
CATANZARO Patuanelli comunque recepisce le critiche dei sindaci, se è vero che fa intendere che le “falle” del sistema ci sono state e sono già sotto osservazione. “Visto che ci sono stati molti eventi in cinque regioni e soprattutto in Sardegna, Sicilia e Calabria, dobbiamo analizzare cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato nel modo in cui abbiamo affrontato l’incendio boschivo, che non è un incendio di interfaccia ma va gestito nel bosco, nell’ambito in cui nasce. Chiaramente – sostiene il ministro – qualche riflessione va fatta, anche per capire se c’è un aggiustamento normativo o di competenze da fare. Stiamo cercando di capire come migliorare l’impianto organizzativo, anche su questo ho avuto un colloqui con il presidente che chiaramente vuole approfondire e conoscere negli là situazione. Questo è il primo elemento. Il secondo elemento però è la prevenzione perché purtroppo le condizioni climatiche per lo sviluppo degli incendi e per la loro devastante azione saranno sempre più estreme. Quindi, da un lato come gestire l’incendio quando arriva e soprattutto creare le condizioni affinché, se anche arriva, non si sviluppa con la forza con cui si sono sviluppati in queste settimane”. Intanto, l’invito di Patuanelli ai soggetti competenti è quello di “bonificare immediatamente tutti i territori colpiti da incendi. Andiamo verso la stagione autunnale, che è quella che più spesso porta a danni ambientali, meteorologici e di dissesto, anche da questo punto di vista va fatta prevenzione”. Quanto al possibile inasprimento delle pene per i “piromani”, per Patuanelli “è competenza del ministero della Giustizia, ma certamente potrà essere fatta una valutazione su come adeguare alle attuali situazioni i dispositivi penali rispetto a chi appicca i fuochi”. (News&Com)