
(AGENPARL) – mer 10 agosto 2022 La musica come risorsa diplomatica
Giovedì 11 agosto alle 18.00 primo appuntamento del ciclo di incontri “Musica&” al Grand Hotel Savoia di Cortina d’Ampezzo (BL). A discutere di “Musica & Diplomazia” interverranno Pier Francesco Zazo, ambasciatore a Kiev, Andrea Angeli, funzionario italiano ONU, Gerardo Pelosi, inviato diplomatico del Sole24ore. Al pianoforte Roberto Prosseda.
Inaugura giovedì 11 agosto alle 18.00 la seconda edizione di “Musica&”, ciclo di eventi di musica e cultura, sotto la direzione artistica Mattia Rondelli, organizzati con la collaborazione di CortinAteatro che per il Comune di Cortina organizza la stagione teatrale e musicale annuale, nella splendida cornice del Grand Hotel Savoia di Cortina d’Ampezzo (BL).
Tema del primo incontro sarà “Musica & Diplomazia”. Pier Francesco Zazo ambasciatore a Kiev, che interverrà via zoom, Andrea Angeli, per più di 30 anni funzionario ONU-NATO nei principali teatri operativi e Gerardo Pelosi, corrispondente diplomatico del Sole24ore, dialogheranno sull’arte della diplomazia e la “polvere dei palcoscenici” con Mattia Rondelli e il pianista Roberto Prosseda che, seduto al pianoforte, interloquirà con l’esecuzione di grandi pagine musicali eseguite ad hoc per arricchire e stimolare ulteriormente il dibattito.
La musica è un linguaggio in cui, forse non senza paradossi, contenuti spesso indeterminati si rivelano essere i più veri e più profondi. È una lingua poetica che, indipendentemente dalla presenza o meno di un qualsiasi testo, non definisce un oggetto ma suscita in ciascuno degli ascoltatori emozioni talora ancestrali, profonde e dunque vere. Se condivisa, è da sempre e per certo motivo di unità di pensiero, di sentimento e di spirito. Ci si può chiedere dunque, se essa sia stata, sia attualmente e non possa diventare una vera e propria risorsa diplomatica.
Quanto meno nei secoli addietro il confine tra diplomazia e spionaggio era davvero sottile, per non dire labile, ma tante sfaccettature ed intrighi trasversali, di certo accaduti, sono sfuggiti a tante, troppe, pagine della nostra Storia, che, nell’istruzione “canonica” viene insegnata per singoli settori, definiti da schemi di sintesi frequentemente ridotti e alla prospettiva univoca e non sempre ben informata del docente.
Alcuni studiosi hanno lasciato traccia nelle loro ricerche di come la presenza di artisti nelle corti rinascimentali potesse essere strumento diplomatico per i tanti regni e casate che allora dominavano l’Europa. Si veda ad esempio il volume Apollo e vulcano. I mercati artistici in Italia (1400-1700) di Guido Guerzoni edito da Marsilio.
Applicato alla musica, è quindi lecito chiedersi se fatti e opere di grandi compositori possono allora aver avuto una valenza politica e diplomatica. È noto a tutti infatti che, come esempio, compositori quali Claudio Monteverdi, Giambattista Viotti, Wolfgang Amadeus Mozart o Dmitri Shostakovich siano stati protagonisti tramite opere, libretti, viaggi, relazioni, collezioni o iscrizioni alle diverse logge massoniche europee di rapporti politici internazionali, dunque probabilmente anche diplomatici.
Venendo al’900, il libro di Alex Ross, Il resto è rumore. Ascoltando il XX secolo, dipinge uno spaccato internazionale in cui la musica si fa oggetto di relazioni, indirizzi politici, si fa tramite di rapporti tra persone, istituzioni e Stati. Se si pensa al periodo della Guerra Fredda e al coinvolgimento popolare che la musica colta tuttora richiama nei paesi dell’Est Europa non è difficile immaginare come l’uscita o il ritorno a Mosta dei grandi musicisti russi non abbia comportato relazioni diplomatiche controverse. Una lunga tradizione che ci conduce fino all’oggi e al caso politico internazionale nato intorno alla Russia.
