
(AGENPARL) – BRUXELLES ven 24 giugno 2022
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO |
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sull’UE e la difesa del multilateralismo
Il Parlamento europeo,
– visto il documento dal titolo “Visione condivisa, azione comune: un’Europa più forte – Una strategia globale per la politica estera e di sicurezza dell’Unione europea”, presentato dall’ex vicepresidente della Commissione/alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR), Federica Mogherini, il 28 giugno 2016,
– vista la comunicazione congiunta della Commissione e dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio sul rafforzamento del contributo dell’UE al multilateralismo basato su regole (JOIN(2021)0003),
– vista la comunicazione congiunta della Commissione e dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo, al Consiglio europeo e al Consiglio dal titolo “Una nuova agenda UE-USA per il cambiamento globale” (JOIN(2020)0022),
– viste le conclusioni del Consiglio, del 12 luglio 2021, sulle priorità dell’UE nel contesto delle Nazioni Unite durante la 76ª Assemblea generale delle Nazioni Unite,
– vista la comunicazione congiunta della Commissione e dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, del 25 marzo 2020, sul piano d’azione dell’UE per i diritti umani e la democrazia 2020-2024 (JOIN(2020)0005), in particolare la sua terza linea d’azione sulla promozione di un sistema mondiale per i diritti umani e la democrazia e la sezione A sulla cooperazione multilaterale, che concretizza l’impegno dell’UE a favore di un solido sistema multilaterale per i diritti umani,
– visto il testo riveduto della dichiarazione politica che definisce il quadro delle future relazioni tra l’Unione europea e il Regno Unito, concordata a livello di negoziatori il 17 ottobre 2019,
– visti il piano d’azione dell’Unione europea su donne, pace e sicurezza (WPS) 2019-2024 e il piano d’azione dell’Unione europea sulla parità di genere III (GAP III) del 25 novembre 2020,
– viste le conclusioni del Consiglio, del 22 febbraio 2021, sulle priorità dell’UE nelle sedi delle Nazioni Unite competenti in materia di diritti umani nel 2021,
– vista la relazione del 2021 del Segretario generale delle Nazioni Unite dal titolo “Our Common Agenda” (La nostra agenda comune),
– vista la sua risoluzione del 13 giugno 2013 sul ruolo dell’UE nella promozione di un partenariato transatlantico più ampio[1],
– vista la sua risoluzione del 17 aprile 2020 sull’azione coordinata dell’UE per lottare contro la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze[2],
– vista la sua raccomandazione al Consiglio del 9 giugno 2021 concernente la 75a e 76a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite[3],
– viste la strategia dell’UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa del 10 dicembre 2003 e le conclusioni del Consiglio del 17 dicembre 2008 sulle nuove linee d’azione dell’Unione europea nella lotta alla proliferazione delle armi di distruzione di massa e relativi vettori,
– vista la sua raccomandazione del 21 ottobre 2021 al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza concernente le relazioni politiche e la cooperazione tra l’Unione europea e Taiwan[4],
– viste le conclusioni del Consiglio del 24 gennaio 2022 sul tema “Portare il partenariato strategico UE-ONU sulle operazioni di pace e la gestione delle crisi al livello successivo: priorità per il periodo 2022-2024”,
– visto l’accordo di Parigi nell’ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, adottato il 12 dicembre 2015,
– visti l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS),
– visti la quarta conferenza mondiale sulle donne, svoltasi a Pechino nel settembre 1995, la dichiarazione e la piattaforma d’azione per l’emancipazione delle donne adottate a Pechino, nonché i successivi documenti finali delle sessioni speciali delle Nazioni Unite Pechino +5, +10, +15 e +20 sulle ulteriori azioni e iniziative per attuare la dichiarazione e la piattaforma d’azione di Pechino, adottati rispettivamente il 9 giugno 2000, l’11 marzo 2005, il 2 marzo 2010 e il 9 marzo 2015,
– vista la strategia globale delle Nazioni Unite contro il terrorismo, adottata dall’Assemblea generale nel settembre 2006, il cui aggiornamento è imminente,
– vista la risoluzione delle Nazioni Unite 1325 (2000) adottata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite il 31 ottobre 2000,
– vista la risoluzione 65/276 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla partecipazione dell’Unione europea alle attività delle Nazioni Unite, adottata il 3 maggio 2011,
– viste le quattro dichiarazioni congiunte dell’UE e delle Nazioni Unite presentate all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a settembre 2018,
– vista la sua risoluzione del 12 settembre 2018 sui sistemi d’arma autonomi[5],
– visto l’accordo quadro tra l’Unione europea e le Nazioni Unite, del 29 settembre 2020, per la prestazione di reciproco sostegno nell’ambito delle rispettive missioni e operazioni sul campo,
– vista la sua risoluzione del 1° marzo 2022 sull’aggressione russa contro l’Ucraina[6],
– vista la sua risoluzione del 7 aprile 2022 sulle conclusioni della riunione del Consiglio europeo del 24 e 25 marzo 2022, compresi i più recenti sviluppi della guerra in Ucraina e le sanzioni dell’UE contro la Russia nonché la loro attuazione[7],
– visto l’articolo 54 del suo regolamento,
– visto il parere della commissione per il commercio internazionale,
– vista la relazione della commissione per gli affari esteri (A9-0172/2022),
A. considerando che l’ordine globale è sempre più instabile, polarizzato e segnato da agende e posizioni strategiche contrapposte, nonché da un rischio crescente di frammentazione normativa e di concorrenza sulle norme di regolamentazione; che la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto sono sottoposti a minacce sempre maggiori in diverse regioni del mondo; che i difensori dei diritti umani e gli attivisti della società civile devono far fronte a minacce e rischi crescenti per il loro legittimo lavoro;
B. considerando che l’ordine multilaterale è stato costituito nell’intento di fronteggiare le sfide del nostro tempo, quali la fame e la povertà estrema, la disuguaglianza, il degrado ambientale, le malattie, gli shock economici e la prevenzione dei conflitti; che, nonostante gli importanti progressi compiuti, nell’ultimo decennio si è osservato un arretramento in diversi settori;
C. considerando che occorre rinnovare il contratto sociale e ripristinare la fiducia;
D. considerando che nel settembre 2015, attraverso l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, tutti i paesi si sono impegnati in un programma ambizioso volto a stabilire in che modo affrontare di concerto le sfide globali;
E. considerando che, se da un lato il multilateralismo resta il sistema organizzativo migliore per far fronte alle sfide globali, dall’altro occorre riconoscere le difficoltà registrate ai fini di una sua applicazione efficace;
F. considerando che il mondo è entrato in una nuova era multipolare con un elevato potenziale di turbolenze, conflittualità e instabilità, caratterizzata da una forte competizione geopolitica che porta con sé minacce e conflitti non tradizionali, come gli attacchi ibridi e informatici, la guerra ibrida e la disinformazione, che spesso si svolgono lontano dagli occhi del pubblico ma che hanno significative implicazioni per l’UE e la sicurezza globale, per reagire e far fronte ai quali non disponiamo di strumenti adeguati; che vi è il rischio di un divario tra le sfide globali in atto e la capacità dell’attuale sistema multilaterale di fornire soluzioni efficaci e inclusive;
G. considerando che, al contempo, l’ordine globale è sempre più interessato da questioni e sfide strategiche che richiedono un intervento a livello internazionale, inclusi un efficace dialogo strategico globale, la cooperazione e una convergenza di posizioni, al fine di mettere a punto soluzioni sostenibili in grado di produrre risultati, azioni coordinate e norme comuni nel quadro di un ordine basato su regole che consenta di raggiungere gli obiettivi in modo efficace nell’interesse di tutti e di promuovere i diritti umani e lo Stato di diritto; che tali norme dovrebbero favorire la pace internazionale, la stabilità e lo sviluppo sostenibile; che l’UE sostiene le leggi e le norme internazionali;
H. considerando che il mondo è diventato più interconnesso, rendendo gli attori sulla scena internazionale più interdipendenti e le sfide più complesse; che i conseguenti problemi multidimensionali richiedono un’azione collettiva, strutture flessibili e l’inclusione di tutte le parti interessate;
I. considerando che l’attuale ordine multilaterale deriva dall’ordine globale post-1945, che non necessariamente rispecchia appieno il mondo odierno dato che non tutti gli attuali attori globali sono stati adeguatamente presi in considerazione nella definizione del sistema multilaterale;
J. considerando che si registra un abbandono e un indebolimento delle politiche e delle norme globali in materia di controllo degli armamenti, disarmo e non proliferazione in un momento in cui le vendite di armi convenzionali e il livello di autonomia dei sistemi d’arma sono in aumento e in cui sono effettuati investimenti in nuove armi di distruzione di massa;
K. considerando che il multilateralismo, inteso come strumento pacifico di organizzazione delle relazioni tra Stati sovrani, è confrontato a sfide sempre maggiori in parte dovute ai cambiamenti del sistema internazionale, tra cui la comparsa di nuovi attori sulla scena globale e le minacce ibride da essi originate, le tensioni che derivano dalla natura delle istituzioni multilaterali e dall’esigenza di rinnovare istituzioni vecchie di decenni, il crescente divario tra l’opinione pubblica e le istituzioni, l’aumento dei sentimenti antiglobalizzazione, il declino delle potenze geopolitiche tradizionalmente dominanti e il conseguente declino delle libertà e della democrazia a livello globale; che la pandemia di COVID-19 e il suo impatto senza precedenti sulla comunità internazionale hanno rafforzato e accelerato questi cambiamenti; che il mondo si trova sulla soglia di una nuova era che rischia di mettere a repentaglio oltre settant’anni di progressi e di pace relativa, consolidando invece un’era di politica dell’uomo forte volta a pregiudicare l’ordine internazionale basato su regole e incentrato sul diritto internazionale e lo Stato di diritto, la responsabilità, la democrazia e i diritti umani, la parità di genere e la diversità; che la combinazione di impulsi populisti nazionali, obiettivi divergenti e mutevoli e mancanza di metodi di applicazione e responsabilità costringe il sistema multilaterale ad affrontare tre crisi correlate – di potere, di rilevanza e di legittimità – dovute a una mancanza di volontà politica e di coordinamento, soprattutto in Occidente;
L. considerando che la crisi del multilateralismo può essere un’opportunità per ripristinare il consenso relativo a un ordine internazionale basato sul multilateralismo e lo Stato di diritto tramite un’efficiente cooperazione, solidarietà e coordinamento; che l’UE dovrebbe sostenere le iniziative volte a integrare le opinioni della società civile nei processi decisionali in seno ai consessi multilaterali, quali le Nazioni Unite; che l’UE dovrebbe raccomandare l’istituzione di un’Assemblea parlamentare delle Nazioni Unite (UNPA) nell’ambito del sistema delle Nazioni Unite al fine di aumentare il carattere democratico, la responsabilità democratica e la trasparenza della governance globale;
