
CATANZARO Nel mirino delle critiche soprattutto la commissione straordinaria dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro: «Siamo convinti – ha proseguito Capomolla – che ci sia un disegno perverso, scientifico di far chiudere il Sant’Anna. Lo desumiamo non da mie e nostre illazioni ma da fatti concludenti, come il fatto che abbiamo avuto il riaccreditamento con il Dca numero 49 del commissario ad acta della sanità calabrese ma l’Asp di Catanzaro non dà seguito a questo Dca». Ma non solo, Capomolla ha elencato le “anomalie” che ci sarebbero state: “Il fatto che l’Asp di Catanzaro ha fatto una richiesta formale di acquisto delle stesse nostre prestazioni fuori dal territorio provinciale – ha detto ancora il direttore – il fatto che abbiamo inviato ben 33 Pec per avere un incontro con la commissione straordinaria dell’Asp che però non ci ha mai risposto, contravvenendo a un dovere di ufficio”. (News&Com)