
(AGENPARL) – Roma, 11 marzo 2022 – Bloomberg osserva che il PIL dell’UE potrebbe essere ridotto dell’1% o del 2,2% all’anno se i flussi di natgas della Russia scendessero a zero.
Anche nell’attuale contesto di prezzi elevati, il continente dovrebbe subire un colpo dello 0,6% e per garantire la sicurezza energetica, i leader dell’UE hanno accelerato i progetti di energia rinnovabile e stanno anche dialogando con altri esportatori di energia, come Stati Uniti, Qatar, Norvegia, Egitto, Algeria e Azerbaigian, per soddisfare il loro fabbisogno di natgas.
Poiché i prezzi del gas continuano a salire, le amministrazioni europee stanno guardando anche al carbone per colmare eventuali carenze nella produzione di elettricità poiché il consumo di gas viene ridotto, cosa che peraltro già avvenendo.
Tuttavia, i consumatori di carbone avranno difficoltà a procurarsi carbone aggiuntivo da produttori alternativi perché l’equilibrio tra domanda e offerta di carbone termico marittimo internazionale è estremamente stretto.
«L’interruzione delle catene di approvvigionamento globali potrebbe portare a enormi aumenti dei prezzi, scarsità di energia e inflazione», ha detto al Financial Times Herbert Diess, amministratore delegato della casa automobilistica tedesca.
«Potrebbe essere molto rischioso per le economie europee e tedesche».
Da sottolineare che i prezzi del carbone sono in aumento, raggiungendo oggi i 462 dollari per tonnellata, rispetto ai 186 dollari del 23 febbraio e probabilmente supereranno i 500 dollari quest’anno, suggerisce la ricerca Rystad Energy.
Mentre la maggior parte dell’Europa e del resto del mondo si è concentrata su come la guerra russa in Ucraina abbia avuto un impatto sui prezzi del petrolio, del gas e, più recentemente, del nichel, relativamente poco è stato scritto sullo shock dei prezzi del carbone che probabilmente colpirà la regione e si diffonderà come uno tsunami in tutto il mondo.
Da notare che la Russia è il più grande fornitore europeo di carbone termico.
Secondo Eurostat, l’anno scorso la Russia ha fornito agli Stati membri dell’UE 36 milioni di tonnellate di carbone termico, che rappresentano il 70% delle importazioni totali di carbone termico. Mentre i volumi sono rimasti più o meno gli stessi, un decennio fa, le importazioni di carbone russe erano solo la metà, al 35%.
Inoltre, la domanda totale di carbone ha avuto una tendenza al calo negli ultimi 10 anni, i generatori di energia a carbone in Europa sono diventati sempre più dipendenti dal carbone russo e la quota di mercato della Russia è cresciuta notevolmente nel tempo.
Mentre in Europa e in Italia si continua a «guardare, concentrare, discutere, ecc» c’è il Greenstream che è un gasdotto per lo più sommerso . Trasporta gas naturale dalla città libica di Mellitah alla città di Gela in Sicilia
Greensteam fa parte del Western Libyan Gas Project ed è l’unico gasdotto per l’esportazione della Libia (a partire dal 2008).
Il Western Libyan Gas Project (WLGP) è un progetto di trattamento del gas in Libia promosso dal Gruppo italiano ENI e dalla compagnia petrolifera statale libica, la Libyan National Oil Corporation. Il gas naturale e il NGL prodotti dal progetto su larga scala vengono esportati in Europa tramite gasdotti terrestri e sottomarini. Il progetto comprende due stabilimenti, uno situato a 600 km da Tripoli, nella regione interna di Wafa, e l’altro situato nella regione di Mellitah, sulla costa mediterranea. JGC ha ricevuto il contratto per questo progetto nel 2001, nell’ambito di una joint venture con Tecnimont (Italia) e Sofregaz (Francia). JGC si è occupata della parte più a monte del progetto, l’impianto di trattamento del gas e del gas naturale liquido nella regione di Wafa. Questo è stato il primo progetto EPC (ingegneria, approvvigionamento e costruzione) intrapreso da un appaltatore giapponese nella parte interna della Libia.