M. considerando che, per far fronte a questa crisi multidimensionale e multiforme, occorre rilanciare rapidamente il multilateralismo; che le minacce alla pace, alla sicurezza, alle libertà fondamentali e alla democrazia, i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità, il degrado ambientale, la gestione del rischio di catastrofi, le sfide legate alla salute pubblica globale, il crescente protezionismo, la disinformazione, le ingerenze straniere, la parità di genere, lo sviluppo sostenibile e l’aggravamento della povertà e delle disuguaglianze a livello globale sono alcune delle sfide pressanti che il mondo oggi affronta; che soltanto attraverso un ordine multilaterale e una leadership politica rafforzati la comunità internazionale riuscirà a trovare risposte durevoli e sostenibili a tali sfide come pure alle sfide future;
N. considerando che per rivitalizzare e difendere il multilateralismo l’UE deve contribuire a mantenere vive e funzionanti le istituzioni multilaterali e le organizzazioni internazionali, cercando nel contempo una cooperazione più intensa con i partner che condividono gli stessi valori, al fine di combattere per i suoi valori e interessi; che tali coalizioni varieranno in funzione delle questioni e non dovrebbero minare le istituzioni esistenti; che l’UE dovrebbe adoperarsi per costruire coalizioni aperte piuttosto che gruppi esclusivi; che l’UE deve trovare nuovi modi per collaborare con i paesi del Sud del mondo ponendosi al loro stesso livello, come partner alla pari;
O. considerando che il cambiamento climatico e la pandemia di COVID-19 hanno dimostrato l’importanza globale e la preminenza strategica dei beni pubblici globali, tra cui un accesso inclusivo, sicuro e affidabile alla salute, all’aria e all’acqua pulite, al cibo e ad altre risorse, all’istruzione, alla tecnologia e al ciberspazio; che la pandemia di COVID-19 ci ha ricordato un fatto ovvio: di fronte a una pandemia, la nostra catena di sicurezza sanitaria è forte solo quanto il sistema sanitario più debole; che la COVID-19 è ovunque una minaccia per le persone e le economie di tutto il mondo; che l’accesso ai beni pubblici globali e le risposte strategiche che mirano a standardizzare e ampliare tale accesso in tutti i paesi e in tutte le comunità richiedono una cooperazione globale su obiettivi, norme minime comuni e un sostegno attivo per i paesi e le comunità più vulnerabili; che ciò impone un’agenda multilaterale efficace incentrata sui beni pubblici globali e su strutture di governance che rafforzino l’accesso a tali beni; che un efficace dialogo politico, la cooperazione e la garanzia di accesso ai beni pubblici globali non possono e non devono in nessun caso essere disaccoppiati dalla promozione e protezione dei diritti fondamentali e della dignità, così come dal rafforzamento del ruolo di tutte le persone, in particolare di quelle più vulnerabili; che la pandemia di COVID-19 ha dimostrato l’importanza del lavoro dell’OMS e della sua capacità di gestire la risposta alla pandemia in modo rapido ed efficace, evidenziando nel contempo preoccupazioni quali i tentativi di interferenza e manipolazione delle sue azioni a tal fine;
P. considerando che il terrorismo rimane una delle più gravi minacce alla pace e alla sicurezza internazionale;
Q. considerando che la crescente assertività dei regimi autoritari e totalitari e dei governi illiberali nelle sedi multilaterali e nelle organizzazioni internazionali, anche attraverso tentativi di indebolire e riscrivere le norme internazionali, come pure il loro forte coinvolgimento per quanto riguarda la gestione e i processi decisionali delle pertinenti organizzazioni internazionali e consessi multilaterali, possono tradursi in risposte strategiche asimmetriche, meno efficaci e parziali, eliminare la parità di condizioni per tutti i membri della comunità internazionale e dare luogo a un impegno molto più debole della comunità internazionale a favore della difesa e della promozione dei valori e dei diritti universali; che le agende individuali, le azioni unilaterali e la mancanza di impegno e sostegno a favore delle soluzioni multilaterali possono pregiudicare ulteriormente il multilateralismo quale principio organizzativo cardine per affrontare le sfide transnazionali; che, in tale contesto, è essenziale riaffermare il valore della governance basata su regole, della cooperazione internazionale, dell’impegno per i diritti fondamentali e di una reale parità di condizioni per tutti i membri della comunità internazionale; che le organizzazioni internazionali e i consessi multilaterali pertinenti saranno fondamentali per conseguire tali obiettivi; che tali obiettivi non solo avranno un più deciso impatto strategico positivo sulle sfide globali, ma permetteranno anche di ridurre e prevenire il rischio di conflitti;
R. considerando che è più importante che mai che l’UE investa nel rafforzamento delle organizzazioni multilaterali come una delle priorità della politica estera e di sicurezza comune (PESC) e della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC); che la bussola strategica dell’UE attribuisce grande importanza ai partenariati internazionali e multilaterali come uno dei pilastri fondamentali della PSDC;
S. considerando che è necessaria una cooperazione multilaterale tra partner che condividono gli stessi valori per affrontare le ingerenze straniere malevole;
T. considerando che la relazione del Segretario generale delle Nazioni Unite dal titolo “Our Common Agenda”, presentata all’Assemblea generale a settembre 2021, accolta dall’Assemblea generale nel novembre 2021 ed elaborata attraverso un ampio processo di consultazione con gli Stati membri dell’ONU, personalità di punta, giovani, società civile, portatori di interessi e cittadini, nonché il sistema delle Nazioni Unite e i suoi numerosi partner, conferma la necessità di un multilateralismo futuro più efficace, inclusivo, basato su regole e connesso; che ciò sarà essenziale per consentire al sistema delle Nazioni Unite e ad altri consessi multilaterali di continuare a essere una sede efficace per la consultazione e il processo decisionale a livello mondiale; che, in tale contesto, l’UE è in una posizione unica per aiutare le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali pertinenti a perseguire un processo di riforma e a imprimere nuovo slancio alla loro capacità di conseguire gli obiettivi e di interagire con i portatori di interessi, ad esempio i giovani o le comunità maggiormente colpite dai cambiamenti climatici, tra l’altro a livello locale e regionale; che, in tale contesto, l’UE dovrebbe cogliere l’opportunità di impegnarsi in modo costruttivo ed efficace con le potenze rivali, pur mantenendo una posizione ferma sui diritti e le libertà fondamentali, promuovere un modello politico e sociale fondato sui valori universali e perseguire una cooperazione e un coordinamento maggiori con i paesi che condividono gli stessi valori, al fine di consolidare il primato dei valori universali e dei diritti fondamentali e proporre soluzioni efficaci alle sfide globali; che la diplomazia parlamentare sarà un elemento fondamentale per rafforzare un multilateralismo basato su regole, inclusivo, connesso ed efficace;
U. considerando che l’UE e i suoi Stati membri restano pienamente impegnati a favore del multilateralismo, della governance globale, della promozione dei valori fondamentali delle Nazioni Unite quale parte integrante della politica esterna dell’UE, come pure dei tre pilastri del sistema delle Nazioni Unite: diritti umani, pace e sicurezza e sviluppo;
V. che l’UE e le Nazioni Unite continuano a lavorare a stretto contatto in oltre 170 paesi nell’intento di migliorare la protezione universale dei diritti umani, ridurre la fame e la malnutrizione, prevenire e superare le crisi, costruire società democratiche e inclusive, fornire servizi essenziali, promuovere la crescita verde e posti di lavoro dignitosi, nonché garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali;
W. considerando che il ruolo e gli strumenti del Parlamento nel campo della diplomazia parlamentale, della mediazione e del dialogo possono contribuire attivamente a rafforzare il multilateralismo;
X. considerando che il nuovo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale “Europa globale”, coniugato all’approccio “Team Europa” e alla strategia “Global Gateway”, conferisce all’UE e ai suoi Stati membri la capacità di mettere in comune le risorse in modo sinergico e di coordinare meglio l’assistenza, con un impatto positivo sull’azione esterna dell’UE, anche attraverso i consessi multilaterali, tenendo conto delle esigenze dei paesi partner, tra l’altro per mezzo di una cooperazione continua e rafforzata con le Nazioni Unite sul campo; che l’UE dovrebbe dare priorità alla fornitura di aiuti ai paesi che vantano una buona governance e un impegno a favore dei principi democratici e dei diritti umani; che il nuovo strumento finanziario Europa globale prevede un dialogo politico di alto livello tra la Commissione, il Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE) e il Parlamento sulla programmazione delle priorità, con la possibilità per il Parlamento di riconnettere tale politica e tale dialogo di programmazione alle sue attività di comunicazione e consultazione politica con i paesi terzi, rafforzando in tal modo la capacità dell’Unione di aiutare i pertinenti paesi terzi e di avere un impatto positivo sugli stessi attraverso le sue attività e la sua comunicazione nel campo della diplomazia parlamentare;
Y. considerando che, affinché l’UE parli con una sola voce, è necessario apportare modifiche sostanziali al processo decisionale in materia di affari esteri; che il processo decisionale all’unanimità non fa che ostacolare la capacità dell’Unione di interagire nella sfera internazionale come un attore forte; che il SEAE e gli Stati membri dovrebbero adottare la votazione a maggioranza qualificata in materia di politica estera quale forma più efficace di processo decisionale;
Ricostruire il multilateralismo sancito dai valori fondamentali dell’UE
1. accoglie con favore la comunicazione congiunta della Commissione e del VP/AR al Parlamento europeo e al Consiglio sul rafforzamento del contributo dell’UE al multilateralismo basato su regole; ritiene che tale comunicazione contribuisca in maniera molto diretta e imprima ulteriore slancio alla riflessione sulla direzione della politica estera dell’Unione dal punto di vista del suo importante, seppur più generale, impegno a favore di un multilateralismo efficace come definito nella strategia europea per la sicurezza del 2003, finalizzata a coniugare il valore e l’obiettivo di un multilateralismo efficace con un pragmatismo di principio e la necessità di promuovere e preservare gli interessi e i valori dell’UE quali sanciti nella strategia globale del 2016 per la politica estera e di sicurezza dell’Unione; rammenta che la strategia migliore per difendere il multilateralismo consiste nel ricostruirlo rendendolo più preminente, resiliente ed efficace;
2. sostiene quanto affermato nella comunicazione congiunta riguardo al fatto che “il Consiglio deve utilizzare le disposizioni del trattato che consentono l’astensione costruttiva e l’adozione di decisioni a maggioranza qualificata nella politica estera e di sicurezza comune”; sottolinea la necessità di ancorare il voto a maggioranza qualificata nelle questioni di politica estera nelle future modifiche dei trattati dell’UE, il che consentirebbe all’Unione di diventare un attore globale più efficace;
