
(AGENPARL) – mar 11 ottobre 2022 11 luglio 2017
11 ottobre 2022
http://www.istat.it
Ufficio Stampa
Agosto 2022
PRODUZIONE INDUSTRIALE
? Ad agosto 2022 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti del 2,3%
rispetto a luglio. Nella media del trimestre giugno-agosto il livello della produzione diminuisce dell’1,2%
rispetto ai tre mesi precedenti.
? L’indice destagionalizzato mensile mostra un aumento congiunturale sostenuto per i beni di consumo
(+2,6%) e una crescita più contenuta per i beni strumentali (+1,8%) e i beni intermedi (+0,8%); viceversa,
si osserva una diminuzione per l’energia (-2,3%).
? Corretto per gli effetti di calendario, ad agosto 2022 l’indice complessivo aumenta in termini tendenziali
del 2,9% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 22 come ad agosto 2021). Si registrano incrementi
tendenziali marcati per i beni di consumo (+8,6%) e in misura meno rilevante per l’energia (+1,7%) e i beni
strumentali (+1,2%); diminuiscono, invece, i beni intermedi (-1,6%).
? Tra i settori di attività economica che registrano variazioni tendenziali positive si segnalano la produzione
di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+51,0%), la fabbricazione di computer e prodotti di
elettronica (+31,0%) e le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+20,9%). Le flessioni più ampie
si registrano nella fabbricazione di prodotti chimici (-14,6%), nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in
metallo (-11,3%) e nella fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-4,3%).
Il commento PROSSIMA
DIFFUSIONE
10 novembre 2022
Ad agosto si osserva un incremento congiunturale della produzione
industriale dopo la lieve crescita del mese precedente. L’intonazione
congiunturale positiva di agosto è diffusa ai principali comparti, con
Link utili
l’esclusione dell’energia. Nella media degli ultimi tre mesi, d’altra parte,
la dinamica congiunturale complessiva rimane negativa.
http://dati.istat.it/
In termini tendenziali, al netto degli effetti di calendario, resta positiva la
variazione sia per l’indice generale sia per i principali raggruppamenti di http://www.istat.it/it/congiuntura
industrie, ad esclusione dei beni intermedi che flettono moderatamente.
Gli incrementi più ampi riguardano i beni di consumo.
PRODUZIONE INDUSTRIALE
FIGURA 1. PRODUZIONE INDUSTRIALE, INDICE DESTAGIONALIZZATO E MEDIA MOBILE A TRE MESI
Gennaio 2017 – agosto 2022 (base 2015=100)
FIGURA 2. PRODUZIONE INDUSTRIALE, VARIAZIONI PERCENTUALI TENDENZIALI
Gennaio 2018 – agosto 2022, dati corretti per gli effetti di calendario (base 2015=100)
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PRODUZIONE INDUSTRIALE
PROSPETTO 1. PRODUZIONE INDUSTRIALE
Agosto 2022 (a), indice e variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
Variazioni Variazioni
congiunturali tendenziali
Indice
ago 22 giu22-ago22 ago 22 gen-ago 22
lug 22 mar22-mag22 ago 21 gen-ago 21
Dati destagionalizzati 107,2 +2,3 -1,2 – –
Dati corretti per gli effetti di calendario 72,0 – – +2,9 +1,4
Dati grezzi 73,0 – – +2,8 +1,0
(a) I dati di agosto 2022 sono provvisori; il prospetto 4 riporta le revisioni dei dati relativi a luglio. Le serie complete degli indici sono disponibili nella banca dati I.Stat all’indirizzo
http://dati.istat.it/?lang=it.
PROSPETTO 2. PRODUZIONE INDUSTRIALE PER RAGGRUPPAMENTO PRINCIPALE DI INDUSTRIE
Agosto 2022 (a), variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
Dati destagionalizzati Dati corretti per gli effetti di calendario
RAGGRUPPAMENTI PRINCIPALI DI
INDUSTRIE ago 22 giu22-ago22 ago 22 gen-ago 22
lug 22 mar22-mag22 ago 21 gen-ago 21
Beni di consumo +2,6 -1,7 +8,6 +5,4
Durevoli -0,9 -3,3 +6,8 +5,5
Non durevoli +2,1 -2,5 +7,4 +5,2
Beni strumentali +1,8 -1,0 +1,2 +0,1
Beni intermedi +0,8 -1,4 -1,6 -1,1
Energia -2,3 -1,5 +1,7 +3,2
Totale +2,3 -1,2 +2,9 +1,4
(a) Gli indici vengono corretti per gli effetti di calendario e destagionalizzati utilizzando il metodo diretto, ossia separatamente per ciascun settore di attività economica, raggruppamento
principale di industrie e per l’indice generale. Le serie aggregate, trattate con tale metodo, possono differire da quelle che si otterrebbero dalla sintesi degli indici corretti e destagionalizzati
dei livelli inferiori di classificazione (metodo indiretto).