Nel febbraio 2011 Greenstream è stata temporaneamente chiusa da Eni a causa della guerra civile in Libia.
Il sistema GreenStream trasporta il gas naturale dalla costa Libica fino alla costa Italiana, attraverso un gasdotto sottomarino (OPL) dalla Centrale di Compressione Gas (MGCS), in partenza, al Terminale di Ricevimento Gas in arrivo (SRT). Il sistema GreenStream é parte del Western Libya Gas System, che include:
la Centrale di Compressione di Mellitah (MGCS), affiancata agli impianti di trattamento gas, la quale comprime il gas da esportare fino alle pressioni richieste per il trasporto fino al mercato italiano (fino a max. 212 bar di pressione operativa ammissibile);
una tubazione sottomarina singola di diametro costante pari a 32” (OPL), lunga 516 km, per il trasporto del gas naturale da Mellitah fino all’Italia (Sicilia). La profonditá massima raggiunta sul fondo del mare é pari a 1150 m;
un tratto di tubazione sottomarina singola di diametro costante pari a 32” ND (SPUR), lunga 7.4 km, posata sulla costa italiana dal Terminale di Ricevimento Gas di Gela fino ad una profonditá del mare di 19.5 m;
il Terminale di Ricevimento Gas di Gela (SRT), per ricevere il gas dalla condotta sottomarina OPL e permettere l’immissione del gas nella rete di trasporto nazionale italiana.
Una stazione di riduzione e misurazione, situata nel distretto di MGCS, che fornisce gas naturale al mercato nazionale libico attraverso il Tie-In da GS 24″ a 34″ SOC Coastal Line, consegne alla linea costiera fino a 15 MSCM con pressione 44 bar.
C’è chi dice: «siamo nati piangendo, viviamo lamentandoci, e moriamo delusi».
Questa frase dovrebbe essere sostituita con «se qualcosa non ti piace, cambiala. Se non puoi cambiarla, trova la strada per farlo».
Chiacchiere e lamentele. Sempre chiacchiere e lamentele. Fortissimamente chiacchiere e lamentele.
E’ noto che le gente vede, sente e parla. Il dramma è che a volte vede male, sente poco e parla troppo..
A quando l’introduzione di una tassa sulle chiacchiere in Italia?
Ah a saperlo….
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Eni: al via il Western Libya Gas Project, il primo progetto che valorizza il gas naturale libico attraverso l’esportazione e la commercializzazione in Europa. Inaugurato “Greenstream”, un altro gasdotto dei record. Dalla Libia all’Italia 8 miliardi di metri cubi di gas naturale l’anno, tutti per il mercato libero. Alla cerimonia hanno presenziato Sua Eccellenza Muammar Gheddafi e il Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi. Il Ministro dell’Energia, Fathi Shatwan, il Chairman della NOC, Abdalla El Badri, il Presidente dell’Eni, Roberto Poli e l’Amministratore Delegato, Vittorio Mincato, hanno inaugurato il Western Libya Gas Project, di cui fa parte Greenstream, il gasdotto sottomarino più lungo del Mediterraneo. La cerimonia si è svolta oggi presso l’impianto di trattamento e compressione di Mellitah, in Libia. Alla cerimonia hanno presenziato Sua Eccellenza Muammar Gheddafi e il Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi. Il Western Libya Gas Project è il più importante progetto integrato in campo petrolifero mai realizzato nel bacino del Mediterraneo, che valorizza il gas naturale libico attraverso l’esportazione e la commercializzazione in Europa, scrivendo una nuova pagina nella storia dell’energia e della collaborazione tra Italia e Libia. Il gas estratto dai giacimenti di Wafa, nel deserto, e Bahr Essalam, in mare, viene inviato a Mellitah da dove attraverso il Greenstream arriva in Italia. Partner dell’Eni nel progetto è la NOC, la compagnia di stato libica. Varato nel 1999, il progetto è stato realizzato nei tempi stabiliti e l’investimento è di circa 7 miliardi di euro di cui 3,7 in quota Eni. Nei lavori sono state impegnate fino a 20 mila persone.
