
CATANZARO “Anche i 54 milioni previsti dal decreto Rilancio, che prevede, tra l’altro, il rafforzamento delle terapie intensive, saranno gestiti – sottolinea ancora – dalle singole aziende sanitarie, che sono state individuate dal commissario straordinario Arcuri, con ordinanza del 9 ottobre, quali soggetti attuatori degli interventi previsti nel piano. La Regione, quindi, ancora una volta, è stata esautorata dalla gestione degli interventi. Le risorse del decreto Rilancio, infatti, saranno inserite nella programmazione sanitaria e nel nuovo programma operativo covid che i ministeri affiancanti (ministero della Salute e Mef) hanno stabilito (ribadendolo nell’ultimo tavolo di monitoraggio del 9 ottobre) in capo alla struttura commissariale. È perciò evidente che la Regione, in questo ambito, non abbia alcuna possibilità di intervento”. “Siamo dunque riusciti – conclude Spirlì – a contrastare gli effetti del Covid in una situazione nella quale la Regione non aveva una gestione diretta di tutta la rete sanitaria. Tutto questo è avvenuto a causa dell’oltremodo punitivo decreto Calabria, peraltro in scadenza. L’auspicio è che non venga rinnovato ma, in ogni caso, va sottolineato come, pur senza avere un controllo diretto sulla sanità, la Regione abbia fatto tutto quello che era in suo potere”. (News&Com)