
(AGENPARL) – mer 12 ottobre 2022 Rincari a tre cifre. Aumenti in bolletta addirittura del 400 percento e uscite che superano le entrate. È questo lo scenario che si è delineato nelle ultime settimane e che per molti imprenditori significherà, se non si interviene, prendere la più difficile delle decisioni e cioè quella di chiudere i battenti mandando a casa i propri dipendenti. E questo paradossalmente non per mancanza di ordinativi, commesse o di clienti ma perché le utenze sono troppo costose e quindi se i costi di gestione superano i guadagni non ci sono molte alternative possibili. La Confcommercio ha rappresentato la situazione al prefetto della Provincia Bat, Rossana Riflesso, in un incontro che si è svolto presso la sede territoriale del Governo a Barletta nel quale è stato consegnato da parte della delegazione dell’associazione di categoria un documento con le ragioni delle imprese e le proposte che la Confcommercio ha stilato a livello nazionale e presentato alla politica e ai candidati alle passate politiche, dunque anche a chi ha vinto le elezioni e in queste ore sta lavorando al nuovo Esecutivo, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
Hanno incontrato il Prefetto: Claudio Sinisi, presidente della Confcommercio di Andria, Stefano Di Modugno, del consorzio Cogeser in rappresentanza del settore lapideo, Francesco Suriano, direttore di Confcaseari Andria e Antonio Liso della Fipe bar e pasticcerie di Andria.
Al prefetto Riflesso è stata illustrata la situazione di grande difficoltà in cui si trovano gli imprenditori per esempio del settore lapideo, una ottantina sul territorio tra Andria e Trani con circa un migliaio di dipendenti, aziende che con i costi dell’energia alle stelle non sanno fino a quando riusciranno a sopravvivere, così come pure i caseifici e le pasticcerie i cui laboratori per funzionare devono avvalersi di macchinari, forni e altri elettrodomestici sempre in funzione. L’auspicio della Confcommercio è che possano presto arrivare delle risposte dalla legislatura che sta per cominciare non solo per i costi di gas ed energia ma anche riformando il fisco e con un impegno straordinario su lavoro e contrattazione.