
(AGENPARL) – ven 30 settembre 2022 COMUNICATO STAMPA
Agenzia ADM: a Parma i CocktOil costano 5 milioni di euro
Parma, 30 settembre 2022 – Dopo circa quattro anni dalla conclusione delle indagini, durate oltre due anni, è stata appena emessa dal Tribunale di Parma la sentenza di condanna nei confronti di 10 imputati di vari reati, che si aggiunge ad un patteggiamento in fase di udienza preliminare, comprendenti l’associazione per delinquere finalizzata all’evasione di accise e IVA sui carburanti, per mezzo di fatturazioni per operazioni inesistenti e falsificazione di documenti.
La sentenza giunge a conclusione di un’indagine denominata CocktOil, coordinata dalla Procura della Repubblica di Parma, conclusa nel 2018 e condotta da funzionari della Sezione Antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Parma, in collaborazione con militari della locale Guardia di Finanza, che aveva portato alla denuncia di 18 persone, di cui 5 arrestate, per reati connessi all’evasione di accise su oli minerali di provenienza UE, dichiarati come oli lubrificanti e quindi assoggettati al pagamento dell’imposta di consumo ma in realtà utilizzati per autotrazione e di conseguenza tenuti alla relativa maggiore tassazione, oltre al pagamento dell’IVA.
Il traffico illecito di carburanti è stato attuato anche ricorrendo all’utilizzo di DAS e timbri a secco falsi, a copertura del prodotto energetico ricevuto.
Degli imputati originari, quattro sono stati assolti e per tre è intervenuta la prescrizione dei reati contestati.
L’attività criminosa riguardava due impianti di distribuzione di prodotti petroliferi siti in Fontevivo (PR), con altri soggetti ed operatori coinvolti in Emilia, Toscana, Lombardia e Campania che ha comportato un’evasione di accisa di oltre 5 milioni e 600 mila euro e la confisca di 3 milioni 673 mila 362 euro e un ingente risarcimento di oltre 21 milioni di euro a favore della Parma Consorzio gasolio, società consortile in fallimento e parte civile nel processo in questione.
La pena più alta per i reati contestati, 6 anni e sei mesi di reclusione, è stata inflitta a un imprenditore di Parma.