
(AGENPARL) – ven 26 agosto 2022 ELEZIONI FIRMA DIGITALE
L’EX PROCURATORE E RESP INNOVAZIONE DELLA CASSAZIONE: “RICORSO CAPPATO FONDATO. SPID AUTORIZZATA DAL REGOLAMENTO EUROPEO EIDAS, ITALIA RISCHIA CONDANNE”
Come preannunciato la Lista Referendum e Democrazia ha presentato ieri i ricorsi nelle circoscrizioni dove lunedì scorso erano state consegnate personalmente le firme digitali. Le Corti d’Appello competenti per le circoscrizioni di Camera Europa e Lombardia 1, Senato Europa e Emilia Romagna 1 e 2, Lazio 1 e 2, Lombardia 1,2 e 3, Piemonte 1 e 2, Toscana e Veneto 1 e 2 avevano motivato in modo non uniforme la non accettazione delle firme digitali con l’unico argomento comune relativo alla non equiparazione della firma digitale qualificata per la sottoscrizione delle liste elettorali.
Sul tema interviene Il Professor Giuseppe Corasaniti, docente di Diritto dell’Amministrazione digitale all’ università LUISS di Roma, ed ex procuratore della Corte di Cassazione, dove ricopriva anche il ruolo di responsabile Innovazione
“Bisogna considerare una importante fonte essenziale: il Regolamento dell’Unione europea, eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature) UE n. 910 del 2014, attenzione è un Regolamento ovvero ha una forza superiore a quella di una fonte di legge. Equipara le firme digitali a quelle cartacee e si basa sul principio di indiscriminazione per cui nessun cittadino può essere, nel territorio dell’Unione Europea, discriminato per il solo fatto che utilizzi la firma digitale. Questo di per sè rende l’iniziativa della lista ‘Referendum e Democrazia’ sacrosanta a livello europeo perché il principio è fissato e determinato da un regolamento, il che vuol dire che espone l’Italia a una procedura d’ infrazione di fronte alla Corte di giustizia, oltre che a un comprensibile ricorso, con ampi margini di fondatezza di fronte alla Corte europea dei diritti umani. Si tratta di un vero e proprio diniego di un diritto riconosciuto da un regolamento europeo”