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PRODUZIONE INDUSTRIALE
PROSPETTO 3. PRODUZIONE INDUSTRIALE PER SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA
Agosto 2022, variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
Dati Dati corretti
destagionalizzati per gli effetti di calendario
SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA
ago 22 giu22-ago22 ago 22 gen-ago 22
lug 22 mar22-mag22 ago 21 gen-ago 21
B Attività estrattiva -3,3 -0,7 -0,7 -3,2
C Attività manifatturiere +2,5 -0,9 +3,0 +1,3
CA Industrie alimentari, bevande e tabacco +1,4 -1,7 +4,0 +3,4
CB Industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori +5,3 -1,6 +20,9 +10,3
CC Industria del legno, della carta e stampa +0,1 -0,4 +1,3 +1,4
Fabbricazione di coke e prodotti petroliferi -4,5 -1,9 +6,0 +10,3
raffinati
CE Fabbricazioni di prodotti chimici -3,3 -5,2 -14,6 -1,5
Produzione di prodotti farmaceutici di base e +9,9 +2,0 +51,0 +8,2
preparati farmaceutici
Fabbricazione di articoli in gomma e materie +4,8 -4,9 -4,3 -3,9
CG plastiche, altri prodotti della lavorazione di
minerali non metalliferi
Metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo -0,2 -3,2 -11,3 -4,0
(esclusi macchine e impianti)
Fabbricazione di computer, prodotti di elettronica +8,5 +0,2 +31,0 +7,2
CI e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi
di misurazione e orologi
Fabbricazione di apparecchiature elettriche e +5,6 -0,3 +5,8 -2,0
CJ apparecchiature per uso domestico non
elettriche
CK Fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. +2,9 +0,3 +5,3 +2,6
CL Fabbricazione di mezzi di trasporto +1,7 -1,4 +8,3 -0,4
Altre industrie manifatturiere, riparazione e +1,5 0,0 +9,8 +1,2
installazione di macchine ed apparecchiature
Fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed -1,9 -2,7 +1,8 +3,0
aria
Totale +2,3 -1,2 +2,9 +1,4
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PRODUZIONE INDUSTRIALE
FIGURA 3. PRODUZIONE INDUSTRIALE, GRADUATORIA DEI SETTORI SECONDO LE VARIAZIONI TENDENZIALI
Agosto 2022, indici corretti per gli effetti di calendario (base 2015=100)
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PRODUZIONE INDUSTRIALE
Il prospetto 4 riepiloga le revisioni ordinarie che sono calcolate come differenza tra i tassi di variazione
rilasciati in occasione del comunicato stampa odierno e quelli diffusi nel comunicato precedente. Per le
variazioni tendenziali, calcolate sugli indici grezzi, si tratta della revisione corrente che viene effettuata ogni
mese; per le variazioni congiunturali, calcolate sugli indici destagionalizzati, alla revisione corrente si associa
la revisione prodotta dalla procedura di destagionalizzazione all’aggiunta di una nuova osservazione.
PROSPETTO 4. PRODUZIONE INDUSTRIALE PER RAGGRUPPAMENTO PRINCIPALE DI INDUSTRIE, REVISIONI
Luglio 2022, revisioni delle variazioni percentuali, differenze in punti percentuali (base 2015=100)
Indice Beni di consumo Beni di consumo Beni Beni
Energia
generale durevoli non durevoli strumentali intermedi
Cong Tend Cong Tend Cong Tend Cong Tend Cong Tend Cong Tend
(a) (b) (a) (b) (a) (b) (a) (b) (a) (b) (a) (b)
+0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 +0,1 +0,3 0,0 0,0 0,0 0,0
(a) Calcolate sugli indici destagionalizzati (b) Calcolate sugli indici grezzi.
