
ROMA “Non avevamo dubbi che la politica sull’immigrazione sarebbe decisamente cambiata con l’ingresso al governo del PD”. Lo sostiene il senatore di Forza Italia Marco Siclari. “I cinquestelle – aggiunge – dimostrano di non avere un’idea autonoma sull’immigrazione, sui flussi e sull’integrazione. Infatti, dopo essere stati al Governo con la Lega ed avere assecondato l’idea, tipica di tutto il centrodestra, di regole semplici, chiare ed efficaci per contrastare i mercati di uomini e morte che lucrano sulla povertà e sul disagio di milioni di disperati, e per integrare solo chi realmente viene in Italia per lavorare e studiare, oggi, invece, i grillini si sono piegati all’idee del PD che sono diametralmente opposte, inclini ad accogliere tutti, trovando una giustificazione sulla base di un concetto non preciso e fuorviante di umanitarismo: sono passati dai porti chiusi ai porti aperti con una disinvoltura che non fa onore al partito di maggioranza relativa”. “Con la modifica dell’art. 1 del decreto legislativo n. 286 del 1988 – sottolinea Siclari – ad esempio, si consente a chi viene in Italia per studiare di essere in regola per tutta la durata del corso di studi. In teoria ed in astratto andrebbe benissimo. Ma in pratica ed in concreto sappiamo che questa diventerà un’enorme falla nel sistema dei flussi che verrà sfruttata dalle organizzazioni che lucrano sui migranti: basterà iscrivere qualunque immigrato all’università o alla scuola pubblica ed il gioco sarà fatto. Sull’immigrazione non possiamo permetterci di fare fughe in avanti o chiusure ideologiche nè in senso permissivo nè in senso restrittivo”. “È la storia che ci chiede di essere chiari come Paese – prosegue il senatore forzista – contemperando le ragioni umanitarie, quelle vere, con l’esigenza di prevenzione e repressione dei reati e degli abusi. Bisogna ragionare seriamente di cosa serve al paese in materia di immigrazione: non serve sicuramente l’oscurantismo di matrice razzista che non è mai appartenuto a Forza Italia ma neanche agli alleati del centrodestra. Ma non serve neanche, anzi è dannoso, il permissivismo di maniera, coperto dall’esigenze umanitarie”. “Gli USA sono diventati un grande Paese – ha concluso il senatore azzurro – perché hanno controllato l’immigrazione e non se ne sono fatti travolgere. Non possiamo consentire che il nostro sistema scolastico ed universitario di istruzione sia usato per favorire l’immigrazione”. (News&Com)