
(AGENPARL) – mer 19 ottobre 2022 [unnamed.png]
comunicato stampa
ABORTO, RADICALI: NON LASCEREMO MAI CHE GASPARRI E LA DESTRA CANCELLINO DECENNI DI LOTTE
“Gasparri insiste nel ripresentare il Disegno di Legge che mira a modificare l’art. 1 del codice civile anteponendo, di fatto, i diritti del nascituro a quelli delle donne che decidono di portare avanti un’interruzione di gravidanza. Per quanto ci possa tentare, il senatore di Forza Italia non l’avrà vinta perché non lasceremo mai che vengano cancellati decenni di lotte per difendere il diritto di abortire e all’autodeterminazione”, così in una nota Giulia Crivellini, tesoriera di Radicali Italiani e Vittoria Loffi, coordinatrice della campagna Libera di Abortire, che dal 2021 riunisce numerose realtà per difendere e migliorare la legge 194. “Secondo la modifica proposta da Gasparri, ogni essere umano avrebbe la capacità giuridica fin dal momento del concepimento: un modo per ostacolare la libera scelta che abbiamo duramente conquistato. Ricordiamo infatti al senatore Gasparri che la Corte costituzionale, già nel 1975, con la sentenza n. 27 che decriminalizzò il reato di aborto di donna consenziente, stabilì che ‘non esiste equivalenza fra il diritto non solo alla vita ma anche alla salute proprio di chi è già persona, come la madre, e la salvaguardia dell’embrione che persona deve diventare’. Occorre oggi spezzare con forza la gabbia di un ipotetico conflitto tra due diritti, tra due soggetti indipendenti le cui tutele possono entrare in conflitto. Contrapporre infatti la vita del feto ai diritti costituzionali, all’autodeterminazione e alla salute della donna è profondamente sbagliato, e lo combatteremo”, proseguono. “La proposta Gasparri rappresenta quindi un tassello, di stampo tecnicamente fascista, come quello proprio di diverse disposizioni del Codice penale del 1930, che si aggiunge al muro che la destra ha costruito negli anni per rendere sempre più difficile il percorso per un aborto sicuro e informato. Ci lavorano da tempo, anche grazie ai munifici finanziamenti della lobby pro life, e neanche il tempo di fare il governo che già presentano disegni di legge retrivi. Se Gasparri e soci ci tengono così tanto a proteggere e sostenere la maternità e la famiglia perché, invece di limitare i diritti delle donne, non si concentrano ad estendere questi diritti per esempio rafforzando le politiche di conciliazione vita-lavoro? È questo di cui hanno bisogno oggi le donne, non solo di bonus una tantum e non di certo di diktat da chi vuole scegliere al posto loro”, concludono.