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PRODUZIONE INDUSTRIALE
Beni di consumo durevoli: includono, tra gli altri, la fabbricazione di apparecchi per uso domestico, la
fabbricazione di mobili, motocicli, la fabbricazione di apparecchi per la riproduzione del suono e dell’immagine.
Beni di consumo non durevoli: includono, tra gli altri, la produzione, la lavorazione e la conservazione di prodotti
alimentari e bevande, alcune industrie tessili, la fabbricazione di prodotti farmaceutici.
Beni intermedi: includono, tra gli altri, la fabbricazione di prodotti chimici, la fabbricazione di metalli e prodotti in
metallo, la fabbricazione di apparecchi elettrici, l’industria del legno, la fabbricazione di tessuti.
Beni strumentali: includono, tra gli altri, la fabbricazione di macchine e motori, la fabbricazione di strumenti e
apparecchi di misurazione e controllo, la fabbricazione di autoveicoli.
Campione teorico: l’insieme delle unità sottoposte a rilevazione. Nell’ambito delle rilevazioni congiunturali viene
definito in modo ragionato in occasione del ribasamento quinquennale degli indici e mantenuto in modalità
longitudinale o panel nei periodi successivi tenendo conto degli eventi societari di trasformazione delle imprese.
Dati corretti per gli effetti di calendario: dati depurati, mediante apposite tecniche statistiche, dalla variabilità
attribuibile alla composizione del calendario nei singoli periodi (mesi o trimestri), dell’anno, dovuta al diverso
numero di giorni di lavorativi o di giorni specifici della settimana in essi contenuti e alla presenza di festività
nazionali civili e religiose, fisse e mobili (festività pasquali) nonché dell’anno bisestile. Il ricorso a tale
trasformazione dei dati consente di cogliere in maniera più adeguata sia le variazioni tendenziali (calcolate rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente) sia le variazioni medie annue.
Dati destagionalizzati: dati depurati, mediante apposite tecniche statistiche, dalle fluttuazioni attribuibili alla
componente stagionale (dovute a fattori metereologici, consuetudinari, legislativi, ecc.) e, se significativi, dagli
effetti calendario. Questa trasformazione dei dati è la più idonea a cogliere l’evoluzione congiunturale di un
indicatore.
Energia: include l’industria estrattiva di materie prime energetiche (petrolio, gas naturale), l’industria della
raffinazione e la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria.
Giorni lavorativi di calendario: giorni di calendario del mese diminuiti dei sabati, domeniche e festività civili e
religiose nazionali.
Indice della produzione industriale: numero indice che misura la variazione nel tempo del volume fisico della
produzione effettuata dall’industria in senso stretto (ovvero dell’industria con esclusione delle costruzioni).
Raggruppamenti principali di industrie (Rpi): beni di consumo durevoli, beni di consumo non durevoli, beni
strumentali, beni intermedi ed energia. Il regolamento della Commissione europea n. 656/2007 (G.U. delle
Comunità europee del 15 giugno 2007) fissa, per tutti i paesi membri, i criteri per la definizione degli Rpi: a
ciascuno di essi vengono attribuiti, secondo il criterio della prevalenza, interi gruppi e/o divisioni di attività
economica. L’Istat provvede a pubblicare anche l’indice per i beni di consumo nel loro complesso, ottenuto come
media ponderata degli indici dei beni di consumo durevoli e quelli non durevoli.
Settori di attività economica: secondo la classificazione SNA/ISIC A38. La classificazione NACE Rev. 2 – da cui
la classificazione Ateco 2007 nasce – non prevede, nella struttura degli aggregati, le Sotto-Sezioni. Per continuità
storica con l’informazione precedentemente fornita prima del gennaio 2009, nel Prospetto 3 sono pubblicati gli
indici per settore di attività economica.
Variazione congiunturale: variazione percentuale rispetto al mese o periodo precedente.
Variazione tendenziale: variazione percentuale rispetto allo stesso mese o periodo dell’anno precedente.
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PRODUZIONE INDUSTRIALE
PRODUZIONE INDUSTRIALE
Quadro normativo
L’indice della produzione industriale misura la variazione nel tempo del volume fisico della produzione effettuata
dall’industria in senso stretto (ovvero dell’industria con esclusione delle costruzioni).