3. conviene con la Commissione e il VP/AR sulla necessità che l’UE si dimostri più assertiva nel perseguire i suoi interessi e nel promuovere i valori universali su cui è fondata e, pertanto, concorda sulla necessità che l’UE difenda e rafforzi tali valori, l’ordine basato su regole e il multilateralismo quale mezzo per assicurare condizioni di parità per la comunità internazionale, fornendo una piattaforma per un dialogo strategico, una cooperazione e una convergenza inclusivi e mettendo a punto risposte strategiche sostenute dalla comunità internazionale più generale e in grado di raggiungere realmente gli obiettivi prefissati;
4. sottolinea l’importanza fondamentale per l’UE di rafforzare la propria azione esterna e i propri strumenti diplomatici con i propri strumenti autonomi, incrementando la sua capacità di essere un attore globale e di “parlare con una sola voce” al fine di difendere più efficacemente il multilateralismo, ivi compresa la creazione di un’accademia diplomatica europea, come di recente richiesto dal Parlamento; rinnova la sua richiesta di includere il “nuovo Bauhaus europeo” quale nuovo strumento dell’azione esterna dell’UE nonché in quanto utile strumento culturale e di diplomazia pubblica, fondamentale per promuovere un ordine multilaterale basato sui valori e il rafforzamento dei partenariati internazionali;
5. pone l’accento sulla capacità dell’UE di mettere a punto norme di regolamentazione estremamente efficienti e inclusive per il suo mercato unico, ed è del parere che l’Unione dovrebbe anche mirare a promuovere tali norme nel quadro della sua azione esterna quale paradigma e contributo alla discussione su norme di regolamentazione globali efficaci; rammenta l’articolo 24 del trattato sull’Unione europea (TUE), secondo cui “gli Stati membri sostengono attivamente e senza riserve la politica estera e di sicurezza dell’Unione in uno spirito di lealtà e di solidarietà reciproca e rispettano l’azione dell’Unione in questo settore” e “si astengono da qualsiasi azione contraria agli interessi dell’Unione o tale da nuocere alla sua efficacia come elemento di coesione nelle relazioni internazionali”; esprime preoccupazione per le attività di alcuni Stati membri, come la conduzione di iniziative diplomatiche bilaterali con paesi terzi, che possono contravvenire alle disposizioni dell’articolo 24 TUE;
6. ritiene che l’UE debba continuare ad agire in qualità di strenuo difensore fondamentale del multilateralismo nel mondo, evitando le azioni che pregiudicano tali obiettivi; conclude, tuttavia, che l’UE deve reagire dinanzi a forze globali quali l’accresciuta frammentazione, la strumentalizzazione del commercio e il protezionismo, al fine di preservare i suoi vantaggi competitivi;
7. ritiene che l’Unione dovrebbe avvalersi degli sforzi volti a trovare soluzioni ai problemi globali, come i cambiamenti climatici, o a promuovere la stabilità e la pace quale punto di partenza per instaurare relazioni diplomatiche più ampie con i paesi terzi con i quali il dialogo e la cooperazione su altre questioni strategiche potrebbero non essere sempre immediatamente realizzabili;
8. invita l’UE ad adottare un approccio più assertivo e strategico nell’affrontare le crescenti minacce globali; sottolinea che, nel contesto di un panorama geopolitico in rapida evoluzione, il mondo si trova a un bivio e le istituzioni multilaterali rischiano di essere dominate da regimi non democratici; chiede un impegno deciso e basato sull’azione ai fini della tutela della democrazia e dei diritti fondamentali nei consessi multilaterali;
9. rammenta il ruolo di semplice osservatore che l’UE svolge nell’ambito di quasi tutte le organizzazioni internazionali e i consessi multilaterali e osserva che tale situazione non riflette né la portata delle competenze dell’UE né la crescente importanza delle organizzazioni regionali sovranazionali nel contesto del processo decisionale globale; è del parere che l’efficacia dell’UE sulla scena globale sia strettamente legata al suo status nei consessi e nelle organizzazioni multilaterali; invita pertanto gli Stati membri a trovare la volontà politica di rafforzare la posizione dell’UE in seno alle organizzazioni e ai consessi multilaterali e a ottenere il sostegno dei paesi terzi in vista di un tale cambiamento di status, affinché l’Unione possa realmente tenere fede al proprio impegno di difendere il multilateralismo in modo efficace;
Rafforzare le Nazioni Unite e la partecipazione dell’Unione europea al loro sistema
10. ribadisce il suo sostegno incondizionato al programma di riforme presentato dal Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres e sottolinea la necessità di ulteriori progressi, soprattutto per quanto riguarda l’inclusione delle donne, dei giovani e delle persone in situazioni vulnerabili, così come la sensibilizzazione in merito all’intersettorialità nelle strutture delle Nazioni Unite; sottolinea l’importanza di un sistema delle Nazioni Unite che possa continuare a onorare efficacemente gli impegni assunti; pone l’accento sul valore della visione del Segretario generale delle Nazioni Unite basata su “una sola ONU” per il sistema delle Nazioni Unite, secondo cui le varie agenzie e componenti dell’Organizzazione possono realmente interagire e operare di concerto sulla base di un’unica struttura gestionale e di bilancio e consolidare il conseguimento degli obiettivi delle Nazioni Unite; sottolinea in particolare il ruolo rafforzato dei coordinatori residenti delle Nazioni Unite, previsto dalla riforma del sistema di sviluppo delle Nazioni Unite, e ritiene che i coordinatori residenti, che attualmente operano in oltre 130 paesi, non solo dovrebbero assumere un ruolo guida nel coordinare l’attuazione dei programmi dell’ONU sul campo per rafforzare l’unità dell’azione dell’Organizzazione, ma dovrebbero anche interagire con le delegazioni dell’UE nei pertinenti Stati membri dell’ONU e consultarle da vicino, così da perseguire sinergie e un rafforzamento reciproco con i programmi geografici e tematici dell’UE per tali paesi;
11. ribadisce che l’UE e l’ONU dovrebbero collaborare strettamente a livello di quartier generale e nelle regioni e nei paesi dove forniscono assistenza per scambiarsi analisi e allineare la pianificazione politica e programmatica, al fine di massimizzare il loro impatto sul benessere delle persone e del pianeta; ricorda che l’UE può rafforzare notevolmente la portata e l’impatto dei programmi dell’ONU nei paesi terzi e può definire la propria programmazione e assistenza in modo sinergico così da rafforzarne anche gli effetti in linea con gli obiettivi dell’Organizzazione; sottolinea quindi il valore di una stretta consultazione e cooperazione tra l’UE e l’ONU e invita la Commissione, il SEAE e le delegazioni dell’UE nei paesi terzi a rivolgersi all’ONU consultandola attivamente in merito alle attività strategiche e programmatiche di quest’ultima per il periodo 2021-2027 e oltre; invita le Nazioni Unite a consultare regolarmente l’Unione presso la sede principale dell’ONU ma anche sul campo nei paesi terzi;
12. è del parere che l’UE e l’ONU dovrebbero tenere vertici annuali, prevedendo la possibilità che il Segretario generale dell’ONU conferisca con il Consiglio, la Commissione, il SEAE e il Parlamento europeo; invita l’ONU a garantire una presenza continua di suoi interlocutori di alto livello presso il Parlamento europeo al fine di promuovere ulteriormente il dialogo politico strutturato e coeso e dare maggiore visibilità agli sforzi profusi dall’ONU; sottolinea la necessità di migliorare il funzionamento politico dell’ONU, chiedendo un legame più saldo tra questa e le organizzazioni regionali, come sottolineato dal Segretario generale dell’ONU Guterres; sottolinea la necessità di rafforzare il coordinamento tra le agenzie delle Nazioni Unite e le istituzioni finanziarie internazionali tramite il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC); sostiene le proposte del Segretario generale dell’ONU Guterres le quali mirano a conferire ai giovani e alla società civile una presenza più forte all’interno del sistema ONU;
13. sottolinea che, affinché l’UE diventi un partner globale più efficace in grado di difendere l’ordine multilaterale, occorre rafforzare la credibilità del ruolo dell’UE di agire in modo deciso e tempestivo nel garantire la sicurezza; invita pertanto il Consiglio e la Commissione a valutare, indagare e sviluppare in modo approfondito opzioni per la creazione di unità militari multinazionali, che sarebbero stazionate in modo permanente e si addestrerebbero insieme;
14. invita il Segretario generale delle Nazioni Unite a intensificare i suoi sforzi nell’attuazione della strategia sulla parità di genere delle Nazioni Unite, quale strumento fondamentale per garantire una rappresentanza equa delle donne all’interno del sistema delle Nazioni Unite a tutti i livelli gerarchici; rammenta che dalla creazione delle Nazioni Unite nel 1945 nessuna donna è stata nominata Segretario generale; sottolinea l’esigenza diffusa di un’equa rappresentanza delle donne e dei gruppi emarginati, così come di una maggiore diversità all’interno delle organizzazioni internazionali; sostiene con forza l’agenda in materia di giovani, pace e sicurezza e il suo obiettivo di dare più voce ai giovani nei processi decisionali a livello locale, nazionale, regionale e internazionale;
15. è del parere che l’Unione europea dovrebbe identificare gli organismi delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni multilaterali che svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere il dialogo politico, la convergenza e soluzioni strategiche alle sfide globali e la creazione di norme; dovrebbe definire obiettivi chiari e priorità precise per il dialogo e il sostegno, anche finanziario, a tali enti e organizzazioni; ricorda, a questo proposito, che l’UE e i suoi Stati membri sono già i principali finanziatori dell’ONU e di molte delle sue agenzie e programmi, ma che questo impegno e sostegno all’ONU non sempre si traduce in un maggiore impatto da parte dell’UE, dei suoi Stati membri e dei partner che condividono gli stessi valori nelle agenzie chiave dell’ONU o in sedi multilaterali, il che è particolarmente preoccupante in un momento di crescente assertività di regimi non democratici, come la Russia, in tali sedi;
16. sottolinea la crescente importanza geopolitica degli standard, soprattutto tecnologici, ed esorta l’UE ad agire in maniera strategica per diventare una superpotenza in grado di definire gli standard nell’ambito dei consessi multilaterali;
17. invita l’UE e i suoi Stati membri nonché i partner che condividono gli stessi valori a rafforzare ulteriormente il loro coordinamento per quanto riguarda il sostegno congiunto alle candidature per le posizioni apicali nelle sedi multilaterali; pone l’accento sull’esigenza di coordinarsi con partner di altre regioni del mondo che condividono gli stessi valori e, alla luce dell’importanza del principio dell’equa distribuzione geografica delle posizioni apicali, di mantenere una forte attenzione sui valori democratici;
18. sottolinea a questo proposito il ruolo chiave che l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) sta svolgendo come pilastro della sicurezza europea e chiede che venga ulteriormente rafforzato l’approccio globale dell’organizzazione in materia di sicurezza;