“L’Eni – ha dichiarato l’Amministratore Delegato, Vittorio Mincato – ha realizzato uno dei progetti gas tecnologicamente più avanzati al mondo. Il Western Libya Gas Project è un’altra tappa importante dei nostri rapporti con la Libia cui ci legano radici profonde. L’Eni è presente nel Paese sin dal 1959 dove siamo il principale operatore straniero con una produzione media operata, nel 2004, di circa 230.000 barili al giorno di idrocarburi (equity Eni: 96.000). Con il completamento del Western Libya Gas Project e degli altri sviluppi in corso, la produzione operata aumenterà fino a 570.000 barili al giorno di idrocarburi (equity Eni, 240.000), che sarà raggiunta alla fine del 2005. Il Greenstream è la prima, e finora unica, infrastruttura di trasporto realizzata dopo l’apertura del mercato italiano del gas naturale, che porterà nel nostro Paese 8 miliardi di metri cubi di metano l’anno, interamente venduto ad operatori concorrenti”. I giacimenti di Wafa e Bahr Essalam Il gas naturale viene estratto da due giacimenti: quello di Wafa, situato 500 km a sud della costa, vicino al confine con l’Algeria, e quello offshore di Bahr Essalam, situato a 110 km dalla costa libica. Eni è operatore, con la quota del 50%, per lo sviluppo congiunto dei giacimenti. L’altro partner con quota paritetica è la NOC. Le riserve recuperabili in quota Eni sono pari a 950 milioni di barili di olio equivalente. A regime si produrranno 10 miliardi di mc di gas l’anno di cui 2 miliardi sono destinati al mercato libico e 8 miliardi all’esportazione in Italia attraverso il Greenstream, già interamente venduti a grandi operatori europei concorrenti. Il gas ed il greggio con i condensati prodotti e trattati a Wafa saranno inviati all’impianto di Mellitah attraverso due pipeline (di diametro 32 e 16 pollici) lunghe circa 530 chilometri. La produzione a regime sarà di 4 miliardi di mc di gas naturale l’anno. Per lo sviluppo del giacimento di Bahr Essalam sarà messa in opera Sabratha, la prima piattaforma offshore per il gas in Libia, realizzata da un consorzio internazionale in cui Saipem è la compagnia leader. A regime si avrà una produzione annua di 6 miliardi di mc. Due condotte sottomarine (di diametro 36 e 10 pollici) trasporteranno gas e condensati a Mellitah sulla costa libica dove Snamprogetti, società Eni, alla testa di un consorzio internazionale, sta realizzando l’Impianto di Trattamento. 3 Da Mellitah il gas proveniente da Wafa e Bahr Essalam sarà immesso in parte nella Stazione di Compressione e inviato in Italia attraverso il Greenstream ed in parte avviato alla commercializzazione nel mercato locale. Il gasdotto Greenstream Il Greenstream, realizzato da Saipem, fa parte del Western Lybia Gas Project, collega Mellitah, sulla costa Libica, a Gela, in Sicilia, è lungo 520 chilometri, ha un diametro di 32 pollici ed è stato posato ad una profondità che raggiunge i 1.127 metri. La profondità e la pendenza del fondale dove è stata posata la condotta, i numerosi attraversamenti di cavi, l’estrema attenzione dedicata all’ambiente nonché i tempi molto serrati hanno reso il Greenstream una sfida ad alto contenuto tecnologico. Le consegne di gas sono iniziate il 1° ottobre. L’Eni è tra le poche compagnie petrolifere al mondo in grado anche di progettare e costruire grandi reti di trasporto per il gas naturale. Nel 2002 l’Eni ha completato il Blue Stream, il gasdotto dei record che collega la Russia alla Turchia attraversando il Mar Nero fino a 2.189 metri di profondità. Nella seconda metà degli anni ’70 era stato realizzato il Transmed, che partendo dall’Algeria attraversa la Tunisia, il Canale di Sicilia, e risale la penisola giungendo in Val Padana.