
(AGENPARL) – lun 24 ottobre 2022 L’appello del Consorzio: “Pecorino Romano fondamentale per
l’economia della Sardegna, urgono interventi contro il caro energia e
per garantire ricambio generazionale”
Macomer, 24 ottobre 2022 – “Facciamo i migliori auguri di buon lavoro al
nuovo Governo e ai parlamentari sardi di Camera e Senato. Siamo sicuri che
il loro impegno per il bene della Sardegna sarà massimo, ecco perché
facciamo loro appello affinché affrontino immediatamente due problemi che
stanno mettendo a dura prova l’intero comparto: i costi esorbitanti di energia
e materie prime e la mancanza di manodopera e di ricambio generazionale. Il
Pecorino Romano quest’anno avrà un giro d’affari totale di 600 milioni di
euro, non possiamo permetterci di non garantire un futuro ad allevatori,
trasformatori e alla stessa economia dell’isola”. Lo dice il presidente del
Consorzio di tutela del Pecorino Romano DOP, Gianni Maoddi.
Il caro energia – La situazione è drammatica per l’intera filiera, per i
trasformatori che vedono raddoppiati i costi di produzione e quadruplicate le
bollette, e per gli allevatori che devono vedersela con i costi in continuo
aumento di gasolio, mangimi e concimi. Perciò Maoddi lancia ancora l’Sos
alla politica: i caseifici sono grandi consumatori di energia, basta pensare agli
impianti frigorifero e di trasformazione del latte, ma non ricevono contributi o
sgravi come le imprese classificate come energivore. E allora “bisogna
riportare i prezzi dell’energia sotto controllo e scongiurare una crisi senza
precedenti, accelerando sulle rinnovabili, semplificando le procedure
CONSORZIO PER LA TUTELA DEL FORMAGGIO PECORINO ROMANO Corso Umberto I 226- 08015
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burocratiche per l’accesso all’agrifotovoltaico favorendo gli allacci dei nuovi
impianti alla rete. Questa – sottolinea ancora Maoddi – è l’emergenza delle
emergenze: per le imprese, per le famiglie, per tutti, e credo debba essere
l’assoluta priorità del nuovo governo e il più importante impegno per i nostri
parlamentari. Poiché non si può incidere sui prezzi del mercato, servono aiuti
concreti alle aziende, per esempio rimborsi dei costi di trasporto e
compensazioni dei costi di produzione delle materie prime usate per il
sostentamento del bestiame”.
Subito politiche per il ricambio generazionale – Altro tema che il
presidente del Consorzio chiede di affrontare immediatamente, con in prima
linea il neo ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco
Lollobrigida, è quello del ricambio generazionale nelle aziende del comparto.
Servono giovani, serve manodopera, serve incentivare i ragazzi, motivarli a
restare per portare avanti realtà che altrimenti rischiano davvero di finire fra
qualche anno. “Aiutare i giovani a restare negli allevamenti è poi anche una
efficace politica anti spopolamento. Aiutarli a restare, far capire loro che
possono vivere, formare una famiglia nella terra dove sono nati senza dover
cercare fortuna altrove, è fondamentale per frenare lo spopolamento e
garantire il necessario ricambio al comparto, dando allo stesso tempo un
prezioso e insostituibile servizio di presidio ambientale al territorio. Solo così il
Pecorino Romano potrà continuare ad avere un ruolo fondamentale
nell’economia regionale, restando ambasciatore delle tradizioni della
Sardegna nel mondo”, conclude Maoddi.
I numeri del comparto – Il Pecorino Romano è il formaggio di latte di pecora
DOP più importante sia in termini quantitativi che di valore generato, viene
prodotto per il 94% in Sardegna e per il restante 6% fra Lazio e Provincia di
Grosseto. Nel sistema delle DOP rappresenta il 52% dei formaggi ovini in
Europa e l’80% in Italia. Il suo sistema produttivo coinvolge 12.000 aziende
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zootecniche, circa 25.000 addetti complessivi e 40 caseifici produttori. Il
valore annuale al commercio è attualmente di 600 milioni di euro: nell’ultima
campagna sono stati lavorati oltre 190 milioni di litri di latte per 32.600
tonnellate di prodotto, ovvero 1 milione e 170mila forme sul mercato.
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