
Il segretario di Stato Michael Pompeo sulla censura: Tutto punta in un’unica direzione: l’autoritarismo mascherato da rettitudine morale”
(AGENPARL) – Roma, 12 gennaio 2021 – Lunedì il segretario di Stato Michael Pompeo ha criticato la censura dei media e della Big Tech, chiedendo di mettere a tacere il “risveglio”, durante un discorso tenuto in occasione di un evento organizzato da Voice of America-hosted.
Nel suo discorso di apertura, Pompeo ha osservato che alcuni dipendenti della VOA, un servizio giornalistico internazionale finanziato dal governo statunitense, non volevano che parlasse all’evento e ha definito pericoloso quell'”istinto censorio”.
“Ho letto che alcuni dipendenti della VOA non volevano che parlassi qui oggi. Sono sicuro che si trattava solo di una manciata di persone. Non volevano che la voce della diplomazia americana venisse trasmessa sulla Voice of America. Pensateci un attimo”, ha detto.
“Questo tipo di istinto censorio è pericoloso. È moralmente sbagliato. Infatti, è contro il suo mandato statutario qui alla VOA. Censura, vigilanza, correttezza politica. Tutto punta in un’unica direzione: l’autoritarismo mascherato da rettitudine morale”, ha detto.
L’ha poi paragonato alla censura della Big Tech.
“Simile a quello che stiamo vedendo su Twitter, Facebook, Apple e in troppi campus universitari oggi. Non è quello che siamo. Non è quello che siamo come americani. E non è quello che dovrebbe essere Voice of America. È ora che mettiamo semplicemente il woke-ism a dormire “, ha detto.
Anche se Pompeo non l’ha menzionato esplicitamente, venerdì su Twitter e Facebook si è mosso per vietare definitivamente al presidente Donald Trump di usare le loro piattaforme. Poi, sabato, Apple ha ritirato Parler dal suo negozio e Amazon ha ritirato Parler dal servizio di hosting.
Pompeo ha difeso il presidente e l’amministrazione, mentre alcuni funzionari dell’amministrazione Trump si sono dimessi o hanno criticato il presidente dopo che alcuni dei suoi sostenitori hanno fatto irruzione nell’edificio del Campidoglio e sono stati oggetto di violenza.
I democratici e alcuni repubblicani accusano il presidente di aver incitato alla violenza in Campidoglio e chiedono le sue dimissioni, l’impeachment o l’invocazione del 25° emendamento da parte del suo gabinetto.