A partire dal 1° gennaio 2021 ha effetto il Regolamento (UE) 2019/2152 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27
novembre 2019 (con successivo Regolamento di esecuzione (UE) 2020/1197 della Commissione europea del 30
luglio 2020) che sostituisce il regolamento (CE) n. 1165/1998 del Consiglio europeo (successivamente emendato dal
regolamento (CE) n. 1158/2005) e stabilisce il livello di dettaglio, la metodologia e la cadenza con cui gli indicatori
congiunturali devono essere prodotti e trasmessi a Eurostat.
La rilevazione è prevista dal Programma statistico nazionale in vigore, consultabile sul sito internet dell’Istat all’indirizzo
https://www.istat.it/it/istituto-nazionale-di-statistica/organizzazione/normativa.
Fonti, popolazione, unità di analisi e di rilevazione
L’indice della produzione industriale si basa sui risultati di una rilevazione statistica campionaria, condotta presso le
imprese (unità di rilevazione), che misura il volume di produzione dei beni inclusi in un paniere rappresentativo di
prodotti (unità di analisi). Ciò consente di calcolare numeri indici per voci di prodotto che, a loro volta, sono
sintetizzati per attività economica secondo la formula di Laspeyres utilizzando una struttura di pesi che riflette la
distribuzione settoriale del valore aggiunto industriale nell’anno che costituisce la base di calcolo, al momento
fissata al 2021.
La lista di riferimento per l’individuazione delle imprese che entrano a far parte del campione è costituita dall’Archivio
Statistico delle Imprese Attive (Asia) mentre la selezione avviene a partire dall’analisi dei risultati dell’indagine annuale
PRODCOM1.
Disegno di rilevazione e raccolta dei dati
L’indagine mensile sulla produzione industriale viene effettuata direttamente presso un panel di quasi 5.400
imprese che comunicano i dati relativi a poco meno di 9.900 flussi mensili di produzione, definiti generalmente in
termini di quantità fisiche. In aggiunta a tali dati, per la stima degli andamenti produttivi di specifici settori industriali,
vengono utilizzate altre fonti statistiche. Tra di esse vi sono: l’indagine sul bestiame macellato a carni rosse e
bianche condotta dall’Istat; le informazioni provenienti dal Ministero dello sviluppo economico per i prodotti delle
industrie estrattive e della distribuzione del gas; i dati della produzione di energia elettrica rilevati da TERNA (Rete
Elettrica Nazionale).
Allo scopo di mantenere la significatività dell’indice e di tenere conto dei cambiamenti di qualità dei prodotti
industriali nel corso del tempo, per una parte di essi (il 13,6%) la produzione viene rilevata tramite le ore lavorate: i
relativi indici elementari di prodotto vengono calcolati utilizzando coefficienti di produttività stimati sulla base degli
aggregati provenienti dalle statistiche congiunturali (indice di fatturato e ore lavorate). Per una quota minore (con
un peso pari al 9,8%) l’attività è misurata tramite il valore della produzione, opportunamente deflazionato con un
indice di prezzo alla produzione.
Indicatori e strutture dei pesi, sistemi di classificazione utilizzati
A partire dal comunicato stampa del 9 marzo 2022 gli indici della produzione industriale sono calcolati con il
metodo del concatenamento annuale; in particolare, con la diffusione dei dati riferiti a gennaio 2022 gli indici sono
elaborati in base di calcolo 2021 e diffusi in base di riferimento 2015. Maggiori informazioni sono disponibili nella
nota informativa pubblicata anche essa il 9 marzo. Per i periodi precedenti (gennaio 2015 – dicembre 2021)
continuano ad essere diffusi gli indici in base di riferimento 2015 elaborati secondo la metodologia illustrata nella
Nota informativa “Il nuovo indice della produzione industriale in base 2015” del 19 marzo 2018.
L’indice viene calcolato, secondo la classificazione delle attività economiche Ateco 2007, versione italiana della
Nace Rev. 2. L’aggiornamento al 2015 della base di riferimento dell’indicatore è coerente con quanto richiesto dal
Regolamento europeo sulle statistiche congiunturali (Regolamento n. 1165/98 del Consiglio dell’Unione europea) e
si inserisce all’interno del processo di ridefinizione delle basi di riferimento effettuato in tutti i paesi dell’Unione
europea nel corso del 2018.
