
(AGENPARL) – Roma, 20 set 2021 – Tra i punti qualificanti del programma di Michetti Sindaco un apposito spazio è dedicato alla valorizzazione del ruolo e delle potenzialità di Roma in ambito culturale. Tra gli obiettivi preminenti vi è quello di portare a Roma l’Agenzia dell’Unione europea per la cultura, una entità in grado di collaborare con le principali istituzioni culturali e con i vari centri di ricerca di tutti gli Stati membri e che abbia come scopo quello di riportare le radici mediterranee, romane e cristiane al centro di una nuova Unione europea.
La strada individuata è quella di istituire a Roma l’Agenzia esecutiva Europea per l’istruzione e la cultura, avanzando la richiesta di trasferimento della Eacea(Agenzia esecutiva europea per l’istruzione e la cultura) da Bruxelles.
Più in generale, nella futura amministrazione si intende istituire una figura dedicata ai Rapporti Internazionali e agli Affari Europei per affiancare Roma alle grandi capitali continentali, in grado di sviluppare progetti comuni nel complesso e prevalente sistema delle reti metropolitane.
ROMA CAPITALE DELLA CULTURA EUROPEA (ESTRATTO DAL PROGRAMMA ELETTORALE DI ENRICO MICHETTI)
LA VISIONE
Nessuno ha mai messo in dubbio le straordinarie caratteristiche culturali di Roma. Per questo abbiamo ben chiara la sua poliedricità di “più volte capitale”, anche della cultura europea. Si tratta di una vera e propria città universale e siamo certi che buona parte dell’identità stessa del continente europeo passi per Roma, per la sua irripetibile posizione geografica che l’ha trasformata, nei secoli, in autentica cerniera tra est e ovest, nord e sud.
Riteniamo indispensabile investire sulla cultura e sull’identità europea, che affonda le proprie radici nel cristianesimo e nella civiltà ellenistico-romana. Roma dunque, come snodo del Mediterraneo e cerniera di quattro continenti, è per definizione luogo del dialogo interreligioso permanente, di scambio culturale e integrazione, di cooperazione e sviluppo di progetti internazionali proiettati nel sud del mondo, anche allo scopo di costruire prospettive di crescita economica e occupazionale per quelle nuove generazioni di africani altrimenti destinate a rimanere vittime di una nuova forma di schiavismo, un’emigrazione sfruttata da bande di trafficanti senza scrupoli, che si trasforma in Italia e in occidente in una vita di miseria e di stenti.
LE AZIONI
PORTARE A ROMA L’AGENZIA DELL’UNIONE EUROPEA PER LA CULTURA
Le agenzie decentrate dell’Unione Europea vengono istituite per un periodo indeterminato e hanno sede in vari Stati, e ogni agenzia svolge una funzione specifica. Ci batteremo per avere a Roma un’agenzia in grado di collaborare con le principali istituzioni culturali e con i vari centri di ricerca di tutti gli stati membri e che abbia come scopo quello di riportare le radici mediterranee, romane e cristiane al centro di una nuova Unione Europea.
Le agenzie svolgono funzioni tecniche, scientifiche e di gestione, sostengono la collaborazione tra l’Unione, i governi nazionali e le parti sociali, facendo convergere competenze tecniche e specialistiche. Al momento in Italia esistono due agenzie europee: l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, con sede a Parma, e la Fondazione europea per la formazione professionale, con sede a Torino. Altri tra i principali Paesi europei ne vantano un numero maggiore: 3 la Spagna, 4 la Francia, 3 l’Olanda (che si è aggiudicata, ai danni di Milano, il cambio di sede dell’Agenzia del Farmaco).
Occorre portare a Roma l’Agenzia esecutiva Europea per l’istruzione e la cultura, avanzando la richiesta di trasferimento della Eacea (Agenzia esecutiva europea per l’istruzione e la cultura) da Bruxelles.
Lo spostamento della sede di questa prestigiosa agenzia sarebbe il riconoscimento internazionale di Roma nell’ambito della cultura, alla luce anche del successo avuto durante il G20 Cultura. L’agenzia, diretta da un italiano, tra l’altro svolge un ruolo importante nel campo dell’industria dell’audiovisivo. Il PNRR destina proprio a Cinecittà 300 milioni di euro, che dovranno servire a potenziare il settore cinematografico italiano, puntando sui suoi Studios, fiore all’occhiello delle produzioni filmiche nel mondo, e 165 milioni di euro per le imprese creative.
L’Eacea, per il periodo 2021-2027, gestirà la nuova generazione di diversi programmi di finanziamento che hanno avuto un notevole successo nello scorso periodo di riferimento, tra cui rientrano:
? Erasmus+
? Creative Europe
? European Solidarity Corps
? Citizens, Equality, Rights and Values programme(CERV).
Ammonta a circa 26 miliardi il budget di Erasmus+. L’Ue mira a triplicare il numero dei partecipanti rispetto al programma 2014-2020, coinvolgendo fino a 12 milioni di giovani.
La dotazione del programma per cultura, media e audiovisivo, Creative Europe, ammonta a 2,2 miliardi con i fondi aggiuntivi: il progetto si articola in tre sezioni, Cultura, Media e Sezione transettoriale, e mira a sostenere gli investimenti in ambito artistico e culturale, nel cinema e nell’audiovisivo.
Il programma European Solidarity Corps (Corpo europeo di solidarietà) punta a promuovere la solidarietà nella società europea, coinvolgendo i giovani e le organizzazioni in attività accessibili e di alta qualità. Avrà un budget dedicato di 1,09 miliardi di euro per il periodo 2021-2027 e offrirà opportunità ai giovani per affrontare le sfide sociali e umanitarie con il volontariato o con progetti di solidarietà.
Il Citizens, Equality, Rights and Values Programme, che sostituisce i precedenti programmi Rec ed Europe for Citizen, ha un finanziamento complessivo di oltre 1,55 miliardi di euro per i prossimi 7 anni (più del doppio del settennio precedente). L’obiettivo è proteggere i principi base dell’Ue, sostenendo le organizzazioni della società civile, promuovendo la parità di genere, la partecipazione dei cittadini alla vita democratica.
Nei prossimi mesi si terrà la Conferenza sul futuro dell’Europa: un momento di riflessione e di proposte di rinnovamento che durerà due anni e coinvolgerà – oltre alle istituzioni europee – i cittadini, i rappresentanti della società civile e le parti interessate a livello europeo, nazionale, regionale e locale.
Al riguardo sarà utile istituire nella futura amministrazione una figura dedicata ai Rapporti Internazionali e agli Affari Europei per affiancare Roma alle grandi capitali continentali, in grado di sviluppare progetti comuni nel complesso e prevalente sistema delle reti metropolitane.
Sarà dunque fondamentale, con la conquista di un nuovo status giuridico e di nuove competenze, dare a Roma una propria capacità relazionale con Bruxelles.