
(AGENPARL) – gio 04 agosto 2022 Risorse sprecate ed occasioni mancate
Non pensavamo di dover tornare a scrivere della fuga dei cervelli, dello spreco di risorse in nome di un’emergenza infinita che è diventata mancata programmazione, ma la calura estiva e il mancato riposo dei tanti medici e dirigenti sanitari ci impone di chiarire alcuni punti. La fuga dei medici dall’ospedale e dagli ambulatori continua inesorabile e le regioni, già definite più carnefici che vittime, solo adesso accelerano le procedure di stabilizzazione dei precari e aumentano i corrispettivi economici per prestazioni aggiuntive, ma nella maggioranza dei casi i risultati appaiono deludenti, le graduatorie sono state esaurite e non si possono chiedere ore in più a chi di ore di lavoro ne fa già troppe. Avevamo chiesto a gran voce di essere più celeri per aprire la contrattazione decentrata che, giova ricordare, è un punto fondamentale nella organizzazione periferica del lavoro e non un “ammenicolo” messo lì per esercitazione dialettica, e qualcuno ha ancora il coraggio di attribuire il mancato obbligo alla pandemia…il contratto è il 2016-2018!
Abbiamo scritto più volte negli anni passati che oggi avremmo avuto penuria di medici, che bloccare il ricambio generazionale negli ospedali avrebbe “impoverito” il capitale delle aziende sanitarie, che territorio e ospedale dovevano essere un unico sistema… ma in questo momento vi sembra umano che medici e dirigenti sanitari non possano andare in ferie, e parliamo di quelle arretrate non godute, perché non si è gestita “l’ordinaria” emergenza? Oppure parliamo del contratto da rinnovare già scaduto, triennio 2019-2021, di cui non si vede nemmeno l’ombra e le cui risorse immaginiamo quanto possano coprire un’inflazione che viaggia tra il 7 e l’8 %…
Rischiamo di essere ripetitivi e tediosi, questi temi sono stati ripresi e sviscerati anche dai nostri colleghi di altre sigle sindacali della dirigenza medica e sanitaria, ma a questo punto occorre fare un patto tra generazioni. Vogliamo garantire la dignità del lavoro medico-sanitario? Vogliamo assicurare le cure a tutti gli individui che vivono nel nostro Paese? Vogliamo programmare il futuro di un sistema Paese in cui la salute sia un bene primario per il progresso e il benessere, valori assoluti e non derogabili ad esigenze di cassa? Negli ultimi incontri con il Governo del 12 e del 27 luglio, il nostro segretario confederale Luigi Sbarra ha manifestato il nostro malessere che, come federazione medici, abbiamo comunicato e motivato. Siamo fiduciosi che le nostre sensibilità siano state raccolte e trovino riscontro in tempi brevi: la nostra cultura sindacale è volta sempre alla soluzione e al confronto, ma resta chiaro che non ci limiteremo ad osservare il declino del nostro sistema sanitario, continueremo ad incalzare la politica richiamandola al proprio ruolo di difesa e osservanza del bene comune.
Dottor Benedetto Magliozzi, segretario generale nazionale CISL Medici