Rilevazione annuale della produzione industriale
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PRODUZIONE INDUSTRIALE
Attraverso i risultati dell’indagine vengono calcolati gli indici di produzione di 614 voci di prodotto e, per
aggregazione di queste ultime, gli indici di attività economica (secondo la classificazione delle attività economiche
Ateco 2007), quello generale e quelli per Raggruppamenti Principali di Industrie (Rpi), definiti dal Regolamento
della Commissione n. 656/2007 (G.U. delle Comunità europee del 14 giugno 2007).
I Raggruppamenti Principali di Industrie sono: beni di consumo durevoli, beni di consumo non durevoli, beni
strumentali, beni intermedi ed energia.
Il Regolamento comunitario ha fissato, per tutti i paesi membri, i criteri per la definizione degli RPI: a ciascuno di
essi vengono attribuiti, secondo il criterio della prevalenza, interi gruppi e/o divisioni di attività economica. L’Istat
provvede a pubblicare anche l’indice per i beni di consumo nel loro complesso, ottenuto come media ponderata
degli indici dei beni di consumo durevoli e di quelli non durevoli.
Nel prospetto seguente si riportano i pesi, assegnati all’interno del sistema di ponderazione utilizzato per il calcolo
dell’indice della produzione industriale, dei raggruppamenti principali di industrie e dei settori di attività economica.
PROSPETTO 5. STRUTTURE DI PONDERAZIONE PER SETTORE DI ATTIVITÁ ECONOMICA, Base di calcolo 2021, valori percentuali
Base di
Raggruppamenti Principali di Industrie calcolo
2021
Beni di consumo 26,4642
Beni di consumo durevoli 3,9267
Beni di consumo non durevoli 22,5375
Beni strumentali 29,2603
Prodotti intermedi 32,7975
Energia 11,4780
Settori di attività economica
B Attività estrattiva 1,0837
C Attività manifatturiere 88,8588
CA Industrie alimentari, bevande e tabacco 9,9691
CB Industrie tessili, abbigliamento, pelli 8,0266
CC Industria del legno, carta e stampa 4,9041
CD Fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati 0,8742
CE Fabbricazioni di prodotti chimici 4,1408
CF Produzione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici 3,4624
CG Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche; altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 8,1318
CH Metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) 14,3565
CI Fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 2,7762
CJ Fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 3,8651
CK Fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. 13,5519
CL Fabbricazione di mezzi di trasporto 7,2564
CM Altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature 7,5437
D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria 10,0575
Indice generale 100,0000
Le serie corrette per gli effetti di calendario e le serie destagionalizzate
In aggiunta agli indici originali (cosiddetti “grezzi”) vengono pubblicati gli indici corretti per gli effetti di calendario.
Conformemente alle linee guida sulla destagionalizzazione per il Sistema statistico europeo, la correzione viene
operata con il metodo di regressione (applicato utilizzando la procedura TRAMO), il quale individua l’effetto dei
giorni lavorativi (giorni di calendario del mese diminuiti dei sabati, domeniche e festività civili e religiose nazionali
non coincidenti con i sabati e le domeniche), degli anni bisestili e della Pasqua attraverso l’introduzione di un set di
regressori nel modello univariato che descrive l’andamento della serie. Va segnalato che le serie di indici corretti
per gli effetti di calendario tramite questo metodo non presenterebbero necessariamente una media pari a 100 per
l’anno base di riferimento (il 2015 nel caso specifico), in quanto l’effetto dovuto ai giorni lavorativi non è a media
nulla su base annuale. Al fine di diffondere un set di indici con una base comune e permettere a Eurostat di
compiere più agevolmente le operazioni necessarie alla costruzione degli aggregati europei, le serie storiche
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PRODUZIONE INDUSTRIALE
corrette vengono riportate in base 2015=100 attraverso un riproporzionamento che ne mantiene inalterato il profilo
dinamico. Inoltre, il metodo dei regressori comporta la revisione dei dati poiché ogni informazione mensile che si
aggiunge alla serie può determinare nuove stime dei parametri di regressione.
Le caratteristiche delle procedure sin qui descritte rendono possibile che, a parità di numero di giorni lavorativi,
emerga una differenza nella variazione tendenziale calcolata sulla serie grezza e su quella corretta. Differenze di
entità trascurabile possono essere determinate dal riproporzionamento e dal successivo arrotondamento;
differenze più significative sono dovute, invece, all’effetto attribuito all’anno bisestile e alla Pasqua e al tipo di
modello utilizzato per la correzione degli effetti di calendario. Nel caso del modello additivo, infatti, le differenze
risultano inversamente proporzionali al livello degli indici e direttamente proporzionali al valore assoluto delle
variazioni tendenziali calcolate sulle serie grezze.