19. invita l’UE a collaborare con le Nazioni Unite, le organizzazioni regionali e i consessi internazionali, ad esempio il G7 e il G20 e coalizioni ad hoc, e ad adoperarsi al loro interno per affrontare le sfide globali presenti e future;
20. invita la Commissione e il VP/AR a sviluppare ulteriormente la loro strategia sul multilateralismo, anche attraverso linee guida regolarmente aggiornate sulle modalità da seguire in diverse sedi, coprendo questioni come la riforma del sistema delle Nazioni Unite e un ruolo più centrale o una rappresentanza formale dell’UE, e una visione per un nuovo ordine globale da configurare in modo tale da rivitalizzare il multilateralismo; ritiene che l’UE avrà bisogno di stringere alleanze con partner che condividono gli stessi valori per promuovere la cooperazione multilaterale in una varietà di consessi, ma che queste alleanze non coinvolgeranno sempre gli stessi attori, mentre l’obiettivo deve essere sempre quello di sostenere un sistema di governance globale efficace e basato su regole;
21. ribadisce le sue posizioni sulla guerra di aggressione russa contro l’Ucraina espresse in precedenti risoluzioni;
22. condanna con la massima fermezza la guerra di aggressione della Federazione russa contro l’Ucraina, nonché il coinvolgimento della Bielorussia in tale guerra, e chiede che la Russia cessi immediatamente tutte le attività militari in Ucraina e ritiri incondizionatamente tutte le forze e attrezzature militari dall’intero territorio dell’Ucraina riconosciuto a livello internazionale; sottolinea che questa aggressione militare e questa invasione costituiscono una grave violazione del diritto internazionale; ritiene che l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia costituisca un attacco non solo contro un paese sovrano ma anche contro i principi e i meccanismi di cooperazione e di sicurezza in Europa e contro l’ordine internazionale fondato su regole, quale stabilito dalla Carta delle Nazioni Unite;
23. accoglie con favore la sospensione della Russia dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite (UNHRC); accoglie con favore le decisioni di alcune organizzazioni internazionali, in particolare nel settore della cultura e dello sport, di sospendere la partecipazione della Russia; invita i leader dell’UE e i leader di altri Stati a escludere la Russia dal G20 e da altre organizzazioni multilaterali di cooperazione, quali l’Organizzazione mondiale del commercio, l’UNESCO e altri, il che costituirebbe un segnale importante del fatto che la comunità internazionale non tornerà a lavorare come di consueto con questo Stato aggressore;
24. sottolinea che la piena ed efficace attuazione delle sanzioni esistenti in tutta l’UE e da parte degli alleati internazionali dell’UE deve costituire adesso una priorità; invita l’UE a ricorrere ai forum multilaterali per garantire l’efficacia di tali sanzioni;
25. chiede un embargo totale e immediato sulle importazioni russe di petrolio, carbone, combustibile nucleare e gas e sollecita ad abbandonare completamente i progetti Nordstream 1 e 2 e a presentare un piano volto a continuare a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico dell’UE nel breve termine; invita l’UE a garantire il sostegno, attraverso forum multilaterali, ai paesi terzi che desiderano attuare un embargo sulle importazioni russe di energia;
26. accoglie con favore la capacità dell’UE e dei suoi Stati membri di lavorare in modo coordinato e di presentare posizioni unificate dinanzi al sistema delle Nazioni Unite, con particolare riferimento all’Assemblea generale, al Consiglio di sicurezza e al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite; loda in tal senso i preziosi sforzi di coordinamento profusi dalle delegazioni dell’Unione europea presso le Nazioni Unite a New York e Ginevra; ritiene che tale approccio unificato e sinergico dovrebbe essere replicato in ciascun organismo e agenzia dell’ONU o altra organizzazione internazionale, così che l’Unione europea possa operare e conseguire obiettivi con un’unica voce e in tutte le istanze dei consessi multilaterali; lamenta che il Consiglio di sicurezza sia costantemente incapace di prendere decisioni e di conseguenza non sia efficace nel rispondere a crisi come quelle in Ucraina, Siria, Etiopia e Sudan, come lo è stato in altre crisi in passato, e che ciò abbia avuto un impatto negativo sulla prevenzione, la gestione e la risoluzione di queste crisi a causa dell’ampio uso del diritto di veto; sottolinea che è indifendibile che uno Stato possa bloccare gli interventi laddove sono commessi genocidi, crimini contro l’umanità o crimini di guerra;
27. esorta l’ONU a nominare il suo inviato speciale in Libia, visto che la posizione è vacante dal novembre 2021 e che il processo democratico in Libia rimane a un punto di svolta;
28. si rammarica del fatto che nel 2022 soltanto due Stati membri dell’UE faranno parte del Consiglio di sicurezza; ritiene che l’UE e gli Stati membri dovrebbero promuovere una riflessione sui termini di una riforma del Consiglio di sicurezza che possa ripristinare la capacità di quest’ultimo di affrontare le crisi in modo tempestivo ed efficace, limitando attentamente il diritto di veto e modificando accuratamente la composizione del Consiglio di sicurezza affinché rifletta meglio il mondo di oggi;
29. ribadisce il suo punto di vista a tal riguardo, ossia che l’Unione europea e i suoi Stati membri dovrebbero collaborare allo scopo di pervenire a un ampio consenso sulla riforma del Consiglio di sicurezza, tra le altre cose prevedendo un seggio permanente per l’UE in aggiunta ai seggi già detenuti da Stati membri dell’UE; incoraggia gli Stati membri dell’UE a non competere tra loro nell’assegnazione dei seggi al Consiglio di sicurezza;
30. esprime preoccupazione riguardo all’erosione dell’attuale sistema di controllo degli armamenti e di disarmo e dei relativi strumenti giuridici; sostiene tutti gli sforzi volti a reinserire l’agenda in materia di controllo degli armamenti e disarmo nelle riflessioni a livello internazionale, anche ridando slancio alla conferenza sul disarmo; invita l’UE e i suoi Stati membri a rivedere e aggiornare la strategia dell’UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa per tener conto dei recenti sviluppi geopolitici, tecnologici e giuridici e fornire una base aggiornata e ambiziosa per l’impegno multilaterale dell’UE per la non proliferazione e il disarmo; esprime preoccupazione per lo sviluppo di nuove tecnologie militari, ad esempio intelligenza artificiale (IA), armamenti dello spazio extra-atmosferico, biotecnologie e armi ipersoniche, e sostiene attivamente gli sforzi e le nuove iniziative miranti a interrompere i relativi programmi in atto sugli armamenti da parte di alcuni paesi membri dell’ONU; sostiene le attività del gruppo di lavoro sullo spazio extra-atmosferico della Commissione sul disarmo delle Nazioni Unite per quanto riguarda l’attuazione pratica delle misure di trasparenza e di rafforzamento della fiducia nelle attività dello spazio extra-atmosferico;
31. sostiene l’iniziativa del Segretario generale delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace basata sull’aggiornamento del partenariato UE-ONU relativo alla gestione delle crisi e alle operazioni di pace e sull’esame delle possibilità di nuovi partenariati, tra cui UE-ONU-Unione africana e la cooperazione con altre organizzazioni regionali; ribadisce il ruolo cruciale che le donne svolgono nella mediazione dei conflitti e nelle missioni di mantenimento della pace e ricorda la loro scarsa presenza a tutti i livelli all’interno dell’ONU, dell’UE e di altre organizzazioni e missioni multilaterali;
32. invita l’UE e i suoi Stati membri a migliorare le loro capacità per quanto riguarda la condivisione delle informazioni, la consultazione e il coordinamento su strategie, politiche e posizioni, anche negli organi direttivi e nei consigli di amministrazione degli organismi multilaterali in cui l’Unione non è rappresentata direttamente, a partire dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite; condivide il punto di vista del VP/AR e della Commissione, e cioè che l’Unione europea dovrebbe introdurre meccanismi di coordinamento in tutte le istituzioni, comprese le istituzioni finanziarie internazionali; ritiene che la stessa capacità di coordinamento dovrebbe essere estesa ai consigli di amministrazione di tutti gli organismi delle Nazioni Unite;
33. ritiene che il nuovo strumento finanziario Europa globale e l’approccio collegiale (Team Europa) all’assistenza e alla programmazione geografica e tematica, nonché la strategia “Global Gateway” sul collegamento dello sviluppo delle infrastrutture, offrano un’opportunità unica per definire un’agenda interistituzionale comune che rifletta e valorizzi debitamente i contributi degli Stati membri dell’UE, in modo da aggiungere valore all’approccio multilaterale alle sfide e alle crisi nel mondo e rafforzare la capacità di leva dell’UE e dei suoi Stati membri, anche nelle sedi multilaterali; ribadisce il proprio impegno a favore di un approccio geografico equilibrato e orientato alle priorità nelle azioni, nell’assistenza e nei programmi dell’UE intrapresi oltre i confini dell’Unione;
34. avverte che i tentativi di governi illiberali o di regimi autoritari e totalitari, come la Cina, di ottenere e consolidare l’influenza finanziando organizzazioni internazionali sollevano la questione dell’antagonismo finanziario nei forum multilaterali e richiedono una riflessione a livello globale e dell’UE su come garantire l’indipendenza e l’efficacia delle organizzazioni internazionali e dei forum multilaterali pertinenti, utilizzando l’intera gamma di strumenti a disposizione delle istituzioni dell’UE, tra cui, quando necessario e pertinente, un finanziamento adeguato e sostenibile dell’UE, nonché finanziamenti da altre fonti; ricorda che i ritardi nel pagamento dei contributi accertati da parte di diversi Stati membri hanno effetti estremamente negativi sul lavoro delle organizzazioni internazionali e sono pertanto inaccettabili;
35. ricorda che l’assistenza umanitaria e gli aiuti allo sviluppo dell’UE ai paesi terzi sono molto spesso convogliati attraverso il sistema delle Nazioni Unite; sostiene questo partenariato tra l’UE e le Nazioni Unite, ma invita l’UE a garantire una maggiore visibilità del suo ruolo e dei suoi contributi specifici all’interno delle Nazioni Unite; sottolinea in tal senso l’importanza di realizzare, a livello dell’UE, una valutazione approfondita dei partenariati UE-ONU esistenti e di quelli previsti, al fine di accertare se vi sia un’adeguata visibilità del contributo dell’Unione, se il denaro dei contribuenti sia impiegato in maniera efficace in linea con i valori dell’UE e se i ruoli apicali conferiti a quest’ultima e ai suoi Stati membri siano commisurati al forte impegno dell’UE e alla sua dedizione a favore del sistema delle Nazioni Unite; invita la Commissione e il SEAE a effettuare tale revisione e a conferire con il Parlamento europeo sui risultati della stessa e su come procedere per far sì che il contributo, anche finanziario, l’impegno e la dedizione dell’Unione al sistema dell’ONU siano adeguatamente riconosciuti;
