiegano gli effetti di memoria indotti dalla forma delle cellule e di valutare il loro impatto
sull’immunità e sul cancro per definire nuovi percorsi clinici utili a comprendere ancora più a fondo i tumori
malig
ni e come questi vengano riconosciuti da parte del sistema immunitario
”.