
(AGENPARL) – ven 21 ottobre 2022 Dureghello (Comunità Ebraica Roma) “Leggi razziste ‘inescusabile pagina del mondo accademico’. Antisemitismo rigenerato, rinverdito e assorbito da società. Memoria e cultura non sono esclusiva del mondo ebraico. Oggi occasione per assumerci questa responsabilità, avviare percorso per mettere ai margini pregiudizi e dare voce ai principi costituzionali, nei quali ci riconosciamo tutti”
Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica romana, è intervenuta all’Università LUMSA in occasione dell’incontro “L’antisemitismo classico e contemporaneo: vecchie e nuove tendenze e come affrontarle. Una riflessione a quasi 85 anni dall’adozione delle Leggi razziali in Italia” dall’Ambasciata d’Israele in Italia, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) e la CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) di seguito alcuni passaggi del suo discorso:
“Una doverosa riflessione nell’avvicinarsi di un anniversario importante come quello dell’ottantacinquesimo anno dalla promulgazione delle leggi, permettetemi ‘razziste’. Perché si trattò di razzismo puro in quella fase storica e che l’Italia visse, produsse e realizzò, anche con fondamentale apporto proprio del mondo accademico asservito all’ideologia, con un sistema ineluttabile, infallibile e puntuale di esclusione degli ebrei italiani dalla vita ebraica e da quella accademica. Come ha detto prima il rettore e lo ringrazio per averlo ricordato ‘l’inescusabile pagina di responsabilità del mondo accademico del nostro paese, che a distanza di 85 anni riflette ed elabora un tema ancora attuale e anzi in divenire come quello dell’antisemitismo’. Perchè sappiamo bene, questo è un tema che gli ebrei della comunità che rappresento conoscono da 2000 anni, che essere ebrei e vivere la nostra condizione identitaria in questo sistema, in questo mondo, diviene una colpa più che un’opportunità. E lo diviene sempre di più nell’elaborazione appunto del concetto di antisemitismo, che come ben sappiamo trova occasione per essere rigenerato, rinverdito e assorbito nei diversi contesti della società. Abbiamo assistito recentemente, anche durante la pandemia, a quel rifiorire di teorie complottiste e colpevolizzanti del mondo ebraico molto legate anche al rapporto del mondo degli ebrei di tutto il mondo con Israele e dal ruolo d’Israele nella politica internazionale e nel sistema di geopolitica. Questa è un’occasione preziosa di riflessione che abbiamo”.
“Per lungo tempo il mondo ebraico e solo il mondo ebraico, si è fatto responsabile di portare e produrre cultura e memoria, in contesto in cui sembrava che fosse proprio un’esclusiva responsabilità soltanto nostra. Oggi abbiamo la grande opportunità invece, di assumerci tutti questa responsabilità e di farlo in contesti innanzitutto accademici, ma anche istituzionali. La lotta all’antisemitismo assume in sé un ruolo, una strategia europea e nazionale che, ci auguriamo e siamo consapevoli, è necessario dover affrontare anche per il futuro con una spinta e con un impulso ancora maggiore, perché come detto la cultura ebraica è parte fondamentale della cultura del nostro paese. E’ chiaro che questa non può prescindere anche da un nostro impegno e come comunità siamo sicuramente a disposizione per continuare a coltivarlo in ogni sua forma, in ogni sua manifestazione, come già facciamo con altre Università del territorio. Spero che presto, anche con questo ateneo che vede molti ragazzi della nostra comunità frequentare i suoi corsi, avvieremo un percorso formativo adeguato che metta ai margini gli antisemiti e i pregiudizi e dia voce ai valori dei principi costituzionali, nei quali ci riconosciamo tutti”