36. sottolinea che il sostegno dell’UE alle organizzazioni internazionali e la sua presenza nei consessi multilaterali dovrebbero essere visibili ai cittadini degli Stati membri dell’Unione; invita il VP/AR a lanciare una campagna di informazione in tutta l’Unione sul sostegno che l’UE offre alle organizzazioni internazionali, nonché sulle sue attività e sugli obiettivi della sua presenza nei consessi multilaterali; invita ugualmente la Commissione, il SEAE e gli Stati membri a promuovere il ruolo attivo dell’UE nei consessi multilaterali e a fornire maggiori informazioni sui contributi e i successi dell’UE in seno alle organizzazioni internazionali, anche tramite narrazioni, posizioni e dichiarazioni comuni in merito alle risoluzioni dell’ONU;
37. sottolinea la necessità che gli Stati membri intensifichino il coordinamento sui fondi e sui programmi nell’ONU, individuando gli obiettivi fondamentali e perseguendo un approccio congiunto per l’orientamento dei consigli direttivi; sottolinea l’importanza di garantire la trasparenza e la responsabilità nei finanziamenti e nella spesa delle organizzazioni multilaterali;
38. elogia il lavoro svolto dall’Alleanza per il multilateralismo come rete informale di paesi uniti dalla convinzione che un ordine multilaterale basato su regole sia l’unica garanzia affidabile per la pace e la stabilità a livello internazionale e che le nostre sfide comuni possano essere risolte solo tramite la cooperazione;
Ricostruire il multilateralismo attraverso migliori partenariati globali per perseguire obiettivi comuni
39. sottolinea la necessità di adoperarsi per un multilateralismo efficace, inclusivo, orientato ai risultati e basato sui valori, nell’ambito del quale i governi, la società civile, gli attori religiosi, il settore privato, il mondo accademico e altri portatori di interessi possano collaborare efficacemente per servire valori e interessi globali e raggiungere gli obiettivi a livello mondiale; riconosce l’importanza di riconciliare i due obiettivi fondamentali dell’UE di migliorare la visibilità e l’influenza dell’Unione quale attore globale e di sostenere il ruolo dei forum multilaterali; ricorda la necessità di affrontare e gestire tali tensioni e di mettere a punto una posizione assertiva e di principio tra questi due obiettivi, in linea con i valori, le idee e gli interessi chiave dell’Unione; osserva che, nonostante le apparenti tensioni fra di essi, questi due fondamentali obiettivi europei offrono anche nuove opportunità, dal momento che una maggiore autonomia strategica dell’Unione può consentire a quest’ultima di stringere alleanze con i suoi partner bilaterali nel contesto dei negoziati multilaterali e anche di promuovere e difendere gli impegni multilaterali durante i negoziati bilaterali; invita l’UE e gli Stati membri a difendere in modo attivo e coerente il multilateralismo e le pertinenti istituzioni multilaterali ogni volta che questi sono minati in qualsiasi modo o forma;
40. rimarca l’importanza di una persistente cooperazione multilaterale in questioni di sicurezza e difesa; sottolinea che il lavoro del partenariato UE-NATO e la cooperazione UE-OSCE si fondano sul sostegno comune ai valori centrali condivisi della democrazia, della libertà, del rispetto dei diritti umani e della dignità umana, dello Stato di diritto e della promozione della pace e della cooperazione internazionale, proteggendo nel contempo l’ordine internazionale basato su regole; invita gli Stati membri dell’UE e i membri della NATO che non l’abbiano ancora fatto ad aderire alle iniziative europee di sicurezza e difesa, al fine di integrare e rafforzare ulteriormente la cooperazione comune;
41. sottolinea che il multilateralismo e qualsiasi riforma del sistema attuale dovrebbero concentrarsi anche su una maggiore trasparenza e responsabilità, nonché sul coinvolgimento di attori non statali, per contribuire a ripristinare la fiducia delle persone in tali istituzioni e conferire a queste ultime maggiore legittimità; sottolinea la necessità di affrontare le sfide volte a prevenire e combattere i flussi finanziari illeciti e a rafforzare la cooperazione internazionale e le buone pratiche sulla restituzione e sul recupero dei beni, anche attraverso misure più efficaci intese ad attuare gli obblighi vigenti nel quadro della Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione e della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale; rimarca l’esigenza di attuare misure efficaci, inclusive e sostenibili per prevenire e combattere la corruzione nel quadro dell’Agenda 2030; evidenzia la necessità di semplificare la lotta ai flussi finanziari illeciti a livello internazionale;
42. sottolinea l’importanza di continuare a cercare alleati e partner che condividono gli stessi valori nelle organizzazioni internazionali e nei consessi multilaterali per consolidare una coalizione di paesi legati dagli stessi principi e impegnati a favore degli stessi valori e obiettivi, di un dialogo politico e di un’efficace cooperazione a livello globale; rimarca la necessità di un accordo tra UE e Regno Unito in materia di politica estera e cooperazione di sicurezza, da aggiungere come allegato all’accordo sugli scambi commerciali e la cooperazione UE-Regno Unito, che consenta a entrambe le parti di confrontarsi meglio con le sfide comuni in materia di sicurezza globale e politica estera; sottolinea che un tale accordo contribuirebbe anche ad agevolare la cooperazione in seno alle organizzazioni multilaterali, in particolare le Nazioni Unite, tenendo presenti i numerosi valori e interessi condivisi dalle due parti;
43. sottolinea la particolare importanza non solo dei partner transatlantici o europei tradizionali come gli Stati Uniti e il Canada, nonché del Regno Unito, dei Balcani occidentali e di altri paesi del vicinato meridionale e orientale, ma anche di altri alleati democratici che condividono gli stessi principi in America latina, nella regione indo-pacifica e in Africa, che possono creare in partenariato un settore più ampio di valori e norme comuni e un impegno a promuovere risposte globali alle sfide globali nonché una più ampia coalizione internazionale di partner che condividono gli stessi valori; sottolinea, a questo proposito, l’importanza di incrementare il dialogo e la cooperazione con i paesi africani che condividono gli stessi valori e di sostenerli nella costruzione di un futuro per l’Africa basato sulla democrazia, l’inclusione e la prosperità, pur tenendo presente la necessità di affrontare le sfide e le minacce alla sicurezza derivanti dal cambiamento climatico, dal terrorismo e dalla criminalità organizzata;
44. sottolinea che le relazioni dell’UE con l’Unione africana (UA) e con l’America latina e i Caraibi hanno un valore intrinseco in sé e rivestono inoltre un’importanza fondamentale per un multilateralismo rinnovato; sottolinea che, nella loro dichiarazione congiunta dal titolo “Africa ed Europa: due continenti con una visione comune per il 2030”, l’Unione europea e l’Unione africana si sono impegnate a collaborare per promuovere un multilateralismo efficace nel contesto dell’ordine internazionale basato su regole, con le Nazioni Unite al centro, e ad adoperarsi per giungere a posizioni maggiormente convergenti nei consessi multilaterali, al fine di ridurre le disuguaglianze globali, rafforzare la solidarietà, combattere i cambiamenti climatici e ottenere migliori risultati in materia di “beni pubblici globali”, in linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e con l’agenda dell’Unione africana 2063;
45. sostiene pertanto gli sforzi profusi dal VP/AR, dal Consiglio e dalla Commissione per consolidare ulteriormente il partenariato dell’Unione con i paesi dell’Unione africana e la comunità degli Stati dell’America latina e dei Caraibi; sottolinea l’importanza di promuovere la convergenza di posizioni in seno all’ONU e ad altre sedi multilaterali tra l’UE e i paesi candidati all’adesione e i paesi partner; invita l’UE a rafforzare la sua capacità di assistere i partner e i paesi che condividono gli stessi valori, anche attraverso il rafforzamento delle capacità, la condivisione delle conoscenze nonché le attività di formazione e gemellaggio, così che possano impegnarsi più efficacemente nel sistema multilaterale, nonché attraverso uno scambio di conoscenze che consenta anche di trarre insegnamenti dalle esperienze dei partner; ribadisce l’importanza di rafforzare gli attuali consessi multilaterali con i partner che condividono gli stessi valori, in particolare i vertici tra l’Unione europea e la Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici;
46. sottolinea la necessità di una cooperazione fra l’UE e l’ASEAN quale strumento per affrontare le sfide comuni nella regione Asia-Pacifico; sottolinea la necessità di potenziare il ruolo delle organizzazioni regionali nel sistema ONU proponendo un vertice annuale dei capi delle organizzazioni regionali;
47. esorta la Commissione e il SEAE a proporre nuove iniziative per rispondere ai rischi per la sicurezza legati al clima, promuovendo al contempo il Green Deal europeo nelle sedi internazionali; ritiene che l’UE debba sostenere ambiziosi obiettivi di riduzione della CO2 nei paesi terzi e sottolinea la necessità di porre la diplomazia climatica al centro dell’azione esterna dell’Unione per promuovere la pace e la sicurezza globali;
48. appoggia l’instancabile attività di sostegno dell’Unione europea a favore dei diritti umani universali e delle libertà fondamentali e di difesa degli stessi, il suo solido sostegno all’universalizzazione del diritto internazionale dei diritti umani, il suo supporto attivo per le sedi ONU competenti in materia di diritti umani e il ricorso alle stesse per affrontare pressanti questioni riguardanti i diritti umani, il suo saldo sostegno al rafforzamento dei meccanismi di responsabilità e di giustizia internazionale e la sua lotta contro l’impunità e per il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale degli Stati; sottolinea, a tal proposito, il sostegno dell’UE ai confini internazionali consolidati e riconosciuti e respinge qualsiasi tentativo di modificarli con la forza;
49. sostiene altresì il VP/AR e la Commissione nella loro impresa volta a garantire che l’azione dell’UNHRC sia più efficace e che quest’ultimo ponga efficacemente e rapidamente rimedio a tutti i problemi inerenti ai diritti umani e alle situazioni nazionali in modo credibile e senza pregiudizi, assicurando al contempo sinergie con le altre sedi multilaterali impegnate nella tutela dei diritti umani;
50. esorta a cercare la maggiore imparzialità possibile in seno agli organismi legati alla difesa dei diritti umani e a tutelarli dalle possibili ingerenze degli Stati noti per le loro violazioni dei diritti umani; insiste pertanto sulla necessità di definire norme chiare sul rispetto dei diritti umani, dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali cui adempiere per essere accettati come membri dell’UNHRC, e ritiene che l’UE dovrebbe essere più proattiva al riguardo e sostenere una riforma globale dell’UNHRC;
51. rende omaggio al lavoro svolto dall’Alto Commissario dell’ONU per i diritti umani ed è del parere che l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani offra opportunità uniche per impegnarsi in un dialogo e una cooperazione efficaci su come semplificare e rafforzare la capacità del sistema dei diritti umani dell’ONU di raggiungere i suoi obiettivi, anche attraverso un maggiore controllo pubblico dei membri dell’UNHRC e dell’obbligo per i candidati all’UNHRC di assumere impegni dinanzi all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, come proposto dal VP/AR e dalla Commissione nella loro comunicazione congiunta; accoglie con favore l’avvio, il 12 ottobre 2021, di un dialogo strategico annuale con l’ONU;
