
CATANZARO “La convocazione – aggiunge Pitaro – non si prefiggeva di violare i poteri straordinari sulla sanità conferiti ai Commissari, a meno che non abbiano inteso l’audizione richiesta da un Organismo di rilievo costituzionale come lesa maestà. L’obiettivo, invece, era quello di comprendere dai Commissari – nella sede della massima Assise democratica calabrese – le cause della sofferenza di una struttura sanitaria universalmente considerata d’eccellenza nel suo campo e, al contempo, di concordare come bloccare gli effetti drammatici che si avrebbero, qualora si azzerasse una realtà sanitaria come il Sant’Anna hospital che dà lustro alla Calabria, frena l’emigrazione sanitaria e impegna oltre 300 professionalità. Ed è chiaro che di fronte ad un’eventualità che riporterebbe indietro la Calabria di vent’anni, quando i pazienti morivano nelle liste d’attesa, non ci si può sottrarre dall’assumersi le proprie responsabilità”. Ad avviso del consigliere regionale “Aver precluso, almeno per adesso, alla Commissione la legittima possibilità di acquisire informazioni per farsi un’idea precisa dall’ascolto di tutti i soggetti interessati dalla vicenda, decisamente contrasta con le prerogative di un’Assemblea legislativa che agisce in rappresentanza del popolo, e non favorisce quel clima di cooperazione che è necessario per fronteggiare e risolvere le emergenze sanitarie vecchie e nuove”. (News&Com)