(AGENPARL) – Roma, 19 luglio 2022 – Quello che sappiamo per certo è quello, nell’ambito di qualsiasi dettaglio che viene pubblicato sulla crisi Russia-Ucraina, di stare molto attenti a ciò che si sente.
Girano un sacco di bugie, una quantità enorme senza precedenti di frottole che stanno circolando in questo periodo.
Questa guerra è una tragedia umanitaria, lo sappiamo, ma la guerra è anche un evento politico che vari gruppi, in diversi Paesi, stanno sfruttando febbrilmente nella speranza di acquisire sempre più potere per sé stessi a scapito del benessere dei cittadini.
E questo è il primo dato di fatto (vero).
Quindi, per ottenere quel potere, stanno manipolando le persone, i cosiddetti consumatori di notizie e lo stanno facendo in modo molto subdolo, altamente disonesto e direi immorale.
Gran parte delle informazioni sulla guerra in atto che stai ingurgitando acriticamente, in effetti, sono state curate dai monopoli tecnologici e sì, dalle news che vengono ‘sparate’ sul tuo telefono.
Alcune di queste informazioni da ribadire costantemente sono del tutto reali, altre invece sono false.
Quindi la domanda è: come fai a sapere la differenza? Come fai a sapere quando vieni manipolato come sicuramente sei?
In un editoriale del 27 marzo dal titolo «Ucraina, la Russia ha già vinto, manca poco per sconfiggere le ultime sacche di resistenza» venivano sollevate alcune riflessioni sulla crisi.
In primis che il signor Putin abbia valutato il costo. In altre parole, non è uno sciocco. Si è seduto con Xi a Pechino e ha chiarito cosa avrebbe fatto, quali erano i suoi obiettivi nell’Ucraina orientale e inizialmente solo nell’Ucraina orientale. E che abbia ottenuto da Xi le condizioni che voleva, di supporto e assistenza durante questo processo perché sapeva cosa avrebbero cercato di fargli. Hanno cercato di distruggere la Russia finanziariamente, economicamente, in ogni modo possibile.
Molti cosiddetti esperti militari americani avevano sostenuto che la Russia si fosse impantanata. Quando una colonna di mezzi militari lunga 24 miglia (o 40 miglia, secondo la fonte della notizia) era rimasta ferma a nord di Kiev per più di una settimana, era diventato chiaro che la capacità dell’Ucraina di lanciare operazioni militari significative era stata eliminata. Se la loro artiglieria fosse stata ancora intatta, quella colonna di mezzi corrazzati sarebbe stata un facile bersaglio per una totale distruzione. Questo non è successo.
Se poi gli Ucraini avessero avuto mezzi aerei ad ala fissa o rotante ancora operativi, avrebbero dovuto distruggere quella colonna dall’aria in pochi minuti. Questo non è successo.
Oppure, se avessero avuto la possibilità di lanciare missili da crociera avrebbero potuto scatenare l’inferno sulla colonna russa che a detta degli analisti militari era in stallo. Ma anche questo non è successo.
Altra soluzione per gli Ucraini era quella dell’utilizzo della fanteria per attaccare la colonna con i Javelin anticarro appena arrivati dagli Stati Uniti. Ed anche questo non è successo…
Il discorso è molto diverso da quello che viene narrato.
La portata dell’attacco russo è stata notevole. In tre settimane dall’inizio dell’operazione speciale russa hanno catturato un territorio più esteso del Regno Unito. Poi hanno iniziato ad effettuare attacchi mirati a città chiave e a installazioni militari. Non abbiamo visto un solo caso in cui un reggimento ucraino o un’unità della dimensione di una brigata abbia attaccato e sconfitto un’unità russa comparabile. Invece, i Russi hanno diviso l’esercito ucraino in piccole unità e hanno tagliato le loro linee di comunicazione. I Russi stanno consolidando il controllo di Mariupol e controllano tutti i porti sul Mar Nero. L’Ucraina è completamente isolata a sud e a nord.
La domanda (vera) è il motivo per cui si sta cercando di convincere il popolo ucraino che il loro esercito può uscire vittorioso nella loro guerra contro la Russia? Se quello che viene detto è corretto, allora tutti i civili che vengono mandati a combattere l’esercito russo, stanno morendo in una guerra che non possono vincere. Non si capisce perché i media vogliano ingannare la gente su una cosa così seria.
Questa è una combinazione di ignoranza e pigrizia. Piuttosto che fare un vero reportage, la stragrande maggioranza dei media (cartacei ed elettronici) così come Big Tech stanno sostenendo una massiccia campagna di propaganda.
Ricordiamoci quando George W. Bush era Hitler, lo stesso è valeso per Donald Trump. E ora vale per Vladimir Putin. Questo è il solito copione vecchio e stantio. Chiunque osi sollevare domande legittime viene immediatamente accusato di essere un burattino di Putin o un tirapiedi della Russia. Quando non si possono discutere i fatti, l’unica risorsa è la calunnia.