In continuità con le scelte già fatte in occasione del precedente cambio base, il periodo di stima delle serie è fissato
a gennaio 2001 e gli indici relativi al periodo 1990-2000 non saranno soggetti ad ulteriori modifiche.
Gli indici destagionalizzati, infine, sono ottenuti attraverso la procedura TRAMO-SEATS. Come le altre procedure di
destagionalizzazione, anche TRAMO-SEATS si basa sull’ipotesi che ogni serie storica a cadenza infrannuale sia
rappresentabile come una combinazione di diverse componenti, non osservabili direttamente: una componente di
ciclo-trend, che descrive la tendenza di medio e lungo periodo; una componente stagionale, costituita da movimenti
periodici, la cui influenza si esaurisce nel corso di un anno; una componente irregolare, dovuta a fattori erratici.
TRAMO-SEATS, in particolare, utilizza un approccio model-based, cioè si fonda sull’identificazione di un modello
statistico rappresentativo del comportamento della serie storica da destagionalizzare.
Per procedere all’eliminazione della stagionalità, è necessario ipotizzare una modalità di scomposizione della serie
“grezza” nelle diverse componenti prima elencate: gli indici della produzione industriale vengono destagionalizzati
utilizzando sia una scomposizione di tipo additivo (il dato osservato è costituito dalla somma delle componenti non
osservabili), sia una scomposizione di tipo moltiplicativo (il dato osservato è il prodotto delle componenti non
osservabili).
Gli indici della produzione industriale vengono corretti e destagionalizzati separatamente per ciascun settore di
attività economica, raggruppamento principale di industrie e per l’indice generale, per cui gli indici più aggregati non
sono calcolati come sintesi dei dati destagionalizzati riferiti ai livelli inferiori di classificazione. Poiché l’aggiunta di
una nuova informazione mensile consente una migliore valutazione delle diverse componenti delle serie, ogni
mese i dati già pubblicati relativi agli ultimi anni sono soggetti a revisione.
Come è pratica consolidata, i modelli statistici utilizzati per la destagionalizzazione e per la correzione, vengono
rivisti, all’inizio di ogni anno, per assicurare la capacità di rappresentare correttamente l’andamento della singola
serie storica. In corrispondenza della diffusione degli indici relativi a gennaio 2022, oltre alla rettifica delle serie
grezze, è stata operata, quindi, anche la revisione dei modelli utilizzati per la destagionalizzazione fino al livello di
sottosezione di attività economica. Nei prossimi mesi si procederà alla revisione dei modelli relativi ale divisioni, ai
gruppi e alle classi di attività economica. Inoltre, l’indice destagionalizzato dei beni di consumo, finora ottenuto
come aggregazione dei corrispondenti indici dei beni durevoli e di quelli non durevoli, ora viene calcolato in
maniera diretta.
Al fine di consentire all’utente di adottare, per proprie finalità di analisi, le stesse specifiche di elaborazione
utilizzate dall’Istat nell’ambito della procedura TRAMO-SEATS, le specifiche dei modelli statistici impiegate per la
destagionalizzazione e per la correzione per gli effetti di calendario sono disponibili su richiesta.
La revisione degli indici
Gli indici della produzione industriale relativi al mese più recente sono provvisori e sono soggetti ad una revisione
che viene effettuata nel mese successivo, sulla base di informazioni aggiuntive che pervengono dalle imprese (gli
indici rettificati sono diffusi con il relativo comunicato).
