
CATANZARO Tra le urgenze, la preoccupante carenza di posti letto: «Anche noi siamo già al completo, anche se ci siamo rapidamente adattati. Come unità operativa, infatti, partivamo da soli due posti letto e li abbiamo ampliati a 60 per far fronte alla ‘prima fase’ dell’epidemia, in particolare alla ‘Domus Aurea’. Ora, un po’ a fisarmonica, ci hanno assegnato 20 posti letto che in pochi giorni, però, sono già stati occupati”. Calabria in emergenza, dunque, ma secondo Carlo Torti si sarebbe potuto fare qualcosa in più: “Serve innanzitutto un rapporto più stretto tra gli esperti tecnici e i decisori politici e amministrativi. Il fatto che ci fosse una seconda ondata era assolutamente prevedibile, ne avevo parlato anche in un confronto con il professor Zangrillo. Le epidemia viaggiano e mentre noi aspettiamo, loro corrono ed è per questo che vanno anticipate”. “Il paziente – ha detto ancora il primario – quando entra in ospedale è un individuo a cui va dato un iter, cioè bisogna assisterlo già dalla medicina territoriale per poi poterlo ricoverare in Terapia intensiva, in altri reparti di sub-intensiva e poi da lì nei centri post-Covid per non ingolfare gli altri reparti e gli ospedali. Tutto questo in Calabria non esiste purtroppo in larga parte e quindi bisogna guadagnare tempo”. (News&Com)