
VIBO VALENTIA Era la sera del 18 marzo 2004, a Pizzo, quando Belsito, nei pressi di un noto bar, appena sceso dalla sua autovettura è stato raggiunto da numerosi colpi d’arma da fuoco, mentre i sicari facevano perdere le loro tracce a bordo di un’autovettura, risultata rubata e rinvenuta, ancora in fiamme, a pochi chilometri di distanza, nei pressi di una masseria. La vittima, dopo alcuni giorni di agonia e nonostante i tentativi disperati dei sanitari dell’Ospedale Civile di Vibo Valentia, è deceduta il successivo 1° aprile. La sentenza di morte era stata eseguita perché il Belsito, appartenente alla locale di Sant’Onofrio e già sposato, avrebbe intrattenuto una relazione extraconiugale con la sorella di un altro affiliato. (News&Com)