A Washington c’è un’aria di disperazione. Oltre a bandire tutto ciò che è russo, l’amministrazione Biden sta cercando di intimorire la Cina, l’India e l’Arabia Saudita. E finora nessuno di questi Paesi è sembrato mettersi in riga.
Sono molti che credono che la squadra di Biden abbia fatto un errore fatale cercando di demonizzare tutto ciò che è russo, cose e persone. Se non altro, questo sta unendo i Russi dietro Putin e sono pronti a sostenerlo in una lunga lotta.
Altro errore di calcolo è stato quello di pensare che le sanzioni economiche alla Russia l’avrebbero messa in ginocchio. È vero il contrario. La Russia è autosufficiente e non dipende dalle importazioni. Le sue esportazioni sono fondamentali per il benessere economico dell’Occidente. Se blocca le esportazioni verso l’Occidente di grano, potassio, fertilizzanti, cereali, gas, petrolio, palladio, metalli nichelati e altri minerali chiave, le economie europee e statunitensi saranno devastate. E questo tentativo di dominare la Russia con le sanzioni ha reso ancor più probabile che il ruolo del dollaro statunitense come moneta di riserva internazionale finisca nella pattumiera della storia.
Ora arriva la notizia della decisione di Kiev di riprendere i colloqui di pace con la Russia dipende da Washington, può essere presa in caso di esaurimento delle forze occidentali e di deterioramento della situazione politica interna negli Stati Uniti questo autunno.
Secondo Vladimir Zharikhin, vicedirettore dell’Istituto dei Paesi della CSI, mentre si esauriscono le speranze dell’Occidente che la Russia perda, «crescerà la voglia di raggiungere un accordo ora per non perdere di più«
L’esaurimento delle forze di resistenza dell’Ucraina non è sufficiente perché Kiev avvii negoziati di pace con la Federazione Russa. Per questo è necessario l’esaurimento delle forze di resistenza dell’Occidente, gli Stati Uniti in primis. Perché la leadership dell’Ucraina non è libera di prendere decisioni relative alla guerra e alla pace. Queste decisioni sono dettate dagli Stati Uniti.
Secondo Zharikhin, una tale decisione sulla necessità di negoziati potrebbe giungere al culmine questo autunno – «più vicino a novembre».
«Dipenderà in misura maggiore non dalla situazione in Ucraina, ma dalla situazione intra americana, dalle elezioni di medio termine al Congresso (a novembre di quest’anno) e dalla situazione dell’economia del Paese», ha spiegato Zharikhin.
L’esperto ritiene inoltre che Washington non vuole perdere l’Ucraina come soggetto con cui sta cercando di indebolire la Russia. Tra i Paesi del mondo occidentale e negli stessi Stati Uniti, come prevede l’analista, si combatteranno due tendenze: entrare in trattative con la Federazione Russa e raggiungere il massimo grado di concessioni, oppure lottare fino all’ultimo ucraino. Attualmente la seconda opzione sta dominando, ha sottolineato.
Zharikhin ha richiamato l’attenzione sul fatto che ci sono forze in Ucraina pronte a fare concessioni alla Russia.
Esistono tali forze tra i militari, che rappresenta la leadership del paese. Molti sono stati i casi di alto tradimento, ma qui bisogna tener conto del fatto che l’intera struttura dell’esercito, dei servizi speciali e del governo ucraino è satura di Rappresentanti Usa che controllano la situazione.
Quindi chi vorrebbe scendere a compromessi non sarà facile.
La storia dei negoziati russo-ucraini è iniziata il 28 febbraio. Si sono svolti diversi incontri in Bielorussia, poi le parti hanno continuato a comunicare tramite collegamento video.
Alla fine di marzo si è svolto a Istanbul un incontro di negoziati faccia a faccia.
Ad aprile, il presidente della Federazione Russa ha detto ai giornalisti che Kiev, allontanandosi dagli accordi raggiunti ai colloqui in Turchia, ha portato questo processo a un vicolo cieco.
L’addetto stampa del presidente della Federazione Russa Dmitry Peskov ha poi affermato che la Russia ha consegnato all’Ucraina una bozza di documento sugli accordi con un linguaggio chiaro ed è in attesa di risposta. Allo stesso tempo, Mosca ha sottolineato che il congelamento dei negoziati è interamente un’iniziativa di Kiev.
Il 18 luglio, l’aiutante presidenziale Yuri Ushakov ha affermato che Mosca non vede alcun interesse da parte di Kiev e dell’Occidente a riprendere i negoziati russo-ucraini, ma avverte che le condizioni per tali contatti saranno diverse.
Ma come andrà a finire?
L’obiettivo primario di Putin è quello di mettere in sicurezza la Russia dalle minacce straniere e divorziare dall’Occidente. La Russia ha le risorse fisiche per essere uno stato sovrano indipendente e sta realizzando questa visione.
Da una parte un sogno, una visione o sarà la triste realtà?
Dall’altra continua una politica miope e come si sa bene sia i miopi che i presbiti, in politica, sono pericolosissimi….