
(AGENPARL) – ven 24 giugno 2022 Ufficio stampa Cnr
Emanuele Guerrini
Responsabile
Marco Ferrazzoli,
P.le Aldo Moro 7, Roma
Ecco come Zika danneggia il cervello dei nascituri
Identificato un nuovo meccanismo che lega l’infezione del virus ai danni dello sviluppo cerebrale
dei nascituri.
La ricerca dell’Istituto di
euroscienze del Cnr e dell’Università di Pisa
è stata
pubblicata sulla rivista
Stem Cell Reports
zanzare infette, può danneggiare lo sviluppo cerebrale dei nascituri. La scoperta arriva da una ricerca
condotta all’Istituto di
euroscienze del Consiglio nazionale dell
e ricerche (Cnr
In) e all’Università
di Pisa e pubblicata sulla rivista
Stem Cell Reports
La sindrome congenita da Zika è stata descritta per la prima volta nel 2015 in Brasile in alcuni neonati
Zika aveva infatti oltrepassato la barriera placentare causando gravi lesioni al sistema nervoso
centrale dei
nascituri,
fra cui la microcefalia e altre patologie dello sviluppo cerebrale.
Per capire come il virus Z
ika possa provocare queste alterazioni, i ricercatori hanno utilizzato un
sistema innovativo di cellule staminali neurali umane. Partendo dall’intuizione che la sindrome
ricerca di Cnr
In, è stato visto che anche il virus Zika altera sia la quantità che la localizzazione
intracellulare di FOXG1, una proteina protagonista dello sviluppo della corteccia cerebrale.
Quest’ultima rappresenta infatti la parte più evo
luta del nostro cervello e assicura all’uomo le capacità
cognitive, la percezione di sé e del mondo circostante. La corretta dimensione e architettura della
uno degli aspetti più complessi, delicati e intimi dell’essere umano.
“Il fatto che il numero di bambini affetti da sindrome congenita da Zika fosse aumentato in modo
repentino e che si riscontrassero casi di infezione in vari stati del mondo e poi che il
virus potesse
che ha ricordato per certi versi la recente pandemia da SARS
2”, affermano Giulia Freer e
Mauro Pistello del Centro Retrovirus dell’Uni
versità di Pisa e coautori dello studio.
in vitro eventi precoci dello sviluppo del nostro cervello
e delle sue disfunzioni, che altrimenti non
sarebbero fa
cilmente osservabili”,
aggiunge
Marco Onorati, direttore del NeuroStemCell Lab
presso
il Dipartimento di
iologia dell’Università di Pisa
“Per la prima volta, questo lavoro identifica FOXG1 come un fattore sensibile al virus Zika,
spiegando molti aspetti
della microcefalia e dei ritardi cognitivi causati da questa infezione virale
subiti durante lo sviluppo embrionale e per capire i meccanismi alla base di pa
tologie come le
