
CROTONE Il loro rapporto si sarebbe evoluto attraverso un ‘sinallagma’ basato su richieste di denaro da parte del poliziotto in cambio di rivelazione di informazioni su indagini per il presunto affiliato. La difesa di Allevato, rappresentato in giudizio da Fabrizio Salviati, preannuncia appello puntando sull’inattendibilità di Luigi Bonaventura, collaboratore di giustizia che ha corroborato la tesi degli agenti infedeli durante l’istruttoria dibattimentale. Secondo la difesa, Allevato non avrebbe potuto favorire la latitanza di De Vona, che, secondo la ricostruzione, non aveva il disegno di rendersi irreperibile e che non sono stati verificati incontri con il presunto esponente del clan. Quanto al contenuto dei messaggi, inoltre, il legale ha ipotizzato che sarebbero stati interpretati in maniera distorta dall’accusa e che Allevato non rivelò alcuna notizia coperta da segreto né pregiudica alcuna indagine o apportò beneficio ad un’associazione mafiosa. Nell’istruttoria la procura distrettuale antimafia ha inoltre depositato i verbali delle trascrizioni di alcune conversazioni tra Allevato e il patron del Crotone Gianni Vrenna al quale avrebbe chiesto soldi in cambio di eventuali informazioni su indagini a suo carico. (News&Com)