52. osserva che le risorse finanziarie assegnate alle attività del Commissario dell’ONU per i diritti umani sono manifestamente insufficienti e che molti paesi stanno tentando di ridurle, mentre l’UE chiede da tempo di aumentare i finanziamenti per l’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani; accoglie con altrettanto favore le iniziative e le attività dell’UE in materia di diritti umani intraprese in seno al Terzo comitato dell’Assemblea generale dell’ONU e al suo Consiglio di sicurezza, nonché la cooperazione tra l’Unione e le Nazioni Unite su numerose questioni tematiche e nazionali riguardanti i diritti umani;
53. chiede la creazione di maggiori sinergie fra le raccomandazioni del meccanismo di revisione periodica universale e le revisioni nazionali volontarie effettuate nel contesto degli OSS e di collegarle alla programmazione di progetti specifici dell’UE sui diritti umani; esorta l’UE e i suoi Stati membri a intensificare i loro sforzi contro i tentativi dei paesi autoritari di creare una contronarrazione per modificare l’interpretazione dei diritti umani dando priorità ai diritti collettivi su quelli individuali; invita l’UE a sostenere le attività delle ONG e dei difensori dei diritti umani presso l’UNHRC, che sono sempre più soggetti a pressioni e minacce da parte degli Stati autoritari;
54. deplora l’abuso del Consiglio dei diritti umani dell’ONU da parte di regimi autoritari e totalitari che continuano a usarlo per i propri fini, in particolare per comprometterne il funzionamento e corrodere il regime di norme in materia di diritti umani; chiede che l’UE e i suoi Stati membri sostengano una riforma globale dell’UNHRC;
55. sottolinea la necessità urgente di applicare pienamente e integrare in maniera sistematica le questioni di genere e il piano d’azione dell’Unione europea sulla parità di genere III (GAP III) in tutte le azioni esterne dell’UE; invita l’UE e i suoi Stati membri a esercitare un ruolo guida nell’attuazione della risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 1325 (2000) sulle donne, la pace e la sicurezza; sottolinea che le donne svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione dei conflitti, nei negoziati di pace, nella costruzione e nel mantenimento della pace, nella risposta umanitaria e nella ricostruzione post-bellica; rimarca pertanto la necessità che l’UE garantisca un’equa partecipazione delle donne e il loro pieno coinvolgimento in tutti gli sforzi volti a mantenere la pace e la sicurezza, integrando al contempo una prospettiva di genere in tutte le sue azioni esterne;
Un maggior coinvolgimento del Parlamento europeo
56. ricorda che, affinché il multilateralismo basato su regole, efficace, orientato ai risultati e connesso possa prosperare, è importante coinvolgere i parlamenti democraticamente eletti al fine di garantire un più ampio accesso a una vasta gamma di portatori di interessi, nonché estendere il dialogo e la cooperazione a enti non statali quali i governi regionali, i comuni, le università, la società civile e il settore economico; sostiene le iniziative internazionali che chiedono la piena partecipazione di Taiwan in qualità di osservatore alle riunioni, ai meccanismi e alle attività degli organismi multilaterali, tra cui l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), l’Organizzazione per l’aviazione civile internazionale (ICAO), l’Organizzazione internazionale della polizia criminale (INTERPOL) e la convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC); ricorda che i parlamenti democraticamente eletti possono dare visibilità e mezzi per l’autonomia alle voci che sostengono il multilateralismo quale via maestra per efficaci risposte strategiche a beneficio dell’umanità, e possono garantire ulteriormente la sussistenza del necessario legame tra le organizzazioni internazionali e i consessi multilaterali decisionali, da un lato, e i cittadini, dall’altro;
57. ritiene che l’UE dovrebbe promuovere la creazione di un organo nel contesto del sistema dell’ONU al fine di aumentare il carattere democratico, la responsabilità democratica e la trasparenza della governance globale;
58. pone l’accento sul ruolo sinergico che il Parlamento può svolgere nelle sue regolari attività di sensibilizzazione politica e strategica dei parlamenti degli Stati membri dell’UE e dei paesi terzi, poiché tali attività possono consolidare ed ampliare ulteriormente la coalizione dei paesi che condividono gli stessi valori, nelle organizzazioni multilaterali e nei consessi multilaterali, e aumentare la sua capacità di avere un impatto positivo; ritiene che si dovrebbe riflettere sulla possibilità di istituire una delegazione del Parlamento presso le Nazioni Unite, con particolare attenzione all’Assemblea generale dell’ONU e ad altre dimensioni parlamentari delle organizzazioni internazionali e dei consessi multilaterali, al fine di rafforzare i legami e il dialogo parlamentare con il sistema dell’ONU e altri pertinenti consessi multilaterali, assicurando al contempo un dialogo democratico e una discussione strategica al livello interistituzionale dell’Unione;
59. sottolinea che l’UE dovrebbe sostenere iniziative volte a migliorare l’integrazione delle opinioni della società civile nel processo decisionale delle Nazioni Unite; chiede l’istituzione di nuovi consessi all’interno del sistema delle Nazioni Unite che consentano alla società civile di avviare un dialogo politico con le Nazioni Unite e che quelli già esistenti siano utilizzati in modo efficace;
60. ritiene che gli uffici del Parlamento europeo nelle città in cui hanno sede gli organismi dell’ONU o le organizzazioni internazionali pertinenti per l’azione esterna dell’Unione dovrebbero comunicare con tali organismi e organizzazioni e occuparsi delle loro attività, così da consolidare il nesso tra gli sforzi, gli impegni e le visioni concernenti il multilateralismo dell’UE e del Parlamento; è del parere che dovrebbe esserci una riflessione su come il Parlamento possa massimizzare le sinergie tra le delegazioni interparlamentari, le commissioni e i servizi parlamentari dedicati all’osservazione delle elezioni e al sostegno per la democrazia, così da rafforzare ulteriormente l’azione esterna dell’Unione attraverso le attività di tali organi parlamentari; sottolinea l’importanza del lavoro dell’Unione interparlamentare;
61. esprime il suo sostegno al ruolo del Parlamento nel rafforzamento delle attività parlamentari, di sviluppo delle capacità e nel sostegno internazionale alla democrazia nonché il ruolo speciale di mediazione e dialogo parlamentari da esso svolto grazie, fra le altre cose, al dialogo Jean Monnet; sottolinea il valore aggiunto del ruolo speciale svolto dal Parlamento nella promozione del dialogo e nella condivisione delle migliori pratiche e norme democratiche;
62. ricorda il ruolo chiave che il Parlamento europeo svolge quale istituzione democratica e di incontro che può fornire un forum pubblico e una prospettiva unici per la promozione del multilateralismo; ritiene che il Parlamento europeo dovrebbe continuare a invitare regolarmente i leader di alto livello delle pertinenti organizzazioni internazionali per discutere priorità e interessi comuni; ritiene che, per rafforzare la dimensione parlamentare dei consessi multilaterali, il Parlamento europeo dovrebbe organizzare presso la propria sede, ogni anno, una conferenza dei presidenti dei parlamenti dei paesi del G7 e del G20; chiede che sia rafforzato il dialogo strutturato tra il Parlamento europeo e il sistema delle Nazioni Unite; sottolinea in tal senso l’importanza di tenere riunioni regolari per favorire lo scambio di opinioni tra la commissione per gli affari esteri e altre commissioni pertinenti e i capi delle delegazioni dell’Unione europea presso le Nazioni Unite a New York e Ginevra e tra queste commissioni e i capi missione degli Stati membri dell’UE che sono membri permanenti o di turno del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite; sottolinea i contributi positivi delle delegazioni annuali della commissione per gli affari esteri e delle sue sottocommissioni presso la sede dell’ONU a New York; chiede che siano formalizzate alcune delle sessioni informali tra l’UE e il Consiglio di sicurezza dell’ONU; incoraggia l’istituzione di un’associazione formale tra il Parlamento europeo e l’Assemblea generale delle Nazioni Unite;
Il multilateralismo come stimolo per affrontare urgenti crisi globali
63. sottolinea il contributo cruciale del sistema multilaterale nel far fronte ai cambiamenti climatici; chiede l’ulteriore miglioramento, rafforzamento e istituzionalizzazione degli attuali quadri multilaterali finalizzati alla lotta contro i cambiamenti climatici, ad esempio la convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), che conta 197 parti, tra le quali sono compresi tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite, e vige pertanto in pressoché in tutti i paesi del mondo, attraverso la creazione di meccanismi di responsabilità e principi concreti al fine di garantire l’efficacia del loro mandato; sottolinea la necessità di rafforzare l’azione globale contro i cambiamenti climatici, giacché è solo attraverso un’azione globale collettiva, immediata e ambiziosa che il mondo può contenere l’aumento della temperatura entro 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali;
64. ritiene che, nella lotta al riscaldamento globale, i paesi industrializzati dovrebbero sostenere i paesi in via di sviluppo nel passaggio dai combustibili fossili all’energia verde attraverso il trasferimento non solo di finanziamenti, ma anche di competenze e tecnologie;
65. ricorda l’importanza di dedicarsi all’attuazione dell’accordo a livello nazionale, adottando e attuando i contributi determinati a livello nazionale e, al contempo, assicurando che tutta la comunità internazionale compia progressi rispetto al conseguimento degli obiettivi dell’accordo di Parigi a livello multilaterale; chiede ai governi di fissare ambiziosi contributi determinati a livello nazionale, senza i quali non sarà possibile raggiungere l’obiettivo degli 1,5 gradi centigradi, e li invita a incoraggiarsi vicendevolmente a rispettare gli impegni assunti;
66. ricorda l’importanza di lavorare di concerto con i principali responsabili delle emissioni, i paesi vulnerabili al clima e i partner transatlantici, così da conseguire progressi sull’obiettivo al 2030 nel quadro della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà nel 2022; chiede sforzi multilaterali costanti per mobilitare finanziamenti a favore degli OSS e del clima, compresa l’assegnazione del 50 % dei finanziamenti climatici all’adattamento; accoglie con favore gli sforzi compiuti dalla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26) del 2021 per stabilire definizioni di disinformazione connessa ai cambiamenti climatici;
67. ricorda che le violazioni dei diritti ambientali hanno un impatto profondo su una vasta gamma di diritti umani, compresi i diritti alla vita, all’autodeterminazione, al cibo, all’acqua, alla salute e ai diritti culturali, civili e politici; sottolinea che la biodiversità e i diritti umani sono interconnessi e interdipendenti e ricorda gli obblighi degli stati in materia di diritti umani di tutelare la biodiversità dalla quale tali diritti dipendono, tra l’altro fornendo ai cittadini la possibilità di partecipare alle decisioni che riguardano la biodiversità e predisponendo mezzi di ricorso effettivi nei casi di perdita e degrado della biodiversità; esprime sostegno agli sforzi normativi incipienti a livello internazionale sui reati ambientali; incoraggia a tale riguardo l’UE e gli Stati membri a promuovere il riconoscimento dell’ecocidio quale crimine internazionale ai sensi dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale (CPI);
