
(AGENPARL) – sab 23 aprile 2022 Segreteria Nazionale UGL Metalmeccanici
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Comunicato stampa.
Rimini. Ugl conclude l’assemblea nazionale dei metalmeccanici.
“Il sistema produttivo italiano è comunemente additato come poco propenso a investire.
Ma in un contesto pandemico e di spossatezza geopolitica mondiale dovuta al conflitto
ucraino Russo, per l’Ugl metalmeccanici le cause più frequenti sono Il crollo degli
investimenti legato alla profonda crisi economica: credit crunch, peggioramento
delle prospettive di domanda, erosione della redditività. Oggi il sindacato deve essere
moderno, innovativo, partecipativo e propositivo non arroccandosi su posizioni meramente
di stampo politico che nulla hanno a che fare con lavoro, difesa occupazionale e
innovazione”.
Lo ha affermato Antonio Spera, Segretario Nazionale Ugl Metalmeccanici, a conclusione
della treb giorni di assemblea Nazionale della federazione svolta a Rimini alla presenza di
autorevoli esponenti del mondo lavorativo, politico e sindacale, che ha visto giungere nella
cittadina romagnola tutti i dirigenti della federazione metalmeccanica italiani, i Segretari
Nazionali di categoria, i segretari confederali, i vice segretari generali Luigi Ulgiati e Luca
Malcotti con la onorevole partecipazione del Segretario Generale Ugl, Paolo Francesco
Capone.
“Nel rispondere al balzo internazionale dei prezzi delle materie prime il governo deve dare
la priorità alla tutela dei più deboli. Come Ugl lo ribadiamo poiché è senza dubbio un
obiettivo essenziale quello di evitare una crisi produttiva industriale mantenendo allo
stesso tempo la coesione sociale. L’aumento dei prezzi di petrolio e gas sta mettendo in
difficoltà il settore industriale Italiana che a sua volta ha sospeso la produzione. L’effetto
sui diversi settori è già evidente, come lo è quello sui singoli cittadini, rischiando di portare
a un ulteriore aumento delle disuguaglianze. La guerra in Italia sta facendo i conti con
un’inflazione pesante tanto che come Ugl parliamo di ‘uno scenario di grande
preoccupazione’ per tutta la filiera metalmeccanica, legata alla ‘prospettiva di una crisi
internazionale prolungata dovuta alle tensioni in Ucraina. Più in generale – prosegue Spera
-, il caro energia ha un effetto importante sui costi di produzione delle
imprese, soprattutto quelle energivore come acciaio, alluminio, automotive, assieme
all’industria del metallurgico, fino all’ex Ilva. Proprio la fabbricazione dell’auto è stata la
prima a cedere dopo lo scoppio della guerra. In questi giorni sempre più stabilimenti
automobilistici si stanno fermando e stanno riducendo l’attività. Gli effetti saranno sempre
più visibili man mano che il conflitto si dipanerà e alcuni riguarderanno direttamente i
cittadini. L’ampio spettro negativo nei settori aeronautico, aerospaziale, automobilistico e
navale contribuirà a portare ulteriori instabilizzazioni aumentando l’incapacità gestionale
della crisi industriale in atto. La nostra ambizione è quanto di meglio si possa realizzare
utilizzando energia a combustibile a idrogeno e soddisfare la più ampia gamma di requisiti
di mobilità a emissioni zero. Ed allora, il Governo Italiano aiuti i cittadini a far fronte al
caro prezzi dell’energia, magari, sfruttando le occasioni dei fondi messi a disposizione dal
PNRR favorendo la transizione ecologica. Per l’Ugl – conclude Spera –la transizione
ecologica ed energetica deve comportare una strategia efficiente sostenibile a lungo
termine che significa riprendere ad assumere creando nuova occupazione e lavoro stabile
per un territorio italiano che solo con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza può
ripartire in un contesto industriale”.
Roma, 23 aprile 2022.
Grazie