
(AGENPARL) – Roma, 05 gen 2020 – Necessario chiudere campagna vaccinale personale sanitario e rsa entro 7/10 giorni. Ancora non sappiamo se i vaccinati pur non ammalandosi saranno contagiosi “ Prof. Massimo Andreoni, Direttore dell’UOC Malattie Infettive del Policlinico di Tor Vergata, è intervenuto nel programma “Gli Inascoltabili” in onda su NSL Radio di seguito alcune dichiarazioni: “Bisognerebbe avviare una vera campagna vaccinale. E’ vero che siamo agli inizi però gli inizi sono in chiaroscuro lo abbiamo letto sui giornali che ci sono regione che a 8,9 giorni dall’inizio della campagna vaccinale, virtualmente non hanno iniziato con un utilizzo di dosi del 2,3 % che è inaccettabile. Il Lazio sta procedendo discretamente bene. Se a livello nazionale non si accelerare nella vaccinazione del personale sanitario e delle Rsa chiudendola in 7/10 giorni come possiamo iniziare a pensare di portarla sul territorio? La vaccinazione serve sul territorio se noi vogliamo bloccare la circolazione del virus e combattere l’epidemia” “Si è immuni una settimana dopo la seconda dose e si tratta di un’Immunità è al 95% un risultato meraviglioso visto che i vaccini normalmente funzionano al 70-80% dei casi. Quindi un minimo di persone non immuni dall’avere la malattia comunque rimane. I vaccinati infettati non si ammalano questo è un ottimo risultato, ma non abbiamo certezza che prevenga l’infezione che a quel punto potrebbe essere trasmessa. Quindi dobbiamo comunque mantenere la mascherina anche se vaccinati perché ancora non sappiamo se possiamo trasmettere la malattia anche se vaccinati, secondo me non sarà così, ma in attesa di risultati certi è meglio mantenere mascherina e misure di distanziamento” “L’aumento dei casi e dei morti è la conseguenza dell’inizio delle festività. Ai primi di dicembre c’è stata una minore attenzione e lo stiamo pagando in questi giorni. Quello che succederà nelle prossime settimane dipende se le misure riusciranno contenere un nuovo incremento legato alle festività. Quello che ha messo in atto il nuovo decreto conferma le misure restrittive e in alcuni casi le inasprisce ulteriormente è legato al problema che non possiamo avviare una campagna vaccinale con i numeri che abbiamo in questo momento. Diventato tutto più complicato. Spero che queste misure riescano a ridurre la circolazione del virus” “Ci dobbiamo aspettare che il numero dei decessi continuerà nei prossimi giorni in una lenta e progressiva riduzione e probabilmente nei prossimi giorni si continueranno a ridurre anche i casi di contagio. Se i casi aumenteranno di nuovo, dopo 2-3 settimane aumenteranno i decessi. Quello che noi vediamo che le terapie intensive purtroppo non si stanno svuotando, il numero dei pazienti in terapia intensiva che è un dato importante per capire ciò che succede negli ospedali, rimane costante e questo assicuro che è un grande problema perché lavorare in queste condizioni è sempre molto difficile”.