
CATANZARO L’indagine è stata finalizzata a verificare una possibile turbata libertà degli incanti e avrebbe fatto emergere numerose irregolarità. Tra queste la dichiarazione, la cui veridicità è contestata dagli inquirenti, da parte di Mellea, all’atto di presentazione della istanza di partecipazione alla procedura ad evidenza pubblica, del possesso dei requisiti finanziari e contabili di cui al codice degli appalti nonché di quelli indicati dal Disciplinare del bando di gara. Dubbi sono sollevati anche sulla disposizione, da parte del dirigente comunale Ottaviano, dell’aggiudicazione definitiva del lotto numero 2 dello specchio d’acqua alla Navylos pur essendo a conoscenza della criticità della società (quella contestata Mellea) con la conseguente consapevole e volontaria omissione dell’esclusione della società dalla procedura, in danno delle altre ditte partecipanti. Infine, nel mirino della Procura è finita anche la dichiarazione, da parte di Ottaviano, di aver “positivamente effettuato” le verifiche in merito al possesso dei requisiti di ordine generale e di idoneità professionale dichiarati da Mellea in qualità di amministratore unico e legale rappresentante della Navylos s.r.l. La Procura della Repubblica di Catanzaro, sulla scorta delle risultanze delle investigazioni delegate alla Squadra Mobile e alla Digos, ha pertanto richiesto ed ottenuto dal gip l’emissione della misura cautelare cui è stata data esecuzione nella giornata di oggi. (News&Com)