
(AGENPARL) – ven 07 ottobre 2022 QUEL VETO CHE BLOCCA
LO STATUTO E LE ELEZIONI
DEL NUOVO INPGI
DEI GIORNALISTI AUTONOMI
Non è bastato il senso di responsabilità dei 39 consiglieri di maggioranza, disponibili ad accogliere la visione delle opposizioni su ben 4 dei 5 punti dirimenti. I 19 consiglieri di minoranza hanno mantenuto fermo il no sull’unico punto restante, esercitando di fatto un veto che a questo punto appare pretestuoso.
—————————————————————
Con l’approvazione del rendiconto al 30 giugno 2022, il Consiglio generale dell’Inpgi ha concluso la propria attività per quanto riguarda la gestione dei giornalisti lavoratori dipendenti, attivi e pensionati, che dal 1° luglio è passata all’Inps. Rimane, quindi, solo l’amministrazione della ex gestione separata dei lavoratori autonomi: oggi il nuovo Inpgi. Che non può ancora andare a nuove elezioni, affinché i giornalisti autonomi scelgano fra di loro i nuovi amministratori, perché il veto di 19 Consiglieri generali dei gruppi di minoranza (tutti lavoratori dipendenti o pensionati) blocca l’approvazione del nuovo Statuto.
L’unico punto su cui la minoranza pone il veto è un elemento funzionale molto importante: l’assicurazione che possano continuare a lavorare regolarmente gli uffici di corrispondenza nelle 20 regioni, per i quali l’Inpgi si avvale del supporto delle Associazioni regionali di stampa. Storicamente sono sempre stati il front office per i giornalisti dipendenti e autonomi e ora dovrebbero assicurare lo stesso servizio a una platea in continua espansione di giornalisti autonomi, forti della loro esperienza.
Il progetto di nuovo Statuto è stato elaborato da una Commissione, ai cui lavori hanno partecipato attivamente anche consiglieri di minoranza e tutti e cinque i consiglieri eletti nel Comitato amministratore dell’ex Inpgi 2, ed è stato poi approvato dal Cda. Però non ha poi ottenuto in Consiglio generale, per l’approvazione definitiva, la maggioranza qualificata statutaria dei tre quarti dei presenti.
Sono cinque i punti dirimenti tra l’attuale maggioranza dell’Inpgi e le opposizioni. Non è bastato il senso di responsabilità della maggioranza, che ha accolto ben 4 dei 5 punti in una nuova bozza di articolato predisposta dalla presidente Marina Macelloni. La minoranza, dal canto suo, ha mantenuto il no sull’unico punto restante, esercitando di fatto un veto, che a questo punto appare pretestuoso.
Ma non si blocca l’attività degli attuali organi di gestione. Importanti sono gli adempimenti che devono essere affrontati: l’approvazione del bilancio, che da anni sì attesta su circa 40 milioni di attivo annuale; la programmazione degli investimenti finanziari di un patrimonio che ha raggiunto la ragguardevole cifra di 850 milioni; la definizione di nuovi strumenti di welfare per i liberi professionisti, in aggiunta all’assistenza sanitaria gratuita Casagit già in atto da quattro anni per più di 3.000 iscritti grazie al progetto W-In.
I consiglieri e le consigliere di maggioranza Inpgi