
COSENZA La segnalazione del danno erariale è stata inoltrata dalla Tenenza della guardia di finanza di Amantea alla Corte dei conti nel marzo 2017. Nel mirino dei militari è finita la gestione dell’emergenza nazionale relativa all’eccezionale flusso di cittadini provenienti in Italia dal Nord Africa e delle strutture individuate a tale scopo quali soggetti affidatari. Un procedimento nato dall’avvio di due distinti iter penali, instaurati alla Procura della Repubblica di Paola e alla Procura della Repubblica di Catanzaro, per la quale, quest’ultima, concedeva il nulla osta per l’invio degli atti alla Procura contabile. L’ipotesi è quella di un ingiustificato arricchimento dei beneficiari delle risorse pubbliche. Il soggetto attuatore (cioè il dirigente del Settore Protezione Civile, Regione Calabria – nominato nel 2011 per la gestione della cosiddetta “Emergenza Nord Africa”) avrebbe mantenuto una condotta “preordinata” a favorire i soggetti affidatari, affidando il servizio di gestione dei centri di accoglienza a favore di società cooperative e consorzi costituiti in data successiva alla presentazione delle offerte. Per i militari della guardia di finanza, inoltre, sarebbero stati concessi affidamenti a strutture prive di esperienza nel settore, pur se richiesta dalle norme di regolamentazione al momento della sottoscrizione della convenzione e/o che addirittura non avevano ancora la disponibilità di immobili nei quali allocare i migranti e sarebbero stati liquidati corrispettivi sovrastimati rispetto alla ricettività formale risultante dagli accertamenti svolti, riconoscendo ai soggetti affidatari, un compenso per posti convenzionati ma non occupati. A questo proposito, per quanto è stato possibile apprendere, sarebbero state rinvenute fatture afferenti all’occupazione di posti in realtà inesistenti. (News&Com)