
(AGENPARL) – ven 02 settembre 2022 CRISI ENERGETICA: IN 12 MESI L’AUMENTO DEL 50% DELLE INSTALLAZIONI DI SOLARE IN ITALIA CHE HA COMPORTATO -13,25 MILIONI DI MC DI GAS DA IMPORTARE
GRAZIE A CHE COSA? AL SUPERBONUS CHE HA FAVORITO UN RISPARMIO DI EURO 500 SULLE BOLLETTE
CON QUESTI RISULTATI, IN QUESTA SITUAZIONE DRAMMATICA, VOGLIAMO BUTTARE ALLE ORTICHE IL SUPERBONUS?
CANDE, CON ALTRE DECINE DI ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA, IL 10 SETTEMBRE ALLE ORE 15 IN PIAZZA SAN GIOVANNI (ROMA) PARTECIPERA’ ALLA MANIFESTAZIONE “DIFENDIAMO IL NOSTRO PAESE” UNITI PER MANIFESTARE IL DIRITTO AL LAVORO
PARTITI E TALK SHOW SILENTI SU QUESTO TEMA
Roma, 2 settembre 2022 – Il Presidente di CANDE Ing. Igor La Spada dichiara: “È strabiliante come in un periodo di piena crisi energetica dove si sta andando alla riduzione di 1 ora e di 1 grado di riscaldamento nelle abitazioni si butti alle ortiche quanto ha guadagnato il nostro Paese con il Superbonus. In soli 12 mesi abbiamo avuto l’aumento del 50% delle installazioni di solare pari a 106 milioni di Kw di nuova produzione, equivalenti a 13,25 milioni di MC di gas in meno da importare a cui occorre aggiungere la riduzione dell’energia consumata per riscaldare le abitazioni. Sono dati riportati da Nomisma; sempre il Centro Studi bolognese ha stimato in Euro 500 annui il risparmio stimato per i meno abbienti sulle bollette attraverso gli interventi di Superbonus.”
“483 mila famiglie italiane beneficiarie degli interventi del Superbonus presentavano meno di 1800 Euro di reddito. Questa è la realtà dei fatti. Non parole. E lascia sbigottiti che si faccia passare all’opinione pubblica il messaggio che con il Decreto Aiuti bis le criticità legate al Superbonus siano state risolte. Non è per nulla vero. È inconcepibile come il dibattito politico in occasione di queste elezioni presenti la quasi assenza di questi temi.”
Sempre il Presidente continua con la sua analisi commentando: “Ma vogliamo dimenticare l’impatto positivo del Superbonus sui conti pubblici? È un dato di fatto che ogni volta che lo Stato italiano vada ad accreditare il beneficio fiscale sul cassetto del beneficiario o dell’impresa non affrontando un costo ma, al contrario, si trova ad aver già incassato almeno un 20/30% di gettito dai beneficiari o dalle aziende che praticano lo sconto in fattura. È un dato di fatto generato da Iva, tasse e contributi. Al contempo il costo (o meglio il minore gettito) del Superbonus è differito per un periodo variabile tra i 4 e i 10 anni a seconda degli interventi.
Risultato? Maggiori importi migliorano subito i conti pubblici, in cambio di un costo differito e diluito nel tempo. Elementare.”
“Perché tutto questo è assente dai dibattiti politici e dai talk show? Stiamo parlando di questioni che riguardano ‘le tasche degli italiani’. E ancora, giusto per aggiungere altri elementi al dibattito elettorale: i partiti hanno chiaro in testa che se non si riuscissero a raggiungere gli obiettivi di riduzione di Co2 presi con l’Unione Europea l’Italia – ossia tutti noi- dovremmo restituire i 68 miliardi di Euro legati a questo obiettivo. Stiamo parlando di oltre il 3% del PIL e quindi debito aggiuntivo.”
“Per raggiungere quell’obiettivo di riduzione di Co2 Nomisma indica come il Superbonus risulti essere davvero efficace. E allora perché eliminarlo o fare in modo che non sia più attuabile?
Quello che è certo è che qualsiasi maggioranza andrà a formarsi dopo le elezioni dovrà affrontare una drammatica situazione che fa tremare le vene ai polsi. E allora perché gettare alle ortiche un provvedimento virtuoso che ha portato e porta concreti risultati a causa di una visione ottusa gettando cosi sul lastrico aziende che rischiano di fallire per troppi crediti (d’imposta e non per debiti…) e famiglie proprietarie di un’abitazione che si trovano i lavori interrotti a metà perché le aziende non riescono più ad andare avanti e che saranno costrette non solo a restituire il Superbonus ma anche a pagare sanzioni sino al 100% dell’importo? Questa cosa non viene detta ed è drammatica. Famiglie intere rischiano di perdere la casa. E tutto questo viene ignorato dai talk show e dai dibattiti politici? Strabiliante. Noi siamo pronti per il confronto e a portare cifre e dati.”
“La Class Action Nazionale Dell’Edilizia proprio per difendere il Superbonus scende di nuovo in piazza il 10 settembre prossimo: alle ore 15, in piazza San Giovanni (Roma), parteciperemo con decine di associazioni di categoria – partite iva, edili, pescatori, agricoltori… – tutti uniti a manifestare il diritto al lavoro, lasciando la possibilità ad ogni rappresentante di categoria di prendere parola e di esprimersi per la sua categoria, senza la presenza di alcun politico o bandiera politica.”