
(AGENPARL) – lun 20 giugno 2022 Coldiretti Calabria: con aumento materie prime e gran caldo un conto salato per l’agricoltura
calabrese produzioni di mais, foraggi e ortaggi in picchiata del 40%. Allarma anche la
situazione dell’olivicoltura
Aceto: stiamo valutando di chiedere lo stato di calamità
In un momento nel quale si dovevano avere riscontri positivi nella produzione di foraggi, arriva un
conto salato per l’economia calabrese. Si conferma – riferisce Franco Aceto presidente di Coldiretti
Calabria – quello che già da tempo si temeva, ovvero un generalizzato calo produttivo almeno del
40% di mais e foraggere per l’alimentazione degli animali dovuto all’andamento climatico
particolarmente siccitosi di quest’anno ma anche all’aumento spropositato dei costi delle materie
prime che hanno disincentivato gli agricoltori a seminare: A questo – prosegue – si è aggiunto il
calo delle rese produttive in campo delle varie coltivazioni dovute alla siccità e al caldo. La
situazione è difficile in tutta la regione con un 2022 caratterizzato fino ad ora da precipitazioni
praticamente dimezzate. Pur se i Consorzi di Bonifica hanno e stanno facendo di tutto per garantire
l’irrigazione nei territori irrigati, le produzioni – ribadisce Aceto – in ettari e rese sono
assolutamente deludenti e a volte non conviene nemmeno raccogliere. “Una situazione anomale ed
eccezionale – continua – che Coldiretti sta monitorando per vedere se ci sono le condizioni per la
richiesta di stato di calamità, tenuto anche conto che si tratta di coltivazioni che nella futura PAC,
svolgono un ruolo importante nell’applicazione degli eco schemi. Dalle nostre stime e sopralluoghi
– spiega – non ci lasciano tranquilli per il futuro anche altri comparti. La persistente siccità, ha fatto
registrate la cascola anticipata di fiori e frutti negli uliveti, con una media regionale del danno che si
attesta al 10% mentre la costa jonica a tratti raggiunge picchi di perdite che superano il 60% e in
tutta la regione c’è apprensione per gli agrumi. La siccità – commenta Aceto -incide anche sullo
stato dei terreni, rendendone più difficile la lavorazione per le colture della prossima annata, poiché
costringerà inevitabilmente ad un maggior consumo di carburante per l’affinamento e maggiori
rischi di rottura delle attrezzature con un aumento dei costi di produzione. In una congiuntura
internazionale complicata e difficile, è urgente – conclude – sicuramente incrementare la produzione
di cibo e la produttività perché in questo momento, non possiamo permetterci di perdere “terreno”
rispetto agli altri.