
CATANZARO Molteplici sono state le attività operative concluse nel corso del 2020 nell’ambito del contrasto al fenomeno dell’assenteismo nel settore della Sanità. In particolare, vale la pena di ricordare alcune operazioni eseguite dal Nucleo PEF di Catanzaro: l’operazione “Mezzo Servizio” che ha consentito di scoprire diverse e “fantasiose” modalità assenteistiche nel pubblico impiego sanitario. In primo luogo, è emersa la condotta di un Dirigente Medico dell’AOPC che si era ingiustificatamente assentato dal luogo di lavoro, maturando assenze ingiustificate per 4.186 ore nel decennio 2008/2018 (oltre 2 anni). Il suddetto, ritenuto responsabile di un danno erariale per oltre 226 mila euro, è stato destinatario della misura cautelare del sequestro preventivo finalizzato alla confisca; l’operazione “Camici Liberi” che ha consentito di individuare un medico assenteista, già indagato per truffa ai danni dell’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”, che è stato successivamente sospeso per un anno dall’esercizio della professione. Oltre al citato provvedimento è stato disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca anche per equivalente, di circa 19 mila euro; l’operazione “Cartellino Rosso” che ha riguardato il sistematico e reiterato assenteismo all’ASP e all’Ospedale “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro. Sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria 57 Funzionari e Dirigenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale e dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”, di cui 15 destinatari di misure cautelari personali (sospensione dall’esercizio di un pubblico impiego). Tutti gli indagati sono stati rinviati a giudizio dal Tribunale di Catanzaro. È stato segnalato alla Procura Regionale della Corte dei Conti presso la Sezione Giurisdizionale per la Calabria un danno erariale pari a oltre 4 milioni di euro. (News&Com)