68. ricorda il ruolo centrale svolto dai consessi multilaterali nel far fronte alle sfide della pandemia di COVID-19, e sottolinea che questo è un esempio della loro importanza nel promuovere e proteggere la salute pubblica globale e la copertura sanitaria universale; accoglie con favore lo sviluppo dell’iniziativa per l’accesso globale ai vaccini contro la COVID-19 (COVAX), che costituisce un esercizio di solidarietà internazionale senza precedenti, e ringrazia i suoi donatori e chi vi ha contribuito, sottolineando al contempo la necessità di continuare a donare e a incrementare le risorse, nonché di sviluppare capacità in relazione alla produzione e alla distribuzione dei vaccini, al fine di rendere i vaccini e le cure disponibili gratuitamente in modo che possano effettivamente raggiungere tutti i paesi in maniera tempestiva;
69. plaude al lavoro svolto dall’OMS nella lotta alla pandemia attraverso le sue decisioni fondate su conoscenze e prove scientifiche, garantendo nel contempo un controllo indipendente e la responsabilità della gestione della pandemia di COVID-19 da parte dell’OMS; sottolinea la necessità di rafforzarne il mandato e la capacità esecutiva, specialmente per quanto concerne la condivisione dei dati e la mobilitazione delle risorse, nonché di riformare il processo decisionale del suo Comitato di emergenza e istituire meccanismi di esecuzione per le sue decisioni e deliberazioni;
70. accoglie con favore l’inizio dei lavori su un nuovo trattato internazionale in materia di pandemie, in seguito a una decisione approvata il 31 maggio 2021 da tutti i 194 membri dell’OMS; esorta l’Unione ad adoperarsi nel contesto delle organizzazioni multilaterali per migliorare i meccanismi globali di prevenzione e lotta contro le pandemie, avvalendosi dell’esperienza accumulata dalla risposta internazionale alla pandemia di COVID-19;
71. chiede di rafforzare i quadri legislativi e normativi e invita a promuovere la coerenza delle politiche per il conseguimento di un accesso effettivo ai servizi sanitari, anche adottando disposizioni legislative e attuando politiche che forniscano maggiore accesso ai servizi e ai prodotti sanitari e ai vaccini, in particolare per i più svantaggiati;
72. chiede una cooperazione internazionale riguardo all’integrazione di una prospettiva di genere per interi sistemi nella concezione, nell’attuazione e nel monitoraggio di politiche sanitarie, tenendo conto delle esigenze specifiche di tutte le donne e le ragazze, nell’ottica di conseguire la parità di genere e l’emancipazione delle donne nelle politiche sanitarie e nella messa a punto di sistemi sanitari;
73. esorta l’Unione a stimolare i lavori, in seno alle Nazioni Unite, per la lotta al terrorismo, applicando e aggiornando i quattro pilastri della strategia globale delle Nazioni Unite contro il terrorismo approvata dall’Assemblea generale nel settembre 2006;
74. chiede misure specifiche volte a tutelare i minori la cui vulnerabilità potrebbe essere particolarmente aggravata dalla pandemia di COVID-19, anche per quanto riguarda il loro accesso alla salute, all’istruzione, a prodotti alimentari a prezzi accessibili, all’acqua pulita, ai servizi igienici e a condizioni abitative adeguate; ribadisce l’impatto negativo dei cambiamenti climatici e del danno ambientale sull’esercizio dei diritti dei minori;
75. sottolinea la necessità di promuovere ulteriormente l’azione multilaterale in materia di governance economica, specialmente per quanto riguarda la tassazione; accoglie con favore la direzione indicata nel quadro inclusivo OCSE/G20 sull’erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili (BEPS) e la sua ultima proposta relativa all’introduzione di un’imposta minima sulle società del 15 % e di un futuro pilastro che consenta una ridistribuzione più equa dei diritti di imposizione; prende atto della proposta della Commissione di proporre una risorsa propria equivalente al 15 % della quota degli utili residui delle imprese multinazionali più grandi e più redditizie riassegnati agli Stati membri dell’UE in virtù di tale accordo; incoraggia la comunità internazionale a promuovere ulteriormente l’integrazione in tale settore al fine di evitare pratiche sleali e abusi; chiede un’attuazione più ampia degli standard e delle norme internazionali in tale settore; ricorda l’importanza chiave dell’Organizzazione internazionale del commercio (OMC) nella regolamentazione e facilitazione del commercio mondiale;
76. ricorda la necessità per l’UE di collaborare strettamente con partner che condividono gli stessi principi, di ammodernare l’OMC e di dotarla degli strumenti per affrontare le sfide commerciali del ventunesimo secolo, tra cui la rivoluzione digitale e la transizione verde, equa e sostenibile; invita l’UE a impegnarsi con tutti i membri dell’OMC per portare avanti un programma di riforme positivo e un piano di lavoro concreto entro la 12a conferenza ministeriale; riconosce che la cooperazione UE-USA è stata la forza trainante per i progressi nell’ambito dei negoziati commerciali multilaterali;
77. sottolinea l’importanza di intraprendere e sostenere iniziative volte a contrastare l’evasione fiscale, il riciclaggio di denaro e la corruzione; sostiene i lavori a livello delle Nazioni Unite sulle questioni fiscali al fine di dar voce ai paesi in via di sviluppo in tale ambito; si adopera per accelerare i negoziati relativi a un codice di condotta efficace per combattere l’evasione fiscale internazionale tramite il ricorso agli accordi sullo scambio di informazioni in materia fiscale (TIEA);
78. rileva l’importanza del multilateralismo nell’affrontare le nuove sfide e realtà quali la perdita di biodiversità, la sicurezza informatica, le biotecnologie, la digitalizzazione, le attività geopolitiche e la governance nelle regioni polari, l’intelligenza artificiale e le sfide emergenti quali la diffusione di notizie false, false informazioni scientifiche e disinformazione resa possibile dalla tecnologia; ritiene che esperti, scienziati e pertinenti rappresentanti della società civile dovrebbero far parte degli accordi multilaterali e multipartecipativi;
79. accoglie con favore l’avvio del Consiglio UE-USA per il commercio e la tecnologia (TTC);
80. ricorda l’importanza di integrare il principio e l’obiettivo della parità di genere in tutti i settori politici;
81. accoglie con favore gli sforzi del Segretario generale delle Nazioni Unite per migliorare e coordinare la digitalizzazione dell’organizzazione, in modo che Internet possa essere al servizio dei pilastri dell’organizzazione: vale a dire pace e sicurezza, diritti umani e sviluppo;
82. sottolinea che un multilateralismo rinnovato può avere un impatto positivo nel favorire la trasformazione digitale, non solo come strumento potente per attuare gli OSS, ma anche per l’urgente necessità di fissare norme e regole di base e di affrontarne i rischi e le sfide;
83. ricorda che, a fronte di una Cina sempre più ambiziosa, assertiva e aggressiva, l’UE e i suoi partner democratici che condividono gli stessi valori dovrebbero coordinarsi nei consessi multilaterali nel quadro di un’alleanza di democrazie tecnologiche per difendere il sistema internazionale basato su regole, contrastare il coordinamento fra i governi autoritari che mirano a sfruttare a proprio vantaggio i consessi internazionali e garantire, attraverso la fissazione di norme e l’introduzione di regole globali, che le nuove tecnologie continuino a essere incentrate sull’uomo;
84. osserva che il mondo digitale dovrebbe essere trattato anche come una importantissima nuova fonte di entrate fiscali;
85. insiste sulla centralità del multilateralismo per il mantenimento efficace dell’ordine nello spazio extra-atmosferico e sulla necessità di approfondire le iniziative attuali, e di avviarne di nuove, al fine di preservare gli usi pacifici dello spazio extra-atmosferico; sottolinea che l’uso dello spazio extra-atmosferico dovrebbe essere regolato da un insieme migliore di regole e norme internazionali e da un sistema volto a garantire a lungo termine l’uso sostenibile, responsabile e pacifico dello spazio;
86. invita l’UE a svolgere un ruolo più attivo nello sviluppo del quadro internazionale per tecnologie di IA affidabili e incentrate sull’essere umano, in particolare per quanto riguarda i sistemi d’arma autonomi;
87. sottolinea l’importanza di una cooperazione multilaterale fra partner che condividono gli stessi valori per combattere la disinformazione malevola e manipolatoria diffusa da attori statali e non statali; rimarca l’importanza che l’UE assuma un ruolo di guida a livello globale per stabilire definizioni, norme e principi internazionali volti ad affrontare tali questioni, anche per quanto riguarda le ingerenze straniere nelle elezioni;
88. sottolinea il ruolo importante svolto dal Parlamento europeo, che ha monitorato e sostenuto da vicino il processo di attuazione degli obiettivi OSS e degli obiettivi dell’accordo di Parigi preservando la biodiversità, l’ambiente naturale e le sue risorse, anche adoperandosi non solo per monitorare i progressi ma anche per migliorare l’assegnazione delle risorse e suggerire miglioramenti o proposte concrete; sottolinea le due idee strategiche fondamentali avanzate dalla proposta del Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres dal titolo “Our Common Agenda” (La nostra agenda comune), vale a dire la necessità di un nuovo patto globale e di un nuovo contratto sociale; osserva che tali proposte potrebbero essere tradotte in misure molto concrete, come un fondo verde globale più forte e un meccanismo di sostegno finanziario a favore dei paesi fortemente indebitati, purché mettano in atto gli OSS e intraprendano iniziative per contrastare la povertà;
89. esorta l’Unione a garantire la protezione, la conservazione e la difesa del patrimonio culturale e storico europeo in tutti i consessi multilaterali come l’UNESCO;
90. sottolinea la necessità vitale di affrontare la questione della parità di genere, e lottare contro le discriminazioni e a favore dei diritti fondamentali di donne, ragazze e gruppi emarginati a livello internazionale, ivi compresi la salute sessuale e riproduttiva e i relativi diritti; si attende che la Commissione, gli Stati membri e il SEAE integrino sistematicamente il GAP III dell’Unione europea in tutte le azioni esterne, compresa l’attività a livello multilaterale, e che lavorino in stretta cooperazione con i governi partner, la società civile, il settore privato e altri importanti portatori di interessi; invita la Commissione e il SEAE a rafforzare le sinergie con i partner per promuovere congiuntamente e raggiungere con successo gli obiettivi internazionali in materia di parità di genere; sottolinea che l’UE dovrebbe assumere un ruolo di guida nella comunità internazionale per intensificare gli sforzi tesi a eliminare la violenza sessuale e la violenza di genere usate come armi nei conflitti armati;