Un secondo tipo di revisione avviene a cadenza annuale e riguarda le serie storiche degli indici. Tale revisione ha
lo scopo di incorporare negli indici tre tipologie di informazioni che si rendono disponibili successivamente alla
pubblicazione della prima rettifica. Nello specifico, gli elementi considerati nel processo di revisione sono i
seguenti:
? le risposte pervenute dalle imprese dopo la chiusura degli indici rettificati (che avviene di regola intorno a 60
giorni dalla fine del periodo di riferimento); si tratta di una quota di risposte molto limitata, che pesa in media
per circa l’1,7% del campione (misurato in termini di volume di produzione) ma che può determinare rettifiche
di un qualche rilievo sugli indici disaggregati;
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PRODUZIONE INDUSTRIALE
? le correzioni a posteriori di informazioni già pervenute dalle imprese e che sulla base di successive verifiche
sono risultate affette da imprecisioni nella misurazione del fenomeno. Si tratta di modifiche che hanno, in
media, un effetto contenuto sugli indici aggregati ma che, occasionalmente, possono causare revisioni
significative per specifici settori;
? l’aggiornamento e la periodica revisione, delle statistiche congiunturali (indice di fatturato e ore lavorate) su cui
si basano i coefficienti annuali di produttività utilizzati, come accennato in precedenza, per i prodotti rilevati
tramite i flussi mensili di ore lavorate. Tali prodotti, il cui peso come già segnalato in precedenza è del 13,6%,
risultano concentrati in alcuni settori (in particolare, macchine e apparecchi meccanici, apparecchi elettrici e di
precisione, mezzi di trasporto, riparazioni ed installazione impianti). Ne deriva che l’effetto della revisione dei
coefficienti può risultare sensibile per quegli specifici settori.
Queste revisioni, di regola, fino all’anno 2021 avvenivano in occasione della diffusione degli indici relativi al mese di
febbraio e incorporavano sia le nuove stime delle statistiche congiunturali per i tre anni precedenti, sia le rettifiche
basate sulle risposte giunte con ritardo e sulle correzioni di informazioni già pervenute.
A partire dall’anno 2023 le revisioni annuali riguarderanno solo l’anno immediatamente precedente.
Eccezionalmente, solo per quest’anno, la revisione annuale è stata effettuata con il comunicato stampa del 9
marzo (dati di gennaio 2022) e riguarda gli indici mensili dell’anno 2021. Per ulteriori informazioni relative alle
revisioni degli indicatori congiunturali, consultare la sezione dedicata, in particolare la scheda
https://www.istat.it/it/files//2016/07/scheda-ProduzioneIndustriale.pdf
Dettaglio territoriale
Gli indici vengono calcolati e diffusi a livello nazionale.
Tempestività
La diffusione degli indici mensili della produzione industriale avviene mediante comunicati stampa e data warehouse
I.Stat entro 40 giorni dalla fine del periodo di riferimento.
Diffusione
I comunicati stampa contengono anche una descrizione dei principali aspetti metodologici della rilevazione e sono
disponibili sul sito internet http://www.istat.it.
Gli indici mensili della produzione industriale sono resi disponibili gratuitamente su I.Stat, il data warehouse dell’Istat,
alla sezione “Industria e costruzioni-Produzione-Indice della produzione industriale ”. Le serie storiche relative all’indice
generale ed ai Raggruppamenti Principali di Industrie, in forma grezza, corretta per gli effetti di calendario e
destagionalizzati, sono disponibili per il periodo più recente anche nella pagina web del comunicato stampa nel file
excel “Serie storiche”.
La descrizione delle modalità di esecuzione della rilevazione e delle attività svolte per garantire la qualità
dell’informazione prodotta è disponibile nel Sistema Informativo sulla Qualità (SIQual) dei processi statistici dell’Istat
La gestione degli effetti dell’emergenza sanitaria sulla rilevazione
Con riferimento alla procedura di destagionalizzazione utilizzata per trattare gli indicatori usualmente diffusi, al fine
di gestire le eccezionali variazioni registrate dal mese di marzo 2020, si è proceduto a rivedere i modelli di
destagionalizzazione, prendendo in considerazione le indicazioni contenute nelle linee guida diffuse da Eurostat,
disponibili all’URL:
Pertanto, nelle serie storiche si è tenuto conto – a partire da marzo 2020 – dell’ampiezza inusuale delle variazioni
dei dati grezzi inserendo nei modelli statistici di destagionalizzazione, ove statisticamente significativi, regressori
aggiuntivi (cosiddetti valori anomali additivi). Tale procedura, che tende a rendere minime, al momento, le revisioni
dei valori passati delle serie destagionalizzate, è stata mantenuta fino a gennaio 2021. Non appena le informazioni
disponibili consentiranno una valutazione complessiva della fase di accresciuta variabilità degli indicatori, si
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PRODUZIONE INDUSTRIALE
procederà a una eventuale revisione/modifica dei modelli statistici di destagionalizzazione. In quella circostanza
potranno emergere revisioni dei dati destagionalizzati già diffusi più ampie di quelle usuali.
Per chiarimenti tecnici e metodologici
Angela Golino
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