
COSENZA L’operazione White Collar condotta dal comando provinciale di Cosenza della Guardia di finanza sotto il coordinamento della Procura di Castrovillari era partita il 27 luglio 2020. Quarantotto indagati, nove le persone in carcere, sette ai domiciliari. I reati contestati variavano dall’associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta, alla corruzione in atti giudiziari ed alla rivelazione ed utilizzazione dei segreti d’ufficio. L’esecuzione dell’ordinanza di applicazione di misure cautelari erano state emesse dal gip del tribunale di Castrovillari, Carmen Maria Raffaella Ciarcia, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica, Luca Primicerio, sotto il coordinamento del procuratore facente funzioni, Simona Manera. A finire sotto la lente degli inquirenti il mercato truccato delle aste giudiziarie di beni ricadenti nell’area di Corigliano Rossano attraverso il coinvolgimento di professionisti e dipendenti del Ministero della Giustizia in servizio nel distretto giudiziario di Castrovillari. Due anni di indagini per ricostruire un collaudato sistema che ha visto coinvolti imprenditori e dipendenti pubblici. Le presunte condotte illecite riguarderebbero un sistema di aggiudicazione di beni mobili e immobili attraverso la corresponsione di somme di denaro a quanti gestivano i meccanismi delle aste. (News&Com)