91. chiede la ratifica universale e l’efficace attuazione della Convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale; chiede urgentemente l’eliminazione tutte le forme di discriminazione razziale con tutti i mezzi appropriati, ivi compresa la legislazione; riconosce il ruolo essenziale dell’istruzione e della cultura nella promozione dei diritti umani e nella lotta a livello intersettoriale contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l’intolleranza connessa, in particolare nella promozione dei principi di tolleranza, inclusione e rispetto della diversità etnica, religiosa e culturale e nella prevenzione della diffusione delle idee e dei movimenti razzisti e xenofobi estremisti; riafferma la necessità di assicurare un’uguale tutela da parte della legge e l’uguaglianza dinanzi la legge, l’emancipazione e la partecipazione piena ed efficace ai processi decisionali nonché alla vita politica, economica, sociale e culturale per i popoli indigeni, ivi comprese donne e ragazze; chiede di rafforzare la tutela delle persone con disabilità e prestare maggiore attenzione alle vittime della discriminazione intersettoriale, in particolare le donne e le persone indigene con disabilità;
92. chiede all’UE di intensificare la cooperazione multilaterale in materia di giustizia internazionale, alla luce del crescente numero di violazioni dei diritti umani internazionali e del diritto umanitario internazionale; invita l’UE e i suoi partner a mettere a punto e utilizzare gli strumenti disponibili negli organismi internazionali, quali il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, le procedure speciali dell’ONU, i relatori speciali dell’ONU, i meccanismi dell’OSCE, il Consiglio d’Europa o i tribunali internazionali, per migliorare il rispetto del diritto internazionale da parte degli attori statali e non statali e promuovere il principio dell’applicazione della giurisdizione universale nei sistemi giuridici nazionali; invita l’UE a rafforzare il ruolo della CPI e aumentare il suo personale offrendole un forte sostegno diplomatico, politico e finanziario; chiede alla Commissione, al VP/AR e agli Stati membri di esortare tutti gli Stati membri delle istituzioni multilaterali che non lo hanno ancora fatto a ratificare lo statuto di Roma;
93. invita la Commissione a portare a termine rapidamente la stesura del quadro sulla diligenza delle imprese e a collaborare con partner che condividono gli stessi valori per contrastare le palesi violazioni dei diritti umani perpetrate dai regimi autoritari e totalitari, garantendo in tal modo catene di approvvigionamento globali sostenibili e resilienti di fronte all’influenza malevola dei regimi autoritari e totalitari;
94. chiede una strategia internazionale che fornisca protezione e sostegno ai difensori dei diritti umani che si trovano in situazioni di rischio; condanna le misure di ritorsione adottate da alcuni governi nei confronti delle organizzazioni della società civile, degli attivisti e dei difensori dei diritti umani in risposta alla loro interazione legittima con gli organismi internazionali e invita il Consiglio e il VP/AR a rispondere in modo sistematico e inequivocabile a ciascuna di tali situazioni; invita l’UE a sostenere la richiesta di un meccanismo di indagine permanente dell’ONU sui reati contro i giornalisti e l’adozione di sanzioni mirate contro quanti si rendono responsabili di minacce o ordinano atti di violenza nei confronti dei giornalisti, allo scopo di porre fine all’impunità, prevenire la violenza nei confronti dei giornalisti e promuovere misure volte a migliorarne la sicurezza;
95. ribadisce la sua richiesta all’UE di esercitare pressioni a favore di maggiori impegni multilaterali per individuare soluzioni politiche sostenibili agli attuali conflitti e garantire che i diritti umani siano al centro delle politiche di mediazione e prevenzione dei conflitti; ricorda l’importanza del mantenimento della pace e della risoluzione dei conflitti a livello internazionale, nonché del sostegno dell’UE alle relative missioni; sottolinea la necessità di obiettivi chiari, di chiare capacità per il loro conseguimento e di meccanismi efficaci, comprese le prospettive delle donne in linea con la risoluzione 1325 del Consiglio di sicurezza dell’ONU e tutte le risoluzioni ad essa successive; chiede la riforma delle strutture pertinenti in modo da porre fine all’impunità del personale colpevole di abusi e violenze sessuali commessi nel corso di operazioni militari e missioni civili, nonché in altre agenzie, uffici e organi multilaterali, e di istituire meccanismi di responsabilità e controllo trasparenti e funzionanti;
96. sottolinea che il successo delle organizzazioni multilaterali riveste un ruolo fondamentale nella ricostruzione della fiducia dei cittadini nella democrazia, nel liberalismo e nell’importanza di un ordine mondiale basato su regole;
97. sottolinea che un sistema commerciale multilaterale aperto, inclusivo, basato su regole e non discriminatorio deve essere un motore fondamentale nella liberalizzazione del commercio globale e deve portare a una crescita economica avanzata, alla competitività e all’innovazione, alla creazione di posti di lavoro, al miglioramento del tenore di vita, alla crescita dei redditi, alla promozione dello sviluppo economico sostenibile e alla lotta contro i cambiamenti climatici, rafforzando in tal modo la prosperità, la pace e la sicurezza, in linea con gli OSS; rileva inoltre il ruolo del sistema commerciale multilaterale nel promuovere un ambiente commerciale prevedibile attraverso lo sviluppo di norme e regolamenti commerciali reciproci più trasparenti ed equi, attuati in modo coerente e applicabile; ricorda le conclusioni della relazione dal titolo “Le esportazioni dell’UE verso il mondo: gli effetti sull’occupazione” del novembre 2021, da cui si evince che nell’UE oltre 38 milioni di posti di lavoro sono sostenuti dalle esportazioni; invita la Commissione a proseguire il suo lavoro di comunicazione di tali risultati e a sensibilizzare in merito ai vantaggi e agli aspetti positivi del commercio internazionale; ritiene tuttavia necessario ripristinare la fiducia nelle istituzioni multilaterali di fronte alle sfide globali, in particolare in relazione all’attuazione di iniziative comuni per la fornitura di beni pubblici globali e in un contesto di dinamiche di potere in evoluzione a livello mondiale; ribadisce il ruolo che l’UE svolge in tale processo;
98. deplora le crescenti tendenze al protezionismo e l’utilizzo del commercio come uno strumento di coercizione che si sono sviluppati in settori dell’economia globale, portando a perturbazioni e tensioni geopolitiche; ricorda che le politiche economiche nazionaliste che comportano violazioni delle norme consolidate del diritto commerciale internazionale e stimolano le ritorsioni da parte dei partner commerciali sono l’antitesi del nostro sistema commerciale globalizzato; chiede l’ulteriore rafforzamento degli sforzi dell’UE in materia di applicazione delle norme commerciali e lo sviluppo di una serie di strumenti commerciali autonomi, quali lo strumento anticoercizione, lo strumento contro le sovvenzioni distorsive e lo strumento per gli appalti internazionali, nonché la creazione della posizione di responsabile dell’esecuzione degli accordi commerciali per rispondere a queste sfide emergenti; prende atto dell’obiettivo di conseguire un corpus di norme multilaterali riformato e ben funzionante in seno all’OMC, imperniato su un sistema di risoluzione delle controversie efficace e funzionante; sottolinea, tuttavia, la necessità di continuare a impegnarsi pienamente nella riforma dell’OMC, onde accrescerne l’efficacia, l’inclusività, la trasparenza e la legittimità, quale pietra angolare di un’economia globale aperta, equa e sostenibile basata su regole, e ad affrontare le sfide e i rischi posti dalle economie non di mercato; accoglie con favore, a tale proposito, l’allegato del riesame della politica commerciale del febbraio 2021 che delinea un approccio globale per la modernizzazione dell’OMC; insiste sulla necessità che, per il progresso del commercio globale basato su regole, l’impegno efficace dell’UE si basi su un approccio lungimirante al commercio;
99. evidenzia che una governance globale democratica, legittima, responsabile e trasparente dovrebbe prevedere una maggiore partecipazione degli organi parlamentari, dal momento che i parlamentari eletti direttamente possono fungere da collegamento fondamentale tra i cittadini e il sistema multilaterale; sottolinea l’importanza del multilateralismo orizzontale e coerente, nonché del lavoro svolto dalla conferenza parlamentare congiunta del Parlamento europeo e dell’Unione interparlamentare sull’OMC a tal riguardo; rileva la necessità di garantire che i parlamentari godano di un migliore accesso ai negoziati commerciali e siano coinvolti nell’elaborazione dei mandati e nell’attuazione delle decisioni dell’OMC nonché nei negoziati su questioni commerciali all’interno di altri organismi e istituzioni multilaterali; ribadisce la necessità che l’UE e tutti i membri dell’OMC intensifichino i loro scambi con le parti interessate, tra cui la società civile, le organizzazioni commerciali e la comunità imprenditoriale in generale; invita la Commissione ad approfondire la sua cooperazione con tutte le organizzazioni internazionali pertinenti, quali l’Organizzazione internazionale del lavoro, il sistema delle Nazioni Unite, il G7, l’OCSE, la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale, e sottolinea il loro ruolo nel promuovere un sistema commerciale aperto e basato su regole;
100. accoglie con favore la stretta collaborazione dell’OMC con l’OMS e altre organizzazioni internazionali, volta ad assicurare il ruolo positivo del commercio nell’affrontare la pandemia e la successiva crisi e nel sostenere la ripresa dell’economia globale; sottolinea che la pandemia di COVID-19 ha dimostrato che le nostre istituzioni internazionali presentano carenze; invita la Commissione ad analizzare gli insegnamenti tratti dalla pandemia di COVID-19 e a impegnarsi con i partner globali per tenere conto nell’agenda della riforma di quanto appreso; chiede di concludere un’iniziativa ambiziosa nel settore del commercio e della salute; prende atto delle ambizioni dell’Organizzazione mondiale del commercio di ampliare il suo mandato per avere più rilevanza nella sfera pubblica mediante un maggiore impegno su questioni come la salute, la sostenibilità, la disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza, l’emancipazione di genere e delle donne, in linea con gli OSS e l’accordo di Parigi; ritiene che questi saranno passi importanti nel quadro del suo processo di riforma, unitamente alle sue funzioni fondamentali di stabilire norme commerciali multilaterali, ridurre le barriere commerciali e fornire un mezzo per la risoluzione regolamentata delle controversie commerciali tra i suoi membri;
101. invita il Consiglio a profondere sforzi maggiormente ambiziosi per concludere accordi di libero scambio con paesi terzi; rileva che gli accordi di libero scambio aumentano le interazioni e le interdipendenze economiche tra paesi e quindi possono fungere da precursori di un impegno più attivo e ambizioso a livello multilaterale;
102. invita il Consiglio, la Commissione e il VP/AR a tenere debitamente in considerazione tale relazione nella definizione delle priorità dell’Unione europea per la 77a Assemblea generale delle Nazioni Unite nonché in seno ad altre organizzazioni internazionali e consessi multilaterali;
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103. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, alla Commissione e, per informazione, all’Assemblea generale e al Segretario generale delle Nazioni Unite.
Fonte/Source: https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/A-9-2022-0172_IT.html