L’ingresso agli incontri è gratuito
Musica& rivolge un ringraziamento speciale a Fazioli Pianoforti, Banca Euromobiliare e Università Cattolica di Milano.
Andrea Angeli
Nasce a Macerata nel 6 dicembre 1956.
Laureato in Giurisprudenza e Scienze Politiche, agisce, come funzionario italiano delle Nazioni Unite, in numerosi teatri di guerra, tra cui Cile (durante il regime di Pinochet) Iraq, Namibia e Cambogia I suoi gesti di coraggio e altruismo, oltre i limiti del proprio dovere, non hanno potuto essere documentati, dato l’ambiente proibitivo nel quale si sono realizzati, salvo un episodio, il salvataggio di Rosaria Bartoletti, 69 anni, ultima italiana rimasta a Sarajevo al tempo della guerra in Bosnia ed Erzegovina. Nel libro di denuncia J’accuse l’Onu di Zlatko Dizdaredic e Gigi Riva, Angeli viene citato nella prefazione come uno dei pochissimi che, nonostante il mandato ambiguo e guida malferma del contingente Onu, sono riusciti “a fare la differenza”.
Nel settembre ’93 è a Sarajevo come addetto stampa della forza di pace UNPROFOR, incarico che ricoprirà fino alla fine della guerra e nei tre anni successivi.
Alla fine del ’98 è Portavoce OSCE in Albania, dove ha seguito indiretta l’esodo dei kosovari attraverso il valico di Kukes, per poi spostarsi a Pristina alla fine del conflitto con la nascente Amministrazione ad interim delle Nazioni Unite.
Dopo quattro anni in Kosovo Angeli, diviene portavoce dell’Autorità di Coalizione a Nassiriya. È lui a dare ai media la prima notizia dell’attacco alla Base dei Carabinieri e a riferire del tragico evento alle principali testate mondiali. In Iraq resterà ininterrottamente per nove mesi, fino allo scadere del mandato dell’amministrazione transitoria. Il 2005 vede Angeli di nuovo nei Balcani, questa volta a Skopje come portavoce della Missione UE. Dopo una parentesi di otto mesi come addetto stampa della Missione ONU a Timor Est, nel gennaio 2008 Angeli torna per tre anni al servizio della UE come portavoce della Missione in Afghanistan Nel gennaio 2012 ha lasciato Kabul per seguire alla Farnesina il Capomissione ONU Staffan de Mistura, nel frattempo nominato sottosegretario agli Esteri. Due anni dopo è tornato in Afghanistan come Consigliere Politico della Nato, incarico mantenuto consecutivamente con quattro generali italiani. Analoga funzione ha poi svolto nel ’18 e nel ’20 con due comandanti italiani della missione Nato in Kosovo.
Il Comune di Ortona nel 1996 ha assegnato ad Angeli il 1° Premio Internazionale San Tommaso Apostolo tra le Genti, per essere stato il primo funzionario italiano ONU a prestare servizio a Sarajevo durante la guerra. Nel 2009 ad Andrea Angeli ed al colonnello della Brigata Sassari Gianfranco Scalas è stato conferito il Premio Speciale Antonio Russo per la lunghissima attività di pubblica informazione in seno alle missioni di pace. Nel 2010 ha ricevuto la Menzione Speciale del Premio Pace Lombardia e successivamente è stato inserito nel Giardino dei Giusti di Monte Stella a Milano per un rilevante atto di altruismo nella Sarajevo assediata. È stato quindi nominato Commendatore dell’Ordine della Solidarietà e successivamente Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Angeli – quale uomo di pace, come si legge nella motivazione – è Cittadino onorario di San Pietro Infine, comune a ridosso di Montecassino distrutto durante la Seconda guerra mondiale.
Gerardo Pelosi,
inviato diplomatico del Sole24 ore.











