
(AGENPARL) – mer 19 ottobre 2022 storia della Banca d’Italia, al cui autore, Gianni Toniolo, va la nostra riconoscenza. Questo
volume copre un periodo che parte dal 1893, l’anno di nascita della Banca, e arriva al
1943, una data che, come sottolinea Toniolo, “segna forse la maggiore cesura nella storia
dell’Italia unita” e, al contempo, avvia il Paese verso una nuova epoca di democrazia e
La Banca d’Italia ha da sempre coltivato una particolare attenzione per la storia
economica, considerata come uno strumento rilevante per l’analisi dei problemi attuali e
e delle applicazioni quantitative, nonché dei necessari approfondimenti normativi e
quarant’anni fa nella decisione del governatore Carlo Azeglio Ciampi di dare avvio alla
Collana Storica della Banca d’Italia per celebrare, nel 1993, il centenario dell’Istituto.
Di fronte alla domanda “a che serve studiare la storia?”, Cipolla rispondeva che “la
corretta dimensione … problemi attuali con cui dobbiamo confrontarci”. Allo stesso modo,
il governatore Ciampi attribuì al progetto della Collana il duplice obiettivo di contribuire
“alla comprensione storica dell’identità” della banca centrale italiana e di “dare a chi nella
A questo scopo, si decise di dare impulso agli studi sull’attività della banca
centrale “iniziando con la predisposizione del materiale statistico e documentario e
con l’approfondimento delle vicende relative a momenti chiave nella storia della Banca
come struttura permanente, oggi Divisione Storia economica nel Dipartimento di
Economia e Statistica.
Indirizzo di saluto
Conferenza di presentazione del volume di Gianni Toniolo:
Storia della Banca
d’Italia. Tomo I. Formazione ed evoluzione di una banca centrale, 1893-1943
Roma, 18 ottobre 2022
Il progetto di ricerca sulla storia dell’Istituto e la Collana Storica rappresentarono
un’iniziativa culturale di ampio e lungo respiro, fondata sul contributo di studiosi esterni
e sull’attività di ricerca storico-economica e archivistica condotta in Banca d’Italia. Sulla
più ottimistiche aspettative. Ciò non sarebbe stato possibile senza l’impegno, spesso
straordinario, di chi in questi decenni ha portato avanti l’iniziativa: il nostro personale, gli
studiosi esterni, le case editrici che si sono succedute nella pubblicazione dei documenti,
delle statistiche e dei contributi di analisi “atti” – come scrisse Ciampi – “a stimolare e ad
Il nucleo iniziale della Collana Storica non fu pensato per essere una storia della
base documentaria ed empirica approfondita. Ricorrendo ancora alle parole di Ciampi:
sullo studio del patrimonio archivistico esistente e sulla ricostruzione della necessaria
documentazione statistica, si potrà pensare a un’opera di sintesi che abbia validità
Il libro di Gianni Toniolo che oggi presentiamo si propone quindi di produrre, a
distanza di quasi trent’anni dal nostro centenario, proprio l’auspicata opera di sintesi volta
a dar conto dell’evoluzione della Banca d’Italia sulla base dei documenti, delle statistiche
dall’autore e quanto alta è la qualità del lavoro portato a termine da Toniolo, uno studioso
Collana Storica.
cantiere è già aperto. Lo attendiamo con grande interesse, consapevoli dell’impegno
che si richiede alla produzione di una storia della banca centrale che, come per il primo
volume, non può che essere anche una storia dell’economia, e della politica, del nostro
i due requisiti che Luciano di Samosata pose alla base del
Come si deve scrivere la storia
Se, con Umberto Eco, “la storia non serve a sapere dove si va … ma da dove vieni”,
è certo che al “da dove” si viene Toniolo dedica pagine originali e penetranti.
Formazione
ed evoluzione di una banca centrale
non è infatti solo il sottotitolo di questo primo tomo,
della Storia della Banca d’Italia. L’obiettivo è di dar conto del come, nel divenire banca
complessiva attraverso sottolineature cruciali, ancorché particolari: l’iniziale, prolungata,
Bonaldo Stringher quando fu nominato, nel 1900, al vertice dell’Istituto.
Nonostante la “non ambizione” sottolineata dall’autore, il libro è certamente
d’Italia acquisì progressivamente, specialmente grazie all’opera di Stringher, “il grande
a partire da interventi quali la conversione della Rendita italiana nel 1906 o la gestione
Dubbi sull’indipendenza del nostro istituto, in particolare durante l’era fascista,
portarono Montagu Norman – per venticinque anni al vertice della Banca d’Inghilterra
e celebre autore, anzi “fautore”, di una teoria della banca centrale fondata sui due
principi della “indipendenza” e della “cooperazione internazionale” – a non appoggiare
la stabilizzazione della lira nel 1927 (che poi si risolse in una rivalutazione senza dubbio
eccessiva). Ma dalle pagine di Toniolo emerge come Stringher, nei trent’anni nei quali
la diresse, fondò il contributo della Banca al “miglioramento” delle sorti dell’economia
Certo, le vicende che seguirono, così ben descritte nel libro di Toniolo, non videro
una Banca d’Italia in grado di contrastare azioni di governo di cui pure a volte non
Trenta anche sul fronte degli interventi sul sistema bancario.
Con la legge bancaria del 1936 l’Istituto fu trasformato in un ente di diritto pubblico
dell’amministrazione centrale e periferica della Banca. Come osserva Toniolo, il ruolo della
Agli anni dell’autarchia e a quelli drammatici della “guerra totale” Toniolo dedica
gli ultimi due capitoli di un libro che, alla necessaria sequenza cronologica delle vicende
della Banca, accompagna approfondimenti e notazioni che aiutano a comprenderne non
continuò a richiedere, come banca centrale e istituzione al servizio del Paese, l’esercizio
Proprio a questo credo che possa e debba servire una “Storia” quale quella così
ammirevolmente esposta nelle pagine di questo libro: se non a sapere “dove si va”,
a comprendere, anche sulla base di un passato così importante, come prepararsi per
Nel concludere, non posso non ringraziare tutti i partecipanti a questa conferenza, i
relatori, gli organizzatori e, soprattutto, sono grato a Gianni per la passione che traspare
dai suoi scritti, per l’opera magistrale che ha realizzato e per quella che scriverà nei